Fiori d’Arancio a Castellammare

Fiori d’Arancio a Castellammare

di Giuseppe Zingone

La presenza della nobiltà italiana ed estera a Castellammare, anche dopo il 1860, fu sempre intensa. Luogo di villeggiature, di cura e di riposo, ma anche d’infaticabile operosità e vitalità operaia. In questo articolo tutti i nomi aristocratici al momento presenti a Castellammare e dintorni, è il 9 settembre 1895. Tutti convergono a Villa Lucia, per le nozze della figlia del principe Bagnara Ruffo,1Maria Lucrezia.

Fabrizio Francesco Nicola Gaspare Baldassarre Melchiorre Riccardo Luigi Maurizio Ruffo

Famiglia Ruffo Stemma

 In un precedente articolo d’epoca dal titolo “Bagni e Villeggiature” del 1895 apparso sul giornale IL POPOLO ROMANO, il giornalista Celotto scrive: “Nel prossimo settembre, nella superba villa Lucia a Quisisana avranno luogo le fauste nozze del conte di Sambuy con la distinta e geniale figlia del principe Bagnara Ruffo“.
Senza perdere tempo ho iniziato una ricerca con l’unico obiettivo di risalire a quante più notizie possibili sull’argomento.
Nulla, sul giornale IL Popolo Romano. Anche se, su un sito di Araldica e Genealogia (Enciclopedia delle Famiglie Lombarde) appaiono i dati fondamentali dei futuri sposi.

Maria Lucrezia Ruffo, nata a Napoli il 9 maggio 1872, morta nel 1950 e Vittorio” Carlo Maria Lorenzo Emilio Balbo Bertone, Conte di Sambuy nato a Sansalvà il 10 Agosto 1867, deceduto nel 1943.

Come sempre è stato tra le ricche e potenti famiglie nobili, ci si è adoperati per tessere e stingere rapporti con famiglie altrettanto blasonate o ricche. Anche se non ne siamo consapevoli questo strano meccanismo è rimasto radicato anche tra noi comuni mortali. Chi non desidera il meglio per i propri figli?

E se a fine ottocento il matrimonio tra ceti diversi era quasi impossibile ad oltre 100 anni di distanza qualcosa è cambiato.

A detenere il potere nel nascente stato unitario furono sempre i nobili, (a volte anche incapaci) i quali agli inizi del novecento e dopo la fine della prima guerra mondiale non si erano resi conto che il clima politico di insoddisfazione pervadeva l’animo di molti italiani. Non bisogna qui dimenticare il ruolo vigoroso che svolsero le nascenti ideologie: il comunismo e il fascismo.2

Quest’ultimo, in Italia riuscì con la Marcia su Roma il 28 ottobre 1922, a prendere il potere. A Mussolini, Vittorio Emanuele III, diede l’incarico di formare un nuovo governo, a dire il vero (com’è capitato in tanti altri paesi) dove si sono instaurate le dittature, anche il Duce cavalcò ancora l’onda dell’aristocrazia, lui stesso creò nuovi titoli, senza abolire completamente quelli passati (per meglio poter governare).

Alla nascita della Costituzione Repubblicana al TITOLO XIV, si dichiara: XIV, I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome.

Ernesto Balbo Bertone, conte di Sambuy, senatore, sindaco di Torino, vice-presidente del comitato generale dell’Esposizione Nazionale

Stemma della Famiglia Balbo Bertone

Ma continuiamo con la nostra ricerca: poco oltre, ecco un altro interessante trafiletto: “Lo stesso giorno 9 Settembre ebbe luogo in Castellammare di Stabia il matrimonio del conte Vittorio Balbo-Bertone di Sambuy, tenente di cavalleria (figlio primogenito del conte Ernesto, senatore del regno, già sindaco di Torino, e deila contessa Bona nata dei marchesi de Ganay), con la nobile Maria-Lucrezia Ruffo (figlia di Fabrizio Ruffo, principe di Motta S. Giovanni e di S. Antonio, duca di Bagnara e di Baranello, patrizio napoletano, e della principessa Lucia nata nobile dei marchesi Saluzzo): Furono testimoni, per lo sposo: il vice-ammiraglio nobile Federico Balbo-Bertone dei conti di Sambuy, e il nobile Pompeo Pignatelli dei duchi di Montecalvo; per la sposa, S. E. Francesco Crispi, presidente del Consiglio dei Ministri, e il senatore Giuseppe Gallone, principe di Tricase“.3

Amarazuntifass, giornale di Società

Un altro documento interessante: FIORI D’ARANCIO 16 SETTEMBRE1895.
Monsignor Sarnelli, vescovo di Castellammare di Stabia, uomo dottissimo e serio, lo proclamò a noi presenti:: mai nei lunghi anni del suo sacerdotale ministero aveva avuto il piacere di unire in matrimonio coppia più gentile, più avventurata e più avventurata e più bella.

Lei un occhio di Sole, una bella apparizione emergente dall’ incantevole marina, dalle colline eternamente fiorite; lui un baldo giovane, un cavaliere della schiera che accompagnava Umberto Biancamano nelle imprese di guerra e d’amore.

Lei la principessina donna MARIA LUCREZIA RUFFO DI MOTTA Bagnara, lui VITTORIO BALBO BERTONE DI SAMBUY, tenente nei lancieri Vittorio Emanuele. Lo sfondo del quadro la villa Lucia nel golfo di Castellammare.

Ed in confuso una folla d’invitati nobili, eleganti, maestosi; il presidente del Consiglio S. E. Crispi e il principe di Moliterno testimoni per la sposa, l’ammiraglio di Sambuy ed il tenente Pompeo Pignatelli di Montecalvo testimoni per lo sposo; e poi in ismaglianti abbigliamenti la principessa di Motta Bagnara in abito cangiante color pesca ed azzurro, la baronessa di Sambuy in celeste e bianco, le baronessa Mazzarino-Ruffo in seta lilla, la contessa di Mazzarino in verde e nero, donna Lina Crispi in seta cangiante, la duchessa di Casalaspro in rosa Luigi XVI, la marchesa Avati in violetto e nero, la principessa di Pescara in crespo giapponese, la marchesa di Ducenta in lilla e nero, la principessa di Linguaglossa in azzurro con merletti neri, la duchessa Caracciolo di Forino in nerо e lilla, madama Sierzpotowski in giallo crema, la baronessa Compagna in stoffa antica e seta verde, la principessa di Moliterno in abito a fiori, la marchesa Dusmet in bianco e rosa, la contessa di Balsorano in bianco e nero, la contessa Gisella Lefebvre in bianco, la principessa di Trigiano in grigio e nero, la duchessa d’Ascoli in grigio e nero, madame Gaestel in grigio, la duchessa di Sandonato in giallo, la duchessa di Casarano in celeste, la signora Calvaria in nero, la signora De Luca in celeste e bianco.
Poi uno sciame leggiadro di signorine: Incisa in bianco e lilla, Avati vestita di giallo crema, Caracciolo di Forino in bianco e e rosa, Ducenta in rosa, Compagna in celeste, Di Sambuy a righe bianche e nere, Di Belgioioso in lilla e rosa, Caracciolo di Castagneta in color crema e rosa, Ruffo di Spinoso in rosa e bianco, De Riseis in rosa e bianco, Di Sandonato in bianco e celeste.

E poi: il principe della Motta Bagnara, S. E. Crispi, l’on. Branca, l’on. Ruffo di Spinoso, l’on. conte Giusso, il conte Di Sambuy, il principe di Moliterno, il duca Del Sasso Ruffo, il marchese Avati,
l’ammiraglio Di Sambuy, il conte Spinelli, il principe di Linguaglossa, il marchese Dusmet, il duca Caracciolo di Castagneta, il duca d’Ascoli, il sottotenente di vascello Di Sambuy, il conte Ranieri Callori di Rignano, il marchese di Lesagne, il duca Aragona d’Acquaviva, il conte Lanza di Mazzarino. E tanti e tanti altri il cui nome mi sfugge. Una ricca colazione principescamente imbandita seguì la cerimonia.
Agli sposi il memore e votivo mazzetto profumato d’auguri offrii in nome di Amarazuntifass, che dai colli fiorentini intonava il carme epitalamico per le nozze bene auspicate.
                                                                                                                        PRINCIPE DI…..4

Infine giunge in nostro aiuto il giornale FANFULLA, un quotidiano fondato nel 1870, pubblicato a Firenze e poi a Roma, l’autore dell’articolo si firma Totonno. Per i nostri lettori anticipiamo che non tutto il testo è risultato chiaro e leggibile, Per cui sono presenti dei tagli, alle informazioni.

Nozze Ruffo-Di Sambuy

Contessa Mazzarino

 “Napoli, 10. Torno ora da Castellammare, dopo aver assistito Agli sponsali della signorina Maria Ruffo di Bagnara col Conte Vittorio Di Sambuy, figlio dell’ex-sindaco di Torino. Gli sposi sono già partiti per Roma. Ad essi l’augurio d’una eterna luna di miele.
E ora permettetemi un breve resoconto di questa festa intima, a cui hanno assistito le più belle signore della nostra aristocrazia e non pochi notevoli politici.
Il matrimonio civile ebbe luogo domenica alle 5 e mezzo pomeridiane. Per la circostanza la sala del palazzo municipale di Castellammare era elegantemente addobbata; Il servizio d’onore era fatto dalle guardie municipali.
Funzionava da Uffiziale dello stato civile, lo stesso sindaco comm. Greco.
Testo corrotto…
Disse la messa di nozze e diede la benedizioni agli sposi il vescovo di Castellammare, monsignor Sarnelli.
Segue testo sugli abiti delle signore e i nomi degli uomini presenti.
Terminata la cerimonia, gli sposi seguiti dagli intervenuti attraversarono lo splendido giardino di villa “Lina” (? N.d.r.) e si recarono nel salone della villa, dove fu servita una squisita colazione.
I gioielli: Impossibile inviarvene una nota, non si finirebbe (testo corrotto) ….. e le perle regalate dai genitori alla sposa; magnifici i gioielli regalati da S. E. Crispi e dalla famiglia e quelli del conte e della contessa Mazzarino.

 Totonno.5

Ultimo questo trafiletto tratto dalle notizie di matrimonii all’Estero di LE FIGARO:

Grandi matrimoni all’estero
Mons. Sarnelli, vescovo di Castellamare, presso Napoli, ha benedetto, lunedì scorso, il matrimonio di Donna Maria Lucrezia Ruffo, figlia del Duca e della Duchessa di Bagnara, nata Saluzzo, con il Conte Vittorio Balbo Bertone de Sambuy, figlio del Conte e della Contessa di Sambuy, nata Ganay.
La cerimonia si è svolta nell’incantevole villa Lucia a Castellamare, tutta decorata con fiori.
La sposa indossava un abito color avorio, bordato con ricami e festoni di fiori d’albero di arance.
I testimoni della sposa furono il signor Crispi, presidente del gabinetto italiano e il principe di Moliterno, senatore; quelli dello sposo l’ammiraglio de Sambuy e il signor Pompeo Pignatelli di Montecalvo, luogotenente del 10° Lancieri.
Gli ospiti Duchessa di Bagnara, Contessa di Sambuy, Contessa Mazzarini, Donna Lina Crispi, Marchesa, Incisa-Beccaria, duchessa di Casalaspro-Acquaviva, contessa Mazzarini-Ruffo, marchesa di Dugenta, Principessa di Tricase, Baronessa Compagna, Principessa di Pescara, Duchessa di Casarano, Duchessa di Ascoli, Marchesa Dusmet-Corio, Contessa Gisèle di Balsorano, Duchessa Caracciolo de Forino, Principessa de Triggiano, Duchessa de San Donato, M.lles Quarto di Belgioioso, Compagna, Ruffo-Spinosa, de Sambuy, Dugenta, de Riseis, Caracciolo di Forino, Caracciolo di Castagneto, di San Donato, et.
Molto ammirata, l’esposizione del canestro e doni offerti all’affascinante sposa.6

Articolo terminato il 13 luglio 2024


 

  1. Fabrizio Francesco Nicola Gaspare Baldassarre Melchiorre Riccardo Luigi Maurizio Ruffo, fu Senatore del Regno d’Italia, dal 1896 al 1917.
  2. Emile de Laveleye, economista e saggista belga, fu in visita a Castellammare nel 1879, alla vista della costruzione dell’Italia, predisse la follia della corsa agli armamenti bellici degli stati europei, il cui apice ci è noto come prima guerra mondiale. Leggi: Emile de Laveleye a Castellammare.
  3. Giornale Araldico Genealogico Diplomatico, diretto da Goffredo di Crollalanza, Anno XXIII, 1895, Nuova serie, Tomo IV, Bari 1895, pag. 225.
  4. Amarazuntifass, Giornale di Società Letteratura Arte e Sport, Anno III, N. 18, Firenze, 16 settembre 1895, volume III, pag. 204.
  5. Fanfulla, Anno XXVI, N. 251, Giovedì 12 settembre 1895, pag. 2.
  6. LE FIGARO, 41° Année, 3 Serie, numero 295, lundi 16 settembre 1895, pag. 2″.

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