Gilles François Joseph Closson a Castellammare
di Giuseppe Zingone
Questo dipinto di Closson non solo appaga i nostri sforzi di ricerca, ma sempre più definisce lo spazio fisico di una Castellammare che non conoscevamo, questa prospettiva, questa marina è a dir poco spettacolare, lascia senza parole, le scene di pescatori, il Vesuvio fumante e quello spazio antistante gli antichi caseggiati quasi in riva al mare; siamo nei pressi dello spazio odierno dell’attuale piazza Amendola (?). A voi le osservazioni. Dedicato a tutti i nostri lettori…
Nato a Liegi nel 1796, Gilles François Joseph Closson andò a studiare disegno e composizione storica a Parigi aveva solamente diciannove anni.. Nel 1824 tornò a Liegi, dove vinse la pensione Darchis, un premio che gli permise di recarsi a Roma l’anno successivo. A Roma, si concentrò sulla pittura di paesaggio, sebbene disegnasse anche soggetti antichi e scene di genere della vita quotidiana. Nel 1838, si dedicò al suo lavoro di professore nella nuova Académie de Liège, una posizione che occupò fino alla morte, avvenuta nel 1842. Durante la sua carriera, cercò di affermare le sue opinioni dei canoni di pittura italiana, ma il gusto belga era orientato verso argomenti più convenzionali della tradizione paesaggistica olandese. Il lavoro di Closson è noto principalmente perché sua moglie ha lasciato quasi trecento disegni e cinquanta schizzi ad olio su carta all’Académie des Beaux-Arts di Liegi.
Grazie all’amico naturalista Ferdinando Fontanella, siamo riusciti a contattare Nathalie Rossetti, organizzatrice del Faito Doc Festival, (Il Faito Doc Festival di quest’anno si svolgerà dal 3 all’8 Agosto 2020, da non perdere) che pur risiedendo in Belgio tanto amano molto la nostra terra. Aggiungo questo suo stralcio su Closson, cogliendo così anche l’occasione per ringraziarla:
“Sedotto dalla natura e dalle città di Roma e Napoli, ha definitivamente rinunciato alla pittura di storia e ora si è dedicato esclusivamente al paesaggio. La città eterna e i suoi monumenti lo ispirano molto, così come la campagna circostante e le regioni montuose. Il Colosseo, la Villa Borghese, il Castel Sant’Angelo, la Basilica di Massenzio, Castellamare sono tutti pochades (schizzi, ndr.) che egli fa “dal vero” su carta o cartone resistente, a matita o a olio. Disegna anche scene della vita quotidiana e copia costumi o elementi architettonici dell’antichità”.
Ecco una Galleria di dipinti e disegni su Castellammare:
Articolo Terminato il 24 Luglio 2020