Giuseppina Noel Fabrè

Giuseppina Noel Fabrè

di Giuseppe Zingone

Fabré Noel Giuseppina

Fabrè Giuseppina, nasce il primo Febbraio del 1801 ad Aramon, Cantone di Beaucaire e muore a Napoli il 15 Febbraio 1827, contralto, studiò canto grazie al padre (citato nei documenti come oste o ristoratore, cuoco secondo Stendhal) Paolo Fabre (italianizzato Fabrè), che si era trasferito a Milano in cerca di lavoro. Oltre alla bella voce secondo Gioacchino Rossini, aveva ottime capacità interpretative, così scrive Stendhal.1

La nostra Giuseppa Fabrè oltre che a Napoli visse anche un piccolo periodo a Castellammare, in quanto, sposa Nicola Filose, uno dei numerosi figli di Catello Filose, il Gran Mogol, i suoi due figli Eugenio e Federico nacquero a Castellammare, purtroppo morti precocemente nel 1831.!2

Dalla ricostruzione fatta dal Dottor Carlo Vingiani, La progenie del Gran Mogol emergeva che nel 1827, Nicola Filose, rimasto vedovo della Fabrè, sposa in seconde nozze Maria Antonia Ricci, documento che inseriremo all’interno di questo ricerca, insieme ad altri. Naturalmente per essere certi delle notizie in nostro possesso abbiamo preferito consultare altra documentazione cartacea, e non, imbattendoci così, sulle notizie del Contralto Giuseppina Fabre Noel, nel sito Storia e memoria di Bologna.

Subito mi sono accorto che nella parte documentale più nutrita della scheda le date più ricorrenti andavano dal 1813 al 1822, solo la data del 1846 era quasi un unico a sé stante, che così recita: “Nel 1846 la troviamo al Palazzo Amorini di Bologna, nelle date del 29 novembre e del 13 dicembre“. Inoltre mi colpiva un’altra nota non meno trascurabile con data 1865 “Il poeta veneziano Pietro Buratti, in una raccolta stampata a Venezia, le dedicò una poesia“.

Partiamo da lontano allora, con la data del 1865: Il poeta Pietro Buratti nasce a Venezia, il  13 ottobre 1772, morendo a Sambughè il 20 ottobre 1832, siam certi che il Buratti nel dedicare una sua poesia alla Fabré, lo fa con cognizione di causa, avendola almeno una volta vista ed udita cantare, altresì, il documento del 1865 (citato) è una stampa postuma anche allo stesso Buratti, perciò riportiamo qui il testo integrale ed il frontespizio biografia della poesia: Brindisi a Giuseppina Fabre, anno 1817, come da documento.3

Pietro Buratti, poesie, frontespizio, Venezia 1817

Pietro Buratti, poesie, pag. 72, Venezia 1817

Pietro Buratti, poesie, pag.73, Venezia 1817

Didascalia dell’immagine in basso: “Mostrasi sulle scene la prima volta e comparire nel tempo stesso provetta cantante ed attrice, fu questo il vanto suo prima raccolse sempre nuove palme, e per essa ebbe onore il conservatorio Milanese che l’educò“.

Giuseppa Fabre, di Giovanni Antonio Sasso, XIX secolo, stampa, misure 13,6 x 11 cm (interno)

Per ciò che concerne l’altra notizia: “Nel 1846 la troviamo al Palazzo Amorini di Bologna, nelle date del 29 novembre e del 13 dicembre“. Abbiamo preferito consultare l’OPAC SBN il Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale, cercando di ricostruire in senso cronologico il percorso professionale dell’artista, per escludere la data sopra citata; in quanto secondo noi in tale data la Giuseppina Fabrè, era già defunta da quasi un ventennio.

Libretti teatrali di opere a cui ha partecipato o a Lei riferite:

Rossini Gioachino, Aureliano in Palmira, opera in 2 atti, 26 Dicembre 1813.

Romani Felice, Aureliano in Palmira, dramma serio per musica di Gian Francesco Romanelli, da rappresentarsi nel Teatro Grande di Brescia la Fiera 1814. La musica è di nuova composizione del signor maestro Gioachino Rossini di Pesaro.

Peracchi, Antonio, Per il faustissimo arrivo di S.A.I. l’arciduca Giovanni d’Austria in Venezia, cantata da eseguirsi nel Gran Teatro della Fenice 1815.

Peracchi Antonio, Carlo Magno, dramma serio, musica del celebre signor Giuseppe Nicolini da eseguirsi nel Teatro San Benedetto la primavera del 1815.

Peracchi Antonio. Adolfo, dramma serio, posto in musica dal maestro Giuseppe Niccolini, da rappresentarsi nel Teatro in S. Benedetto la primavera dell’anno 1815.

Rossi Gaetano, Celanira, melodramma eroico in due atti da rappresentarsi nel Teatro in S. Benedetto la primavera dell’anno 1815. Poesia di Rossi. Musica di Pavesi.

Romanelli, Luigi, Coriolano, melodramma serio in due atti da rappresentarsi nel Teatro in S. Benedetto la primavera dell’anno 1815, musica di Giuseppe Nicolini.

Peracchi Antonio, Carlo Magno, musica del celebre signor Giuseppe Nicolini da eseguirsi nel Teatro dell’Accademia vecchia in Verona la Quaresima dell’anno 1816.

Peracchi Antonio, Balduino duca di Spoleto, dramma serio, posto in musica dal maestro Giuseppe Nicolini, da rappresentarsi in Padova la solita Fiera del Santo 1816.

Prunetti, Michelangelo, Trajano in Dacia, dramma da rappresentarsi nel Teatro Filarmonico di Verona il carnevale dell’anno 1816, musica del maestro sig. Giuseppe Niccolini di Piacenza.

Gonella Francesco, Lodoiska, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro Vendramin a San Luca la primavera dell’anno 1816, compositore della musica Simone Mayr.

Gonella Francesco, Lodoiska, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro Filarmonico di Verona il carnevale dell’anno 1816, compositore della musica il celebre maestro Simone Mayer. Verona: tipografia Bisesti.

Antonio Sografi, Le Danaidi romane, dramma da rappresentarsi nel Nobilissimo Teatro La Fenice in Venezia nell’apertura del carnovale 1816, con musica del signor Stefano Pavesi.

Canestrari Girolamo, Roma salvata, dramma tragico per musica da rappresentarsi nel Teatro Vendramin a San Luca nella primavera dell’anno 1816 musica del sig. maestro Francesco Dussek.

Peracchi Antonio, Balduino duca di Spoleti, dramma serio, posto in musica dal maestro Giuseppe Nicolini appositamente da rappresentarsi nel Teatro Vendramin di San Luca la primavera dell’anno 1816.

Pola Paolo, L’ira d’Achille, dramma da rappresentarsi nel nobilissimo Teatro La Fenice in Venezia nel carnovale 1817, con musica del signor Basilj maestro della Capella di Loreto.

Romani Felice, Maometto, melodramma tragico in due atti, del signor Felice Romani, rappresentato in Napoli nel Real Teatro di S. Carlo nell’estate del 1817, la musica è del sig. Pietro Winter, maestro di cappella di S.M. il re di Baviera.

Sterbini Cesare, Torvaldo e Dorliska, dramma semiserio da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino per sesta opera dell’anno 1818 e 1819. Dedicato a sua Altezza Reale il Duca di Calabria, la musica è del sig. maestro Gioachino Rossini.

Sografi Simeone Antonio Attila in Aquileia, ossia Il trionfo del re de’ Franchi, dramma serio per musica da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino per terza opera dell’anno 1818 e 1819 dedicato a S.A.R. il duca di Calabria.

Rossi Gaetano, Quinto Fabio, dramma serio per musica da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino per decima opera dell’anno 1818, e 1819. Dedicato a sua altezza reale il duca di Calabria, musica  del maestro Giuseppe Nicolini.

Gherardini, Giovanni, La gazza ladra, melodramma per musica de rappresentarsi nel R. Teatro Carolino per XIV opera dell’Anno Teatrale 1818 e 1819. Dedicato all’Eccellentissimi Ministri componenti la Real Luogotenenza in Sicilia, la musica è del maestro Gioachino Rossini.

Gioachino Rossini, La pietra del paragone, melodramma giocoso da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino per quinta opera dell’anno 1818, e 1819. Dedicato al Sua Altezza Reale il duca di Calabria.

Piovene Agostino, Bajazette, dramma in musica da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino per seconda opera dell’anno teatrale 1819 e 1820, musica del Maestro Generale.

Russo Raffaele, La difesa di Goa, Dramma per musica da rappresentarsi nel Real Teatro carolino per quinta opera dell’anno teatrale 1819 e 1820.

Tottola Andrea Leone, Mosè in Egitto, azione tragico sacra, da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino la Quaresima del 1820, la musica è del signor maestro Gioacchino Rossini.

Raimondi Pietro, Duetto: Di mia fé ricevi e duettino Spuma il grato umor, in La Donna Colonnello, Napoli, Teatro del Fondo, 22 maggio 1822.

Donizetti Gaetano, Duetto: Questo giorno amata sposa e Dimenticarlo! e come? Nella farsa: La Lettera anonima cantato dalla sign.na Fabré e dal signor Rubini.4

Genoino Giulio, La lettera anonima, dramma per musica in un atto solo. Da rappresentarsi nel R. Teatro del Fondo, nella state del corrente anno, musica è del maestro di cappella signor Donizetti.

Romani, Felice e Mayr  Johann Simon, Atalia, dramma sacro rappresentato la prima volta in Napoli nel Real teatro San Carlo nella quaresima del 1822.

Ferretti Jacopo, Tamerlano, melodramma eroico rappresentato la prima volta in Napoli nel Real Teatro S. Carlo, nell’estate del 1822, Musica di Michele Carafa 1822.

Romani Felice, Zaira tragedia lirica scritta dal Romani per il Vaccaj già nel 1825 e rivista per successivamente per Bellini nel 1830.5

Gandini Alessandro Isabella di Lara, melodramma tragico 1830, già messo in scena a Bassano nel 1806.

Romani Felice, Danao re d’Argo dramma serio per musica da rappresentarsi nell’imp. e R. Teatro in Via della Pergola la primavera del 1828(?), sotto la protezione di S.A.I. e R. Leopoldo 2. La musica è scritta espressamente dal sig. maestro Giuseppe Persiani.

Da Ponte, Lorenzo, Il dissoluto punito, ossia Don Giovanni Tenorio, dramma semiserio per musica da rappresentarsi nell’Imp. e R. Teatro in Via della Pergola, la primavera del 1828(?), sotto la protezione di S.A.I. e R. Leopoldo 2., Gran-Duca di Toscana, la musica è del sig. maestro Mozart.

Vogliamo qui sottolineare come i dati confluiscono chiaramente nell’arco di tempo che abbiamo segnato all’inizio di questa ricerca, anche le date postume al 1827 data della morte di Giuseppa Fabrè, sono da prendere con circospezione. Ma volevamo aggiungere ancora qualche nota.

Altri libretti nei quali viene citata la Fabre:

Adelina, melodramma Sentimentale, Venezia, Teatro San Moisè, 16/9/1810, 4 FRONTESPIZIO, Giuseppina Fabbre?

Clotilde, melodramma semi serio da rappresentarsi nel Real Teatro Carolino, per Ottava opera dell’anno, 1818 – 1819 dedicato a sua Altezza Reale il Duca di Calabria in Palermo per Crisanti, 19 Agosto 1818. Clotilde figlia del Conte di Cosenza sig.ro Giuseppa Fabré.

Maestro Nicolini, Traiano in Dacia, Per il principe Schwartzenberg, Domenica 7 Gennaio 1816, nelle sale del teatro Filarmonico, cantante Giuseppina Fabre.6

Altra documentazione:

Raccolte da un Vecchio Teatrofilo, Memorie del Teatro Comunale di Trieste,  dal 1801 al 1876, Stagione 1803-1813, tra i cantanti a pag. 12 Giuseppina Fabré.

Gabriele Fantoni, Storia universale del Canto, Volume secondo, Milano 1873, pag. 259. Lettera F: Fabre Giuseppina, menzionata tra i cantanti dal 1750 al 1850.

Alessandro Gandini, Cronistoria dei teatri di Modena, parte seconda 1873, pag. 97 e 98. Prima opera Zaira, la stessa che fu eseguita l’anno avanti (1829?) 28 Settembre 1830. Prima Donna: Giuseppina Fabre Noel, di cui l’autore dice: “ La prima donna Noe(l) aveva voce sonora ed animata, ma mancava di quella finitezza di canto tanto ammirato nella Brighenti ”.

Autori vari, Giornale dell’Italiana Letteratura, Padova 1816, pag. 301-302. Lettera di Filippo Scolari: In nota 1 si legge: “ Farò forza a me medesimo, ma non posso negare un cenno particolare di lode ad un merito superiore: Giuseppina Fabré, Adelaide Malanotti, Eliodoro Bianchi, sono tali professori di canto da riportare un encomio, che non paventi i rivali ”.

La testa di bronzo – History, Teatro alla Scala, Milan – 3 Sept. 1816.7

Il Cavaliere della Rosa

Torvaldo e Dorliska, libretto.

Stendhal, Pages d’Italie, L’Italie en 1818 Moeurs romaines, prefazione di Henri Martineau 1932, pag. 71. pag. 71. In L’Italie en 1818, alla data 8 agosto: É passato un mese da quando la Fabre ha preso in giro il Principe, il direttore degli spettacoli di Palermo. Gli disse che non lo trovava  amabile e che non avrebbero mai avuto niente in comune; il principe ebbe la tirannia di tenerla per otto giorni in prigione, ma lei ne uscì trionfante e vergine.

Atalia di Johann Simon Mayr: Eppure il personaggio di Atalia si presenta con una vorticosa aria di presentazione che stupisce, tanto più se pensiamo che nel 1822 il declino della Colbran doveva essere decisamente accentuato (e ce lo testimoniano alcune impietose critiche d’epoca): la spiegazione è semplice se si pensa ai notevoli rimescolamenti rispetto al cast originariamente previsto. La compagnia che avrebbe dovuto interpretare l’opera prevedeva, oltre alla Colbran, il soprano Girolama Dardanelli nonché i tenori Andrea Nozzari e Giovanni David ma nel 1822, per il debutto dell’opera, la sola Dardanelli era ancora in cartellone: Nozzari e David vennero sostituiti rispettivamente da Domenico Donzelli e Giuseppe Ciccimarra mentre il ruolo di Atalia fu assunto da Giuseppina Fabré, ingaggiata peraltro (stando almeno a quanto scrive Gaetano Donizetti, testimone d’eccezione) quasi all’ultimo momento. Questo è quanto scrive Donizetti (inviato a Napoli per supervisionare l’allestimento e abbastanza scandalizzato per l’atteggiamento di Rossini) in una lettera a Mayr del 4 marzo 1822:

Io mi sono espressamente portato in Napoli prima della fine di questo mese […]. Le basti il sapere che la parte di David la fa Donzelli, quella di Natan Cicimarra, e quella di Atalia la Fabbré dopo due anni che non canta più, e non basta; che tiene una voce di contralto foschissima, per la quale il sig. Rossini ha dovuto puntare tutta la parte. Il suddetto alle prove lagnossi gesuiticamente coi cantanti, che non la eseguivano bene, e poi alle prove d’orchestra stava là chiacchierando colle prime donne invece di dirigere… […] le dirò che la Dardanelli non canta l’aria del primo atto, che han tagliato de’ recitativi, dei cori, il finalino del secondo atto dopo l’aria d’Atalia, ecc ecc“.8

Ancora: Tornato a Napoli nel luglio 1821, Paganini tiene un concerto al Teatro del Fondo (30 luglio). Nella seconda parte figura una Cavatina « Ecco pietosa » del Signor Rossini, cantata dalla Signora Fabré, eseguita dal Signor Paganini.9

Del primo di essi (31 luglio) è stato conservato il programma completo: PARTE PRIMA 1 – Introduzione a grande orchestra; 2 – Concerto a tre tempi eseguito dal Signor Paganini; 3 – Rondò « Penso alla patria » del Signor Maestro Rossini.10

I documenti dell’Archivio di Stato di Napoli:

Firma Giuseppa Fabrè e Nicola Filose

Matrimoni, memorandum, notificazioni ed opposizioni, numero d’ordine settantanove

Archivio di stato, Comune Napoli, Circondario San Giuseppe, matrimoni, memorandum notificazioni ed opposizioni, numero d’ordine 79, 13 Aprile 1823

Provincia di Napoli, Circondario San Giuseppe

L’anno milleottocentoventitrè il dì tredici del mese di Aprile, giorno di Domenica, alle ore quindici è stata affissa sulla porta della Casa Comunale notificazione ne’ termini prescritti dalla legge, per la solenne promessa di matrimonio tra Don Niccola Filose di Bombay nel Gran Mogol, domiciliato nel Circondario Monte Calvario Strada Pignasecca numero venti, figlio de’ defunti Don Catello, e Donn’Anna de Lima Filose.

E Donna Giovanna Maria Giuseppa Fabre nativa di Aramon Dipartimento del Gard in Francia, domiciliata in questo Circondario Strada Guantaj nuovi numero qurantatrè, figlia di Don Paolo e della fu Donna Giovanna Cavena.

Certificato di matrimonio, Numero d’ordine quarantadue

Archivio di Stato di Napoli, Stato civile della restaurazione (quartieri di napoli) San Giuseppe, In matrimoni, numero d’ordine quarantadue, anno milleottocentoventitré, primo maggio (parte prima)

L’anno mille ottocentoventitré il dì due, del mese di Maggio Il Parroco de’ Santi Giuseppe e Cristofaro ci ha rimessa una delle copie della controscritta promessa, in piè della quale ha certificato, che la celebrazione del Matrimonio è seguita nel giorno primo del corrente maggio alla presenza de’ testimoni Reverendo Don Gaetano Nappi e Don Michele Bruni. In vista di essa Noi abbiamo disteso, il presente notamento, e dopo di averla cifrata, abbiam disposto, che fosse la copia anzidetta conservata nel volume de’ documenti al foglio trentasei. Abbiamo inoltre accusato al Parroco la ricezione della medesima, ed abbiamo sottoscritto il presente Atto, ch’è stato inscritto su i due Registri… Marchese eletto ecc..

L’anno milleottocentoventitre il dì primo del mese di Maggio alle ore quattordici avanti di Noi Principe de Luna aggiunto all’Eletto ed Uffiziale dello stato civile del Circondario San Giuseppe Comune di Napoli, Provincia di Napoli, sono comparsi Il Signor Don Nicola Filose, nativo di Bombaing, nel Gran Mogol, di anni ventisei non compiti, celibe Proprietario, domiciliato da anni due nel Circondario Montecalvario, Strada Pignasecca, numero venti, figlio maggiore de’ defunti Coniugi Catiello Filose ed Anna Filose nata de Lima, e privo anche dell’avo Paterno, attestando con giuramento d’ignorare il luogo della morte e dell’ultimo domicilia della di lui Madre. E la Signora Donna Giovanna Maria, Giuseppa Fabre del comune di Araman Dipartimento del Gardi di anni ventisette, nubile domiciliata in Napoli, da anni sette in Strada Guantaj Nuovi, quarantatré, figlia maggiore de’ coniugi Don Paolo Fabre, Benestante domiciliato colla figlia, conseziente e fu Donna Giovanna Cavena.

I quali alla presenza de’ testimoni qui appresso indicati, e da essi prodotti, ci hanno richiesto di ricevere la loro solenne promessa di celebrare avanti la Chiesa, secondo le forme prescritte dal Sacro Concilio di Trento, il matrimonio tra essi progettato. La notificazione di tale promessa è stata affissa a tredici Aprile corrente anno, tanto ella alla porta di questa casa Comunale, quanto a quella del Circondario Montecalvario alla quale non vi è intervenuta opposizione alcuna. Noi secondando la loro dimanda, dopo di avere ad essi letto i documenti; consistenti.

Archivio di Stato di Napoli, Stato civile della restaurazione (quartieri di napoli) San Giuseppe, In matrimoni, numero d’ordine quarantadue, anno milleottocentoventitré, il primo maggio (parte seconda)

Cioè fede di Nascita dello Sposo, fedi di morte del Padre e dell’avo Paterno, dichiarazione giurata per la mancanza della fede di morte della madre, copia del di lui stato libero, lettera del regio procuratore presso il tribunale Civile di Napoli, fede di nascita della Sposa. Consenso del Padre, copia del di lei stato libero, attestato del domicilio de Sposi, e certificati della eseguita Ratificazione in questo Circondario e in questo dì Montecalvario, ed il capitolo sesto del titolo del matrimonio delle leggi civili, intorno ai diritti, ed obblighi rispettivi degli sposi, abbiamo ricevuto da ciascuna delle parti, una dopo l’altra, la dichiarazione, ch’esse sollennemente promettono di celebrare il matrimonio innanzi la Chiesa, secondo le forme prescritte dal Sacro Concilio di Trento.

Di tutto ciò abbiamo firmato il presente atto in presenza de’ quattro testimonj intervenuti alla solenne promessa di Matrimonio, cioè Don Gaetano Cataldo, di Napoli di anni trentasei, Proprietario, domiciliato Strada Trinità maggiore. Numero Nove, Notar Don Michele Bruno, di Castellammare, di anni quarantotto, domiciliato in Castellamare, e di passaggio in Napoli, Don Giuseppe de Martino, di Castellamare, di anni quarantaquattro, legale, domiciliato in detto Comune, e di passaggio in Napoli, e Don Luigi Massa, di Napoli, di anni cinquanta, Benestante, domiciliato Strada Cavone numero sei. I quali attestano di conoscere detti Sposi, che domiciliano ne’ luoghi indicati, non sono stati altra volta maritati, non sono parenti, né affini fra loro, né hanno alcun voto sacro, che amendue i Sposi sono privi della madre, e che lo sposo Filose, non ha appartenuto, né appartiene ad alcun corpo di Armata di mare, o di terra, né è impiegato in alcun Armo militare.

Di questo atto, ch’è stato inscritto sopra i due registri, abbiamo dato lettura a’ testimonj, ed a futuri sposi, ai quali ne abbiamo dato altresì due copie uniformi da noi sottoscritte, per essere presentate al parroco, cui la celebrazione del matrimonio si appartiene, ed indi si è da Noi firmato. Da Sposi e testimonj…. Seguono firme.

Atto di morte di Giuseppina Fabrè

Archivio di Stato di Napoli › Stato civile della restaurazione (quartieri di Napoli) › Montecalvario › Morti 01-01-1827/26-07-1827

Numero d’ordine Centotrentadue

L’anno milleottocentoventisette, il di Sedici del mese di Febbraio alle ore sedici, Avanti di noi Giuseppe Cuffari Vittori Marchese di Casaleggio Eletto ed Uffiziale dello stato Civile del Circondario di Montecalvario Comune di Napoli, Provincia di Napoli, sono comparsi Don Giovanni Spinetti, di Napoli di anni Cinquanta di professione Impiegato Civile domiciliato Strada Sapienza, numero ventinove e Don Gennaro Pieschi, di anni ventisei, di professione Impiegato Civile domiciliato Vico Baglivo Uries, numero sessanta. I quali han dichiarato, che nel giorno quindici del mese sudetto anno corrente alle ore ventidue è morta Donna Giuseppa Fabré nella sua propria casa, di Avignone, di anni trentaquattro di professione ———– domiciliata Strada Toledo numero trecentoventi, figlia di Don Paolo Fabré, Proprietario, domiciliato nella Casa medesima, e della fu Giovanna Cavena, moglie di Don Nicola Filose, Proprietario domiciliato in detto luogo avendo lasciato a sé superstiti due figli di minor età. Per esecuzione della legge ci siamo trasferiti insieme coi detti Testimoni presso la persona defunta, e ne abbiamo riconosciuta la sua effettiva morte. Abbiamo indi formato atto, che abbiamo inscritto sopra i due registri, e datane lettura a’ dichiaranti, si è nel giorno mese ed anno sopra segnato da Noi e dai dichiaranti Giovanni Spinetti Gennaro seguono firme.

Atto di matrimonio di Nicola Filose (vedovo di Giuseppa Fabrè) e Maria Antonia Ricci

Archivio di Stato di Napoli, Stato Civile, Matrimoni 1809-1865, Nicola Filose and Maria Antonia Ricci, 10 Gennaio 1828,

Matrimoni numero d’ordine cinque

L’anno mille ottocento ventotto il dì undici del mese di Febbrajo, Il Parroco di San Marco di Palazzo ci ha rimessa una delle copie della controscritta promessa, in piè della quale ha certificato, che la celebrazione del matrimonio è seguita nel giorno dieci dello stesso mese, alla presenza de’ testimoni Don Matteo Vassallo, e Don Carlo Conte. In vista di essa Noi abbiamo disteso il presente notamento, e dopo di averla cifrata, abbiam disposto, che fosse la copia anzidetta conservata nel volume de’ documenti al foglio quattordici. Abbiamo inoltre accusato al Parroco la ricezione della medesima, ed abbiamo sottoscritto il presente Atto, che è stato inscritto su i due Registri. Seguono firme

L’anno mille ottocento ventotto il dì tre del mese di Gennaio alle ore Ventiquattro avanti di Noi duchino Don Fabio de Dura, Aggiunto ed Ufiziale dello Stato Civile del Circondario San Ferdinando Comune di Napoli, Provincia di Napoli, sono comparsi Don Nicola Filose nativo di Bombaing nel Mogol, di anni trenta, di età maggiore Proprietario domiciliato nel Comune  di Castellammare figlio delli furono Don Catiello, Generale del Mogol e donn’Anna Filose privo benanco dell’Avo paterno Gennaro Filose Proprietario e Vedovo di Donna Giovanna Fabré, e Donna Maria Antonia Ricci, di Napoli di anni ventidue celibe di età maggiore, Proprietaria, figlia di Don Francesco, di anni  cinquantasette, Proprietario e di Donna Vincenza Cannavaro, di anni cinquanta, proprietari, consenzienti domiciliati in questo circondario, Strada di Chiaja, numero trenta. I quali alla presenza de’ Testimonj quì appresso indicati, e da essi prodotti, ci hanno richiesto di ricevere la loro solenne promessa di celebrare avanti la Chiesa, secondo le forme prescritte dal Sacro Concilio di Trento, il matrimonio tra essi progettato. La notificazione di tale promessa è stata affissa il giorno di Domenica due Dicembre passato anno milleottocentoventisette tanto in questo Circondario, che in detto Comune di Castellammare.

Noi secondando la loro dimanda, dopo di avere ad essi letto i documenti; consistenti negli estratti di nascita de’ sposi, negli atti di morte del padre Avo paterno e prima moglie dello sposo, nel consenzo de’ genitori della sposa, nella sede del domicilio de’ sposi, e che lo sposo non sia militare e nelli certificati della notificazione seguita in questo Circondario e nella Comune di Castellammare, avverso della quale non è stata prodotta veruna opposizione.

Atto di Nascita di Filose Eugenio Catello Fedele

Atto di nascita di Eugenio, primo figlio Filose- Fabrè

Dall’atto di nascita di Eugenio Filose primo figlio (Federico secondo filglio) risulta che i coniugi Nicola Filose e Giuseppina Fabrè abitavano in Strada Coppola a Castellammare in una propria casa, qui nascono entrambi i figli maschi, che dal lavoro del Dottor Carlo Vingiani che ha recuperato anche i loro documenti, risultano morire entrambi nel 1831.

Non volendo trascurare nessuna informazione abbiamo recuperato anche l’atto di matrimonio di Paolo Fabre e Giovanna Cavena, e l’atto di nascita di Giovanna Maria Giuseppa Fabre, presenti negli archivi Francesi del Dipartimento del Gard, comune di Aramon, nella lettura di questi atti soprattutto per quel che concerne l’atto di nascita della Fabre, bisogna tener presente che dal 1792 al 1805, era in vigore il calendario rivoluzionario francese.

Atto di matrimonio dei genitori della Giuseppina Fabre: Paolo e Giovanna Cavena

Actes paroissiaux et d’état civil d’Aramon (1582-1938) » État civil » Actes » 1792-an X » Collection du greffe » Mariages – Image 6

Registrazione Atto di nascita di Giovanna Maria Giuseppa Fabre

Actes paroissiaux et d’état civil d’Aramon (1582-1938) » État civil » Actes » An XI-1812 » Naissances et publications de mariage – Image 4

Alla fine di questo lavoro di ricerca vogliamo sottolineare alcune discrasie nelle quali ci siamo imbattuti: Innanzitutto, il padre della Fabrè, Paolo, registra la nascita della figlia il giorno sesto del mese di brumaio del sedicesimo anno della Rivoluzione, 28 Otobre 1802, cosa che accade anche per Marie Fabre, sorella di Giuseppina, presente nell’atto immediatamente sovrastante.

Inoltre per quel che concerne la data di nascita, di Giuseppina Fabrè, (1 Febbraio 1801) 12 Pluviôse IX del calendario repubblicano, questa si discosta dai dati forniti nell’atto di morte che ricordiamo: 15 Febbraio del 1827 di anni trentaquattro, portando così la data di nascita al 1793. Come anche dall’atto di matrimonio avvenuto, il dì primo del mese di Maggio del milleottocentoventitrè, viene annotata l’età di ventisette anni, che porterebbe la sua data di nascita al 1796. Così come dall’atto di nascita del figlio Eugenio potremmo datare la nascita della Fabrè al 1797.

Ci è sembrato giusto evidenziare le discrepanze, per una mera questione di correttezza dei dati nelle nostre mani e nel contempo rimarcare, che mai e poi mai il contralto Giuseppina Fabrè, poteva essere presente “nelle date del 29 novembre e del 13 dicembre del 1846 al Palazzo Amorini di Bologna”.

Articolo terminato il primo Luglio 2021


 

  1. Clarissa Lablache Cheer, The Great Lablache Nineteenth Century Operatic Superstar His Life and His Times, Xlibris Corp, 29 luglio 2009, pag. 31.
  2. Leggi: La Cantatrice, belle fille du Gran Mogol: Quitard, L’Anti Romantique, Rivista teatrale e letteraria, Anno II, numero 39, di Domenica 26 Gennaio 1834, pag. 1-3.
  3. Poesie di Pietro Buratti, Brindisi a Giuseppina Fabre, Volume ottavo, Venezia 1817, Frontespizio e pag. 72 e 73.
  4. La lettera anonima è una farsa in un Atto di Giulio Genoino, tratta dal dramma Mélite, ou Les fausses lettres di Pierre Corneille (Parigi, 1630), composta da Donizetti tra il maggio e il giugno 1822 e messa in scena a Napoli, Teatro del Fondo, il 29 giugno 1822.
  5. Leggi: Felice Romani e i suoi melodrammi: “Fatica doppia codesta, e diremo anche tripla, per dover egli trattare una seconda volta un argomento, già scritto per il maestro Vaccai nel 1825, e tor di mezzo tutto ciò che avrebbe potuto dar luogo a confronti fra la vecchia e la recente musica;
  6. In: Osvaldo Perini, Storia di Verona dal 1790 al 1822, pagina 332.
  7. La Testa di Bronzo, Soliva Carlo Evasio, La testa di bronzo o sia La capanna solitaria, 1816.
  8. Guglielmo Barblan, Bruno Zanolini, Gaetano Donizetti vita e opere di un musicista romantico, pag. 72 e 73, 1983 società di assicurazioni Liguria.
  9. Dal 1815 al 1822 Rossini fu direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli. Notizia tratta da Wikipedia: Gioacchino Rossini.
  10. Edward Neill, Nicolò Paganini il cavaliere filarmonico, editore De Ferrari, pag. 129, 1990.

2 pensieri su “Giuseppina Noel Fabrè

  1. Göran Tegnér

    Bonjour! Comment Giuseppina Fabré peut elle chanter dans quatre opéras après sa mort en 1827, dans Danao re d’Argo de Persiano et Don Giovanni de Mozart en 1828 et dans Isabella di Lara de Gandini et dans Zaira de Vaccaj, revisée par Bellini, en 1830? Une source, que je n’ai pas pu trouver, dit que sa carrière dure jusqu’à 1831.
    Cordialement
    Göran Tegnér

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    1. Giuseppe Zingone Autore articolo

      Gentilissimo per me fa fede l’atto di morte ed escludo l’omonimia dei congiunti. In molti libretti di canto si trova spesso il punto interrogativo rispetto alla data di stampa. Del resto non si sta parlando di decenni dopo la morte ma di pochi anni, in un contesto sociale dove spesso le informazioni possono essere erronee. Ciò non di meno se dovesse trovare ulteriori risvolti o documenti mi faccia sapere, anche se credo che un atto di morte sia di per sé un documento definitivo.

      Rispondi

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