a cura di Gennaro Ferrara
E’ mio interesse condividere sul Libero Ricercatore una parte del materiale che ho raccolto nell’ambito del mio lavoro di tesi, che tratta dell’area dei Magazzini Generali di Castellammare di Stabia. E’ una descrizione dei lavori di ampliamento del primo impianto, eseguiti negli anni ’20 secondo il progetto dell’ing. Luigi Greco. Nella relazione sono illustrati con accuratezza le opere preesistenti, quelle di nuova progettazione e il funzionamento dell’impianto, tra i più all’avanguardia a livello nazionale in quegli anni. I silos granai, oggi dismessi, con le loro forme imponenti, sono entrati a far parte del paesaggio urbano e richiamano alla memoria di un passato glorioso dell’industria locale.
Gennaro Ferrara.
I grandi lavori di ampliamento dei MAGAZZINI GENERALI
presso la sede di Castellammare di Stabia
Proemio
La società anonima dei Magazzini Generali, con sede in Torre Annunziata, fin dal 1910 aveva costruiti nella sua succursale di Castellammare di Stabia un Sylos grani ed un Sylos sali, con i quali si effettuavano i depositi degli approvvigionamenti della città e dei comuni circostanti.
ll Sylos grani, della capacità di 80000 quintali, posto su di una platea generale di cemento armalo con costole di un metro di altezza, comprendeva un piano sotterraneo ad uso magazzino, un piano di carico per l’insaccamento e perle bilance automatiche, e, al disopra di questo, un gruppo di 35 celle a sezione circolare alte metri 18,70,
Sul piano superiore delle celle medesime erano situati il sottotetto ed il corridoio per il nastro di distribuzione del grano nello celle.
La cella centrale della fronte verso il mare era adibita nella sua parte posteriore, a gabbia di scala per accedere al servizio del sottotetto, e, nella parte anteriore, presentava lo spazio necessario per sistemare il meccanismo di elevazione della merce, con i varii comandi a trasmissione collocati sulla sovrastante torretta.
Al servizio di elevazione del grano, che veniva introdotto nell’edificio a mezzo di un tubo cannocchiale e di una gru, era adibito un elevatore a tazze, della potenza di 100 tonnellate all’ora, azionato da un motore elettrico, ed il grano, portato in alto dal detto elevatore, con tramite del cennato nastro distributore, scorrevole orizzontalmente sui rulli, era sversato nelle celle.
Per il servizio dei Sali non esisteva alcun elevatore ma il sale era scaricato, nel modo che sarà innanzi descritto, direttamente in tramogge situate in alto e da cui poi, con elementi trasportatori a nastro scorrevoli, era avviato nei magazzini di deposito sottostanti.
Il magazzino Sali risultava e risulta ancora costituito da un complesso di 6 grandi cassoni lunghi 37,40 metri, larghi 5,20 metri, ed alti 7,25 metri, capaci cioè, ciascuno di essi, di quintali 10.000 circa. Uno dei cassoni, suddiviso in 6 celle più piccole, viene adibito per qualità speciali di Sali.
Il servizio di presa del grano e del sale dai galleggianti era fatto da due potenti gru elettriche automotrici, con cabile a traslazione con movimento normale alla banchina. Le dette gru, dopo preso il materiale dai galleggianti per mezzo di benne automatiche, lo scaricavano nelle tramogge dei Sylos, per il successivo trasporto nelle celle e nei depositi, come abbiamo dinanzi accennato. Dai depositi poi, veniva caricato nei vagoni ferroviari o sui carretti ordinari.
Tale impianto ha lodevolmente funzionato per 12 anni, ma nell’intento di viepiù migliorare il servizio e corrispondere alle crescenti esigenze del commercio locale, lo Ill.mo Sig. Presidente della Società, Grande Ufficiale Carlo Enrietti, decise di provvedere ad una radicale trasformazione ed all’ampliamento dell’impianto preesistente, destinando a tale scopo un capitale di circa otto milioni. E si dotò quindi il porto di Castellammare di un impianto veramente moderno per la celere discarica dei grani e dei Sali.
Il nuovo impianto
Il nuovo impianto risulta dal razionale raccordo delle suddette opere preesistenti con altre nuove che, in base ad un programma di massima formulato con le più larghe vedute del prefato Sig. Presidente, furono studiate ed eseguite dal sottoscritto, dopo aver ottenuta la prescritta autorizzazione ministeriale.
Si è difatti costruito un secondo Sylos per i grani con criteri più razionali e si è trasformato quello esistente per renderlo identico al nuovo che è collegato ad esso da un manufatto pensile destinato alla pesatura ed alla introduzione del materiale nei due Sylos.
E’ opportuno rilevare che anche il Sylos Sali, data la importanza e la potenzialità delle nuove istallazioni. Ha dovuto subire rilevanti trasformazioni tanto nei riguardi dei macchinari, quanto nei riguardi delle strutture murarie corrispondenti.
Si è pure provveduto alla costruzione di un pontile sporgente per 130 m in direzione normale alla banchina.
Tale pontile si è poi collegato con il raccordo centrale ai due Sylos dei grani mediante una galleria pensile saliente. Anche il pontile è a galleria ed a cavaliere di esso sono sistemati i 4 grandi elevatori semoventi da nave, capaci di potere contemporaneamente funzionare per lo stesso piroscafo o due per lato ed esaurire le stive di due piroscafi attraccati ai lati del pontile stesso, conseguendo così una celerità di discarica veramente eccezionale.
Il grano od il sale prelevato dagli elevatori è da questi sversato su quattro nastri orizzontali di tele gommate che scorrono su rulli fissati nelle gallerie del pontile; da questi nastri il grano od il sale passano su altri 4 nastri della galleria saliente e raggiungono il locale centrale di raccordo dei due Sylos e da questo locale, dopo la pesatura, che si effettua con bilance automatiche speciali, è opportunamente addotto o verso gli elevatori dei Sylos grani se si tratta di grano o verso un nastro orizzontale che va al Sylos dei Sali se si tratta di sale. Al Sylos dei Sali sono poi stati sistemati due grandi elevatori con bilance e tramogge ed un sistema di elementi a nastro speciali, mercé i quali il sale è immagazzinato automaticamente in tutti i depositi.
L’impianto dei due grandi elevatori per il Sylos Sali ha reso necessario, come innanzi si è accennato, la trasformazione del Sylos medesimo, che risulta ora completato con una torre alta metri 28 atta a contenere i detti elevatori, le bilance “Libra”, nonché tutti i meccanismi di comando e di trasmissione.
Il detto Sylos Sali è stato altresì corredato di un nuovo montacarichi, sistemato esternamente al manufatto ed applicato ad una incasellatura di cemento armato, per servizio di deposito dei sacchi nei nuovi e vecchi magazzini e per gli accessi ai locali degli uffici.
Lo svolgimento dei lavori, per quanto sia strato contrassegnato da una notevole celerità, ha tuttavia presentato ostacoli dipendenti essenzialmente dalle condizioni del sottosuolo, per le opere a terra, dalla costituzione del fondo subacqueo per quelle a mare, e di ciò sarà detto innanzi.
Si è provveduto a creare l’area necessaria pel nuovo Sylos con la demolizione di un capannone e di un locale adibito per gli uffici, ma nello stesso tempo, si è costruita, poco discosta dal magazzino dei Sali, una palazzina per gli uffici ed un ampio magazzino per gli attrezzi ed i materiali.
Il nuovo Sylos, tutto in cemento armato, poggia su una robusta platea costituita da 5 voltini rovesciati fra sei file di pilastri. Data però la piccola freccia dei voltini, essi non sono stati calcolati come tali sebbene come solette a momento d’inerzia variabile secondo il metodo del prof. Max Ritter del Politecnico di Zurigo.
Molte difficoltà si dovettero superare per la buona riuscita della platea a causa delle numerose polle di acqua minerale sorgiva che si riscontravano ad ogni passo e che obbligarono a provvedere, a monte della platea, alla costruzione di adeguate opere di drenaggio, integrate da quelle di smaltimento a mare.
Anche per il pozzo degli elevatori, che ha la platea a quota sottostante al basso marino, fu necessario provvedere ad artefizi onde eliminare filtrazioni rese importanti dall’alta marea e particolarmente dannosi pel macchinario. L’artefizio più efficace, che l’autore ha voluto occasione di sperimentare per i pozzi delle ausiliarie dei bacini, fu quella di rivestire il pozzo con un cassone in lamiera di ferro accuratamente calafatato, provvedendo, a maggiore cautela, alla più efficace aderenza fra cassa e bèton mediante iniezioni di cemento liquido sotto pressione.
Anche per le fondazioni del pontile a cassoni in cemento armato si ebbero sorprese e contrattempi; i 14 piloni dovevano essere poggiati su un piano di escavazione sul fondo del mare ad una quota di metri 8, ma nel drenaggio si constatò l’esistenza di una larga zona di roccia durissima che impedì lo scavo e fu mestieri un lavoro di lunghi mesi con un efficacissimo frangi roccia per spezzare l’ingombro e poter finalmente posare i 14 piloni alla livellazione progettata.
Oramai tutte le opere murarie sono compiute, gli impianti meccanici ed elettrici tutti allestiti, i servizi ausiliari opportunamente predisposti, e si inizierà questo nuovo periodo di esercizio dei nuovi Sylos con la serena fiducia che potranno avvantaggiarsene tutte le industrie viciniori, vera fonte di prosperità della nostra regione.
Dati tecnici
Pontile
Le sovrastrutture del pontile, scostate di circa metri 15 dalla banchina e poggianti sui piloni, hanno una lunghezza di metri 115 ed una larghezza di metri 10 e costano essenzialmente di due parenti portanti e di una copertura a due falde che, con le due pareti portanti, forma il vano per i 4 nastri trasportatori. Come carichi furono assunti nei calcoli, oltre il peso proprio, il peso di N.4 elevatori da nave di 84 tonnellate ciascuno, ed il peso di N.4 nastri trasportatori da Kg. 400 al metro lineare ognuno, ivi compreso grano, nastro, rulli e sostegni metallici. Per la copertura fu assunto un sovraccarico di 400 Kg. a metro quadrato. I piloni sono stati calcolati alla sollecitazione di pressione e flessione in modo da ottenere che la pressione massima sul terreno non oltrepassi quella che è sopportata dallo scardonato d’imbasamento.
Sylos granari
Sono due, ciascuno composto di 34 celle cilindriche del diametro di metri 4,15, terminanti in basso ad imbuto con valvole di apertura per lo scarico e N.24 celle a cuspidi. La capacità complessiva dei due Sylos è di quintali 200.000 circa.
Ognuno dei Sylos è fornito di due elevatori, uno da 100 e una da 50 tonnellate all’ora, ai quali il grano è addotto con due nastri uno orizzontale ed uno saliente dall’edificio pesatura sistemato tra i sue Sylos.
Il grano degli elevatori interni è addotto alla sommità della torretta donde si effettua lo sversamento diretto, mediante tubi, nelle celle limitrofe e mediante il nastro superiore e carrelli di scarico nelle altre celle. Per i travasi del grano da cella a cella viene provveduto mediante il gran trasportatore a nastro inferiore con l’ausilio di un elemento trasportabile e di uno dei due elevatori. E’ stato altresì previsto il collegamento dei due Sylos al piano superiore delle celle con una passerella coperta munita di adatti telai a vetri per l’illuminazione e le necessarie ispezioni dall’alto.
Sylos Sali
Le modifiche apportate ai Sylos Sali sono state innanzi dette, ma è da far notare che ad esso la merce, dopo il suo trasporto per bel 145 metri sul pontile e sulla galleria pensile, viene addotta mediante un nastro trasportatore lungo metri 37, della larghezza di mm 850, che sversa in due elevatori da 50 tonnellate all’ora ciascuno e che elevano la merce stessa per distribuirla poscia, con trasportatori a nastro, nel vari depositi previa pesatura automatica effettuata con bilance speciali.
Gli elevatori del sale hanno tazze della lunghezza di mm. 600, con catena di ferro battuto per attacco di queste e, a differenza degli elevatori dei Sylos grani, hanno incasellature di legno anziché di lamiera di ferro, perché il ferro si deteriora facilmente a contatto con il sale.
Elevatori da nave – Nastri trasportatori – Bilance automatiche – Motori elettrici – Condutture elettriche.
Servizio ferroviario e traffico ordinario
Il servizio di caricamento e di pesatura dei vagoni è fatto in modo sollecito e perfetto. I carri vuoti sono introdotti fino al binario di servizio dei Magazzini da una locomotiva. Sono quindi azionati, fino a raggiungere le sedi di carico, da verricelli elettrici, e dopo caricati, sono condotti al bilico di pesatura vagoni.
Nel primitivo impianto il passaggio dei vagoni da monte a valle e viceversa era praticato mediante un carrello trasbordatore a fossa, a comando elettrico. Con l’ampliamento dell’Area dei Magazzini verso la sezione doganale Fontana è stato possibile adottare una più razionale sistemazione abolendo il carrello anzidetto, prolungando i binari a monte e a valle e collocando al loro incontro un’adatta piattaforma girevole.
L’ampliamento in parola ha altresì consentito di dotare i Magazzini di due ingressi, debitamente muniti di bilici, che permettono di compiere distintamente le operazioni di ingresso e di egresso dei carretti a cavallo e degli autocarri rendendo così particolarmente agevoli le operazioni di pesatura e di verifica ai varchi e disciplinato il movimento interno allo scalo.
Si è infine cercato di utilizzare nel modo migliore gli spazi non necessari alla libera circolazione dei veicoli con l’impianto di manufatti di custodia e di controllo doganale e, pur lasciando all’uopo libero al piano terra le intercapedini tra i tre Sylos, si sono ricavate, a quote più elevate, magazzini per deposito sacchi e locali uffici che assicurano le migliori integrazioni dei vari servizi di movimento e sorveglianza.
Le illustrazioni che sono state ricavate da grafici e fotografie danno ragione delle disposizioni planimetriche ed altimetriche degli impianti descritti nonché dei momenti più caratteristici dello svolgimento dei lavori di costruzione e di montaggio, sia sulle banchine che sul mare.
L’indole della presente monografia, che si è dovuta ispirare alla maggiore brevità, non consente però di accennare ai calcoli delle opere in cemento armato ed a quelli relativi al proporziona mento delle strutture meccaniche, delle condutture e degli organi elettrici, dei nastri, delle trasmissioni e così via.
Tali trattazioni saranno largamente sviluppate dal sottoscritto in successive monografie speciali che potranno riuscire di particolare interesse per coloro che, in un così importante ramo della tecnologia, portano il contributo delle più profonde conoscenze teoriche in uno all’esperienza diuturna di tutte le delicate e complesse esigenze di un esercizio per il quale è dovere nazionale pervenire al maggior rendimento economico.
Napoli, 1° luglio 1923
Ing. Luigi Greco
Disegni a china:
Per ulteriori approfondimenti consulta l’e-book:
Magazzini Generali di Castellammare di Stabia – Verbale di Assemblea (anno 1945)