La Carrozzella di Castellammare

articolo di Maurizio Cuomo

La Carrozzella di Castellammare

La Carrozzella di Castellammare

Molti sanno che la Castellammare dell’Ottocento, è stata terra natia di numerosi illustri personaggi d’epoca, tra di essi, su tutti citiamo Raffaele Viviani (poeta, commediografo e indimenticato attore teatrale), e i fratelli Ciro e Luigi Denza (il primo stimato pittore e ottimo paesaggista, il secondo musicista eccelso che con il suo estro musicò la celebre “Funiculì Funiculà”), ma immagino che solo i più attenti e gli appassionati di storia locale, sappiano che in quegli anni, a Castellammare ebbe luce una invenzione semplice e rivoluzionaria che in breve tempo modificò usi e costumi cittadini: la carrozzella stabiese.
Questo caratteristico mezzo di trasporto nacque nel 1840 ad opera dei fratelli stabiesi Catello e Ignazio Scala, rispettivamente mastro carpentiere e fabbro ferraio, che con ingegno e maestria la realizzarono per soddisfare le esigenze della estrosa baronessa Dachanhausen. La nobile, residente in una lussuosa villa collinare stabiese, si rivolse alla bottega artigianale di Catello Scala per richiedere la costruzione di una carrozzella maggiormente confacente alle sue necessità; per compiutezza narrativa è doveroso far notare che l’erto stradone collinare (che congiungeva il centro cittadino alla nobile residenza collinare della baronessa), e le pompose, pesanti carrozze in uso in tal epoca, mettevano a dura prova, anche la più addestrata coppia di cavalli da tiro. La scaltra baronessa compreso il problema, richiese quindi la realizzazione di un veicolo meno ingombrante, più leggero ed agile che potesse essere trainato da un unico, scattante cavallo, che riuscisse in tal modo a spostarsi e a inerpicarsi senza eccessivi sforzi sulle pendici stabiesi. Detto, fatto Catello Scala, con l’indispensabile aiuto del fratello cominciarono a lavorare all’originale progetto, nato quasi per caso, ed in breve tempo consegnarono alla baronessa una carrozza molto più contenuta sia in peso che in dimensioni: dalle innate competenze artigianali dei fratelli Scala, era nata la “carrozzella di Castellammare”, un concentrato di robustezza, leggerezza e maneggevolezza. La carrozzella messa sin da subito in funzione, non deluse le nobili aspettative e raccolse in brevissimo tempo i favori e i migliori elogi, tanto da divenire oggetto di tendenza della nobiltà stabiese. La modesta bottega dei fratelli Scala, sita nell’allora vico Minicocchia (oggi via del Carmine), riscosse fama e successo, da divenir una rinomata fabbrica di carrozzelle artigianali. La carrozzella, inizialmente bene di lusso e privilegio esclusivo della nobiltà locale e di pochi ricchi, divenne ben presto il veicolo da nolo più usato a Castellammare: appena qualche centesimo di lire, per essere agevolmente trasportato da un luogo all’altro della città. Negli anni a seguire e sempre più numerose, in tutte le piazze cittadine erano presenti diverse carrozzelle in sosta, tutte pronte per essere noleggiate e per allietare nel dolce dondolio il tragitto di una dama, di una coppia di sposi, o anche dell’immancabile forestiero appena giunto in città.
Questa magia è perdurata per diversi anni, ecco come lo scrittore Piero Girace, nella sua celebre opera “Le acque e il maestrale” (scritta negli anni ‘30 del Novecento), racconta ai suoi lettori uno spaccato di vita stabiese: Le carrozzelle tutte le mattine fanno la spola dalla ferrovia alle Terme. Lunghe file di carrozzelle vanno e vengono. E’ una gara di schiocchi di fruste e di voci. A vederle filare, l’una appresso l’altra in lunghe file, con gli ombrelloni bianchi, sotto il sole, sembra di sprofondare, tutto di un tratto, in pieno ottocento”.

Oggi, però, la realtà è ben diversa, a Castellammare la quiete e la favolosa atmosfera ottocentesca è letteralmente svanita, la frenetica ricerca dell’ammodernamento e l’inarrestabile avvento tecnologico, sul finire degli anni ‘80, ha letteralmente soppiantato e mandato in pensione la romantica carrozzella e con essa un prezioso scorcio di vita vissuta stabiese.

A seguire una galleria di immagini tratta da un vecchio catalogo gentilmente concesso dal sig. Catello Scala, nipote del fondatore della Premiata Fabbrica “Catello Scala & Figli”

Maurizio Cuomo

5 pensieri su “La Carrozzella di Castellammare

  1. vitruvio

    Sarebbe interessante verificare se è vero che in un museo francese l’unico tipo di carrozzella in uso in Europa esposto è la carrozzella di Castellammare.

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  2. Giuseppe Angiulli

    Nella seconda metà di settembre intraprenderemo un viaggio in carrozza partendo da Gragnano sino a Pescolanciano, il viaggio toccherà Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, Napoli, Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Carditello, Teano, Isernia, Pescolanciano. Lo scopo del viaggio è immergersi nelle eccellenze del territorio e farle raccontare dai diretti interessati, questo attraverso un documentario che sarà da un gruppo di videomaker ed un giornalista che seguirà il viaggio dal primo momento sino alla fine del viaggio, il lavoro sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno collaborare alla realizzazione. Chiedo cortesemente alle persone che fossero interessate a collaborare di farsi avanti per raccontare il territorio. Mio contatto Giuseppe Angiulli cell. 360301919

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