La colonia dei Ferrovieri
di Giuseppe Zingone
L’estate tanto attesa è giunta a noi, e milioni di bambini si recheranno al mare ed in montagna in tutta Italia, Negli ultimi decenni soprattutto al Nord e al Centro sono tornate in auge le vacanze estive all’americana o alla fascista. Campi scuola o colonie aiutano i genitori che lavorano nel periodo più caldo dell’anno ad offrire ai propri figli vacanze diverse, quasi scolastiche, ma fortemente coinvolgenti ed educative.
Al sud o almeno da noi a Castellammare, il mare la fa da padrone e già alla fine di Maggio le scuole rimangono deserte, poco amato il Faito (forse per scampagnate) che per molti di noi del Liberoricercatore rimane luogo sacro da preservare.
Ma c’è un luogo abbandonato e fatiscente che in tempi più favorevoli accoglieva la gioventù dei ferrovieri che mi ha sempre lasciato un vuoto dentro quando passavo di lì per andare al mare da bambino e quando fui ragazzo lo squallore era aumentato a causa del terremoto.
Nessuno, proprio a nessuno è venuto mai in mente che quell’enorme casermone antistante il mare poteva diventare un polo estivo anche per i cittadini di Castellammare e quindi costituire un’attrazione turistica?
Ahimé le risposte non arrivano! Anzi farei bene a tacere perché lo speculatore di turno, potrebbe cogliervi un’occasione d’oro e togliere come è già successo altri metri di mare al povero cittadino “ignaro e inconsapevole” dei poteri forti che regolano il mondo e che già troppi danni ci ha procurato.
Eppure leggo che Castellammare nel 1931 ospitava ben 200 figli di ferrovieri, Dove siete finiti? Tutti già passati a miglior vita? C’è una figlia, un nipote che ci può raccontare dello svolgersi di queste colonie? Attendiamo nuove, leggendo nostalgicamente il passato.
Articolo terminato il 25 Luglio 2019