Archivi categoria: Lettere alla Redazione

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Lettere alla Redazione (anno 2024)

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Lettere alla Redazione

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La corrispondenza ed i vostri messaggi giunti in Redazione
(per contattarci: ricercatoredistabia@libero.it)


martedì 16 luglio2024 (Giuseppe Petruzzellis)

Mi dispiace notare che tra gli Stabiesi illustri manchi la figura del Monsignor Catello Castellano tra i tanti episodi della sua vita va ricordato l’encomio nel libro del generale A. Diaz durante la grande guerra l’allora sac. Castellano si fece togliere senza anestesia lembi di carme dal braccio per guarire la gamba di un soldato.
Altresì va ricordata l’opera svolta durante l’epidemia di spagnola il comune regalò al sacerdote un orologio d’oro con dedica.
Il Monsignor Castellano era stato insignito dell’onorificenza di commendatore e grand’ufficiale dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro.
E potrei continuare.


domenica 14 luglio 2024 (Dante Esposito Sansone)

Eccomi qua, Dante Esposito Sansone, dopo tanti anni mio nipote ha trovato questo articolo che mi ha fatto commuovere di emozioni. Il mio caro amico Silvano, che in pace e  provo a cercare e ringraziare a Maurizio ci ritroviamo a voce. Mi piacerebbe parlare per telefono con Maurizio per ringraziarlo.


giovedì 13 giugno 2024 (Francesco)

A Caperrina anni ’50  In tutti questi ricirdi, persone, fatti e luoghi, ho sentito l’assenza di Mario Vanacore, ’o suonatore dell’organo a canne della Cattedrale ‘o Scuvat, autodidatta, umilissima persona, un’immagine dolce e goffa, che sa di storia e racconta cose che nessuno credo sappia sui Santi come lui, un GENIO. Vorrei non si dimenticasse. Forse per il racconto molto bello e anche lunghetto forse mi è mancato di leggere qualcosa su questo personaggio? Mi sono distratto?
Se fosse così, allora chiedo scusa a lor signori.


giovedì 09 maggio 2024 (Antonio De Martino)

Buongiorno Sono Antonio De Martino figlio del grande maestro compositore RODOLFO DE MARTINO, vorrei trovare tutta la informazione, che avete su di lui. grazie, attendo gentilmente risposta.


mercoledì 3 aprile 2024 (Gennaro Di Palma)

Castellammare 1947 GRAZIE A VOI CONSERVATORI E DIVULGATORI DI STORIA SU CASTELLAMMARE DI STABIA DOVE IO SONO NATO , LEGGO CON PIACERE TUTTO CIO DA VOI NARRATO E CON LA MENTE RITORNO IN QUEI LUOGHI CHE LASCIAI PER RECARMI AL NORD PER LAVORO ,MA SEMPRE TORNO PERCHE’ ANCORA HO PARENTI. ,INUTILE DIRE CHE E’ TUTTO CAMBIATO, INUTILE DIRE DI CATTIVE GESTIONI A DANNO DELLA CITTA’ E DEI CITTADINI, ( POCHI HANNO REAGITO AL DECLINO) MA E’ GIUSTO DIRE CHE CASTELLAMMARE E’ SEMPRE BELLA.


martedì 2 aprile 2024 (Giuseppe Volpe)

Il varo a Castellammare L’attesa, dal viale degli innamorati(fratte) il varo… ma soprattutto la “voce” di tutte le imbarcazioni presenti nel porto. se poi, era una nave militare (es. VENETO e DUILIO) c’era da rabbrividire . per me essere stabiese,anche se ora abito a Cerveteri, si identifica con le feste del battesimo delle navi, IN NOME DI DIO TAGLIA…… VIVA CASTELLAMMARE SEMPRE.


sabato 9 marzo 2024 (Alessandra Scala)

I vecchi e la memoria Buongiorno, sto cercando informazioni a riguardo i proprietari del ex macello di Castellammare di Stabia, diciamo verso gli anni 1930 ,ogni informazione a riguardo può essermi utile . E inoltre se qualcuno abbia conosciuto ( sempre in quei anni ) un uomo di nome Alfonso che lavorava nel hotel Stabia . L’unica informazione arrivatami daquest’ultimo è che i figli abitano in Santa Caterina, ma non riesco a contattarli in quanto mi manca sapere il cognome . Se avete o riuscite ad avere ogni informazione, vi sarei eternamente grato …grazie mille .
Alessandra Scala


martedì 27 febbraio 2024 (Roberto)

La citizen band Vero, ho iniziato con 2 radioline Sanyo nel 1966, poi conoscendo Cb datati mi aiutarono a cambiare quarzi ed avere 3 canali anche se con la batteria da 9 Volts era un’impresa uscire dall’ abitato che per fortuna abitavo in collina e potevo dominare la mia cittadina ligure. Bei ricordi e ancora più belli quando presi il mio primo Baracco, un Hinno Hit cb292 a Milano con le manette del natale 71….tornato a casa con un amico feci un dipolo e con quello ho modulato fino agli anni 90 …


domenica 18 febbraio 2024 (Bruno Amendola)

Un marinaio stabiese con il comandante Todaro Film spettacolare….non di parte ! I risvolti umani dominano la scena …ricordando un periodo in cui di umano si vedeva veramente poco ……la storia pii…la scrivono sempre i vincitori ed anche Donitz ..aveva le sue buone ragioni par essere contrario al salvataggio dei naufraghi in mare …..basta raccontare la verità sul u-boat tedesco che per salvare naufraghi inglesi fu affondato dalla RAf !!!!!


giovedì 08 febbraio 2024 (Eduardo Cimmino)

Roger de Beauvoir e Castellammare L’ETERNA BELLEZZA DI CASTELLAMMARE CHE HA ISPIRATO POETI SCRITTORI E PITTORI PER LE SUE BELLEZZE NATURALI. CONTINUERA’ NEI SECOLI AD ATTRARRE PERSONAGGI FAMOSI.


mercoledì 17 gennaio 2024 (Luigi Zannella)

Grandi eventi del 20° secolo Mio cugino Franco Avallone, ora in Florida, mi emoziona sempre con i suoi ricordi di fanciullezza negli anni vissuti a Fondi insieme ai nonni materni, durante il secondo conflitto mondiale.
Mi emoziona ancora di più quando cita anche i miei nonni che erano entrambi fratello e sorella dei suoi.
L’unione tra familiari prima era più forte. Oggi abbiamo le famiglie allargate, ma sono una somma di zero che è uguale a zero.


domenica 7 gennaio 2024 (Giuseppe D’Arco)

L’Istituto Tecnico Industriale Leonardo Fea Sono un diplomato dell’anno scolastico1965/66, sez B. Bei ricordi anche se a volta suscitano tanta tristezza. Dopo il diploma mi sono laureato in Economia e Commercio e tutt’ora esercito la libera professione. Mi farebbe piacere incontrare i vecchi compagni di classe. Per quanto riguarda il periodo trascorso da alunno, ricordo ancora con ammirazione i miei vecchi insegnanti. Uno di essi , il Prof. Parente, insegnante di inglese, l’ho incontrai come docente, all’università. Si ricordò della nostra scuola e come lui ci aveva soprannominati : i caschi blu. Per quanto riguarda la preparazione raggiunta col diploma conseguito, credo che la severità del Preside Greco e la preparazione del corpo insegnante ci abbiano egregiamente formati sotto l’aspetto tecnico e nella vita.


 

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Lettere alla Redazione (anno 2023)

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Martedì, 28 novembre (Ersilia Cosenza)

Commento all’articolo: “Il Terremoto dell’80 a Castellammare (le immagini raccontano)

I ricordi sono incancellabili. Non il 23 novembre ma ogni giorno della mia vita. Quella giornata era cominciata in modo strano, sul grande terrazzo in cotto antico, con rampicanti che avevo avuto la gioia di far crescere rigogliosi in vasi di un tempo antico, c’erano botti in cui fermentava l’uva, per la gioia di familiari che avevano dedicato il loro tempo libero e il loro impegno. Improvvisamente avevo visto muoversi le mura di un palazzo poco distante, pensai al terremoto, ma con la mano scacciai l’immagine e il movimento. Poi decisi di accettare l’invito dei cognati e con i miei bambini, uno di tre anni e mezzo e la piccola di cinque mesi mi recai da loro, mio marito assente perché era andato a incontrare un radioamatore con altri amici a Lauro. La giornata trascorse piacevolmente con cinque cuginetti festosi e la piccola coccolata da tutti. Verso le 18,30 pensammo di andare a fare una passeggiata tutti insieme, per il lungomare approfittando della strana tiepida temperatura. I bambini passando sotto al mio palazzo volevano salire al primo piano per giocare sull’ampio terrazzo. Fortunatamente si decise diversamente nonostante le loro proteste, in compenso avevano fatto un’abbondante merenda provvidenziale perché sazi. Dal mio palazzo uscì un topo di dimensioni enormi che velocemente attraversò la strada, stessa cosa nel vicoletto che da Santa Maria dell’Orto conduceva al lungomare. La mia piccola, l’unica femmina, nella carrozzina con solo un lenzuolino a coprirla, del resto faceva caldo. Arrivati alle giostrine, mentre facevo salire il mio bambino su un cavalluccio, avvertii un capogiro fortissimo. Fui la prima a gridare “il terremoto” avvertendo la disperazione e il desiderio di scappare tutelando i piccoli; ma il mare era una tavola, nessun segno di movimento, mentre un polverone immenso si levava dalla zona del mio palazzo. Appena placammo la tensione, non subito, mio cognato mi consigliò di andare a prendere a casa qualche coperta e …nel mio palazzo al terzo piano c’erano mia madre, mio padre e mia sorella. Solo macerie davanti agli occhi, solo macerie, riuscimmo passando per un vicolo ad aggirare l’ostacolo e …mio padre mia madre mia sorella lì disperati, ma salvi. Tornammo prendendo da una macchina una coperta. Noi eravamo salvi, in un palazzo vicino diversi erano sotto le macerie. Mio marito? Chissà, non c’era modo di comunicare, e poi dopo mezzanotte comparve. Era stato in una delle cittadine devastate, salvo perché non era arrivato il suo momento. Cominciò poi la disperazione, vivi, ma avevamo perso i ricordi, niente foto, niente casa in cui tornare, niente di niente. E la paura ad ogni scossa di assestamento. In periferia le case erano scampate al disastro e ci accampammo dal suocero e i miei genitori da mio fratello. Poi la storia continuò con attacchi di panico e purtroppo vicende che si conclusero con la morte di mio padre. Aveva portato in salvo moglie e figlia, trovato una sistemazione abitativa per tutti noi, ma il suo cuore smise di battere il 12 gennaio 1981.

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Lettere alla Redazione (anno 2022)

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Venerdì, 24 giugno (Andrea De Falco)

Commento all’articolo: “Storia del fu Teatro Francesco I“…

In riferimento agli interni: “vi voglio rassicurare che il tesoro è in ottime mani in quanto il proprietario mi ha assicurato che ne avrà grande cura e ne farà il pezzo forte del proprio appartamento”. A seguire il particolare di alcuni stucchi decorativi (foto Andrea De Falco):


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Lettere alla Redazione (anno 2021)

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Lunedì, 18 dicembre (Francesco Cosenza)

(In riferimento al Presepe Stabile Stabiano): Ogni anno in occasione del presepe la cattedrale affidava a diversi parrocchiani la vestizione di un pastore e la fu Signora Anna Castellano, zia di mia moglie, ne aveva uno. Era un bambino a grandezza naturale e, mi racconta mia moglie, vederlo in casa immobile fermo in un angolo faceva una certa impressione. Continua a leggere

Call me Back (coll. Giuseppe Zingone)

Lettere alla Redazione (anno 2020)

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Venerdì, 20 novembre (Carla Caccioppoli dall’Argentina)

Testo tradotto: Cercando su Google il mio nome per scoprire cosa appariva, è uscita una vecchia foto di una bella donna con una dedica amorevole al suo amore Francesco. Mi ha fatto venire i brividi visto che il nostro cognome è raro, almeno in questa zona.
Mi chiamo Carla Caccioppoli e mio nonno si chiamava Francisco Eduardo Caccioppoli, coincidenze di vita… potrebbe essere. Ma che bella donna e che lunga carriera, un grosso bacio da Jujuy Argentina.

Ritratto Carla Caccioppoli

Ritratto Carla Caccioppoli

Testo originale: Buscando mi nombre en Google para saber que aparecía, salio una foto antigua de una hermosa mujer con una dedicatoria amorosa a su amor Francesco. Me dio escalofríos ya que nuestro apellido es raro, por lo menos en esta zona.
Me llamo Carla Caccioppoli y mi abuelo se llamaba Francisco Eduardo Caccioppoli, casualidades de la vida… puede ser. Pero que hermosa mujer y que larga trayectoria, beso grande desde Jujuy Argentina. Continua a leggere