Lettere alla Redazione (anno 2022)

Lettere alla Redazione

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Venerdì, 24 giugno (Andrea De Falco)

Commento all’articolo: “Storia del fu Teatro Francesco I“…

In riferimento agli interni: “vi voglio rassicurare che il tesoro è in ottime mani in quanto il proprietario mi ha assicurato che ne avrà grande cura e ne farà il pezzo forte del proprio appartamento”. A seguire il particolare di alcuni stucchi decorativi (foto Andrea De Falco):


Domenica, 6 marzo (Giuseppe D’Aversa)

Commento all’articolo: “La funivia del Faito in quel tragico 15 agosto del 1960“…

Sono entrato nella pagina di Libero Ricercatore casualmente perché stavo cercando riferimenti al tragico episodio della caduta della cabinovia nel lontano 1960. Ricordo perfettamente. Avevo 13 anni ed in quei giorni di Ferragosto venimmo da Roma con i miei genitori per incontrare zii e cugini anche loro in vacanza a Castellammare ospiti di una famiglia che usava prestare in fitto la loro camera da letto ai villeggianti. Quel giorno vissi momenti di gran pena perché mentre io con i cugini andammo in giro per la città, mio padre e mia madre avevano in programma di salire sul Faito con la funicolare. D’improvviso su Castellammare calò una tragica notizia: era caduta la funicolare e c’erano diversi morti. Vissi momenti di angoscia e per lungo tempo ebbi la sensazione di sentirmi abbandonato, così ragazzino, in un mondo senza i miei cari. E fu un sospiro di sollievo e di gioia quando, tornato a casa, li ritrovai tranquillamente seduti in cucina. All’ultimo momento, l’aver fatto troppo tardi, li aveva spinti a rinunciare a quella gita. Quante casualità nella vita. Ma la tristezza dell’evento ci accompagnò per tutto il soggiorno e non lo dimenticherò mai.


Sabato, 1 gennaio (Francesco Cosenza)

A volte penso, riferendomi alla gioventù di oggi e anche a quelli non più’ giovani, che cosa si sono persi delle bellezze della Castellammare di una volta, la storia i personaggi che l’hanno resa famosa in ogni forma di arte. Ma poi rifletto e dico che queste persone non avendo visto, conosciuto e vissuto il passato non possono aver rimpianti e quindi questa di oggi è la loro città. Solo i vecchi stabiesi come me, che si ricordano quando all’Acqua della Madonna arrivavano barche a vela cariche di fichi d’india “ananas” e bastimenti, sempre a vela per caricare pietre dalle cave di Pozzano e oltre, possono avere dei rimpianti e capire quanto hanno distrutto i politici di allora. Comunque lo scempio continua, potrei fare un lungo elenco ci ciò che non c’è più ma fortunatamente, pe noi, ci siete voi con le foto ricordo che fate rivivere il passato. Un grande GRAZIE a voi.

LR risponde (Giuseppe Zingone): Signor Cosenza, condividiamo appieno la sua riflessione. Proprio ieri leggevo il commento di un fotografo il quale diceva che le sue foto serviranno ai posteri per capire come era il mondo prima che loro venissero al mondo. Il tentativo di Liberoricercatore è proprio quello di preservare dall’oblio la bellezza della nostra città. Siamo consapevoli dell’arduo compito, a volte sembra di nuotare controcorrente, ma rimanere inermi e lasciarsi andare farebbe di noi dei colpevoli. Spero lei ci voglia scrivere altri pensieri e se volesse lasciare la sua memoria ai suoi familiari e alla città, potremmo anche intervistarla. Grazie a lei per il suo prezioso commento.


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