martedì 16 dicembre 2014 (avv. Vincenzo Farro)
Ricordo che ebbi uno scambio di corrispondenza con Lei, qualche anno fa, con riferimento ai “purchiacchielli“. Leggo che la direzione/redazione del sito si trova a Schito. Questo luogo evoca in me tanti ricordi… Quando si diceva di “terre arracquate int’e Schito”, si parlava di ortaggi pregiati e di provenienza sicura.
Sono di Torre Annunziata (classe 1939); ho lasciato il mio paese nel 1966, per andare ad occupare la sede che mi era stata assegnata, come vincitore di pubblico concorso; poi cambiai sede e lavoro, sempre nell’ambito della P.A. Dal 1971 vivo ai castelli Romani. Sono Avvocato. In pensione. Ho un ricordo di quelle nostre zone, talvolta struggente. Anche se so bene delle difficoltà quotidiane di chi vi deve vivere ed operare. Spero di trovare nel Suo sito un po’ di quel sapore perduto nel tempo. Me ne scuso in anticipo, ma, di tanto in tanto, Le chiederò notizie di luoghi, di ricette, di sapori. D’altra parte (un giorno lo noterà anche Lei), andando avanti con gli anni, i ricordi sono la magna pars del nostro bagaglio esistenziale.
Ricordo Castellammare, quando la sera, d’estate, andavamo con la famiglia tutta, a sentire la musica, seduti al tavolino di Spagnuolo (mi pare fosse questo il nome del Caffè pasticceria gelateria), sorbendo qualche delizia; altre volte, andavamo di proposito da Mosca a prendere le “scazzette”, il cui sapore non ho più ritrovato da alcuna parte. Ottimi gelati, in tempi meno remoti, li ho gustati al K2. Così come ricordo sempre la pizza di Gigino “‘o zezzuso” (la prima pizza a metro).
Mi scusi, ma, con l’età, si diventa logorroici. La lascio ai Suoi ziti al ragù. Me ne giunge il profumo, mentre si sente il rumore dei maccheroni che vengono spezzati.
Buon appetito e grazie ancora.
Cordialmente. Vincenzo FARRO.
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domenica 14 dicembre 2014 (Prof. Amedeo Fantaccione)
Gentilissimi, innanzitutto voglio ringraziarvi, perché attraverso il vostro sito e, soprattutto attraverso le foto d’epoca, ho ritrovato luoghi della mia città e della mia stessa memoria che, purtroppo, non esistono più. Niente più mi lega a Castellammare di Stabia se non l’amore incondizionato di figlio irriconoscente che è andato via senza più tornare.
Vi ringrazio in particolar modo per la foto “Basilio Cecchi 1970”. Io sono uno di quei 46 bambini della classe V di quell’anno, in cui svettava un grande pedagogo come il professor Catello Scelzo. Mi ha commosso vedere i volti di tanti miei “compagnucci” di cui ricordavo i cognomi e l’indole, anche se non ne ho più incontrato nessuno, tranne uno, Salvo Iavarone, con cui di tanto in tanto abbiamo qualche rapporto epistolare.
Insomma mi avete fatto vivere un novello “libro Cuore” a 44 anni esatti da quella meravigliosa fotografia.
Grazie di cuore. Prof. Amedeo Fantaccione (giornalista – docente di Diritto dei Mezzi di Comunicazione).
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venerdì 12 dicembre 2014 (Remigio Russo)
Carissimo Maurizio, nel professarmi sempre assiduo frequentatore, faccio pubblica ammenda per non aver notato subito che mi hai dato l’onore, il vanto e l’orgoglio di aprire la bellissima rassegna di foto intitolata al più illustre fotografo della Castellammare dei miei tempi.
La mia mancanza è deprecabile, ma spero, non imperdonabile.
Natale è alle porte e ne approfitto per augurare a tutti i “liberiricercatori” tanta serenità e pace.
A te ed alla tua famiglia un abbraccio affettuoso ed un mondo di ringraziamenti,anche a nome di tutti, per lo splendido lavoro che ci mettete a disposizione.
Remigio Russo.
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mercoledì 10 dicembre 2014 (Alfredo Volpe*)
L’altra sera per curiosità ho kliccato e visionato il bel Sito di liberoricercatore.it dell’amico Maurizio Cuomo, che da tempo forse per pigrizia non seguivo più con assiduità dovuta, rimanendone piacevolmente stupito e sorpreso nel vedere la nuova e pregevole veste grafica con cui è stato modificato, con nuove rubriche e nuovi servizi. Ho apprezzato molto il carattere professionale ed intrigante del nuovo sito, aprendolo, proprio sulla destra della prima pagina, ho visionato i video di Youtube del caro amico Ciro Alminni mio “quasi” coetaneo e della Sig.ra Assunta Carrese, mia gentile e gradevole cliente di anni addietro. La ricordo e l’ho rivista la Sig.ra Assunta, nonostante il tempo trascorso, sempre con quel suo piglio battagliero energico e sicuro nel discorrere che non annoia mai l’interlocutore. Anni addietro dicevo l’ho avuta mia affezionata cliente di quando gestivo il mio piccolo negozio di materiale elettrico in via Nocera. Cosa dire dei video poi che sono molto ben fatti e che mi sono molto piaciuti, sia per la sintesi della narrazione che per la bravura del Sig. Corrado Di Martino che con squisito garbo li ha condotti, sia per la bravura tecnica con cui sono stati assemblati dall’amico Pio Negri.
Nel ringraziarvi, un cordiale saluto. Alfredo Volpe
*lo stabiese Alfredo Volpe, (nel periodo privavera-estate), ha trascorso lunghi anni in Ucraina, terra meravigliosa accogliente e generosamente ospitale con tanti cari amici locali che ivi risiedono (dove gratificato e felice opera con la sua piccola Associazione di volontariato dal lontano 2005, per dare un po’ di sollievo a tanti bimbi e famiglie svantaggiate, dove con grande sforzo è riuscito a cooptare nel tempo via via sul Web tanti cari amici lontani finanche dalla Germania, da Varese, da Torino, da Venezia, da Verona che ogni anno giungono in città a far visita ai loro figlioli adottati a distanza), ma che con grande rammarico ad oggi non è riuscito ad entusiasmare e sollecitare per una visita di un weekend un piccolo gruppo di amici stabiesi. Un bel detto latino recita: “Nemo profeta in patria”, se non altro per visitare e curiosare gli stupendi luoghi, nuovi e diversi, la natura rigogliosa e fiorente di questo bel Paese oltre che aprire nuove prospettive d’incontri e opportunità di scambi culturali, ma non solo. Diceva un illustre personaggio: “La mente è come un paracadute funziona solo quando è aperto”; pertanto rivolge un invito a chi lo legge a visionare il suo sito www.ukrainegibz.com.ua con cui è riuscito da alcuni anni a riunire intorno a se un gruppo di connazionali ivi residenti sposati con donne ucraine in città con cui condivide diverse pregevoli e stimolanti iniziative nella città di Bila Tzerkva. Quali l’ascolto nelle calde serate estive dopo aver consumato un breve e gustoso “sciasclek” nel suo giardino di musica napoletana o il declamare da qualcuno del gruppo poesie o proverbi dialettali napoletani, dinanzi ad un simpatico ed attento uditorio composto prevalentemente da comuni amici ucraini. In cantiere poi ha posto l’avvio di un corso di lingua italiana per entusiasti bimbi ucraini.* * *
giovedì 27 novembre 2014 (Giovanna Maria Caporaloni)
Gentile Redazione, Gentilissimo Dottor Cuomo, sempre congratulazioni e complimenti sinceri per il grande lavoro di ricerca e di divulgazione che fate attraverso le belle pagine del sito dedicato a Castellammare.
Gli approfondimenti storici e l’ampia raccolta di immagini e testimonianze rendono veramente giustizia a una città antica e bella che, pur non avendo mai visitato, sento vicina grazie alla numerosa schiera di miei antenati che vi sono nati e vissuti in epoche antiche.
E’ a questo proposito, e in forza della vostra notevole conoscenza dei luoghi, che vi chiedo se è possibile sciogliere un piccolo dubbio.
In allegato ho inserito l’immagine del particolare di un atto di matrimonio, redatto nel 1812, nel quale si dice che la sposa era domiciliata alla Strada Vicolo delle Vommene-Vemmene o simile.
Mentre in altri casi sono riuscita a identificare i diversi luoghi di residenza, in questo non ho trovato alcun valido riferimento per individuare la zona.
Avete qualche suggerimento in merito?
Ringraziandovi fin d’ora per la cortese attenzione e l’aiuto che potrete darmi, sono lieta di porgere Cordiali Saluti. Giovanna Maria Caporaloni.
RISPOSTA:
Gentilissima Giovanna Maria, innanzitutto grazie per i complimenti, sicuramente graditi e spero meritati: da semplici appassionati, nel nostro piccolo cerchiamo di far conoscere come era e come potrebbe tornare ad essere la nostra bella terra natìa. Premessa fatta e senza ulteriori giri di parole, rispondo volentieri al suo quesito, ebbene la strada da lei segnalata è certamente “Vico Mammane”*, denominazione data, per voce pubblica, ad un vicoletto della “Salita 1° Marchese de Turris”, strada del centro antico che da piazzetta Quartuccio porta su al piazzale della Caperrina.
Nella speranza di aver soddisfatto il suo piccolo dubbio e sempre disponibile per eventuali ulteriori quesiti, non esiti a contattarmi. Un caro saluto. Maurizio Cuomo.
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martedì 18 novembre 2014 (avv. Nicola Cuomo)
Carissimo/a, ti invio, in allegato, la relazione che ho letto nell’ultimo consiglio comunale sul mio primo anno di attività. Potrai vedere le tante cose realizzate dalla mia amministrazione nell’interesse della città in un momento particolarmente difficile per la crisi economica italiana e per il dissesto del comune.
Ti saluto e ringrazio per l’attenzione che dedicherai al mio scritto.
Resto in attesa di un tuo commento e di eventuali critiche, osservazioni o suggerimenti.
Nicola Cuomo sindaco C/mare di Stabia.
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mercoledì 12 novembre 2014 (dott. Raffaele Scala)
Egregia Redazione, ho notato, con dispiacere, che l’articolo di Maurizio Cuomo, Mentre ‘o miedeco sturéa ‘o malato se ne more!!!, che a sua volta riprendeva una denuncia del professor D’Angelo, sullo stato del nostro Archivio Storico non ha suscitato nessuna reazione tra i pur numerosi lettori di questo fondamentale portale cittadino. E’ possibile che il senso civico degli stabiesi sia caduto così in basso? Che la rassegnazione e la sfiducia abbiano toccato il fondo, al punto da non provocare più nessuna indignazione, neppure nella parte più sensibile della popolazione, quella che, più di ogni altra, annovero tra i lettori del sito?
Di seguito mi limito, per non ripetermi, a riprendere il commento rilasciato all’articolo stesso:
“Posso solo associarmi al grido di dolore del prof. D’Angelo e all’appello lanciato da Maurizio Cuomo. Il modo in cui è stato abbandonato il nostro Archivio Storico è semplicemente indecente, indegno di qualsiasi comunità che si definisca civile. Ancora più grave è che l’iniziativa sia stata assunta da un’amministrazione che si definisce di sinistra, anche se ormai non so se questi che ci governano sanno cosa significhi essere di sinistra. Sono stato all’archivio soltanto qualche giorno fa e ho scoperto quanto sta accadendo. Quasi mi sono vergognato! Eppure non mi pare che la soluzione sia così complicata. L’ex casa del fascio è quasi completata. Perchè non pensare di utilizzarla, oltre che per la biblioteca, anche come sede dell”Archivio Storico? E abbiamo Palazzo Reale con le sue tante stanze inutilizzate, oppure, ma sarebbe un discorso più complesso, la meravigliosa Villa Gabola abbandonata a se stessa da troppo tempo. Caro Maurizio, cari amici di Libero ricercatore, sono a vostra completa disposizione per qualunque iniziativa si voglia intraprendere a tutela della dignità della nostra storia cittadina. Una potrebbe essere, per esempio, inondare il sito del comune con mail di protesta. Un’altra è questa: Libero ricercatore potrebbe farsi promotore di una raccolta di firme da consegnare poi al primo cittadino. Piccole cose, ma per iniziare tutto può andare bene”.
Raffaele Scala.
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venerdì 31 ottobre 2014 (dott. Raffaele Scala)
Caro Maurizio, qualche giorno fa ti inviai la nota sotto riportata per pubblicarla nella rubrica Lettere alla redazione, nella speranza che qualcuno mi aiutasse a capire dove diavolo si trova la località di MAD SOGEN. Probabilmente l’eccesso di posta ti ha impedito di notarla, pertanto te la rinvio con la preghiera di pubblicarla.
“Un appello ai lettori: nel racconto sulla Storia Intrigante di una famiglia qualunque, gentilmente pubblicata sabato scorso, 25 ottobre, cito un mio prozio, Raffaele Ruocco (1883 – 1916) richiamato alle armi per dare il proprio contributo di sangue nella Grande Guerra e dato per scomparso durante un combattimento, il 21 novembre 1916. Il luogo in cui è scomparso (caduto) è Mad Sogen. Per quante ricerche abbia fatto non sono riuscito a localizzare il luogo, a capire dove effettivamente si trova. Lancio un appello alla numerosa platea del portale affinché qualcuno mi aiuti.
Dove si trova Mad Sogen? In Croazia, come sospetto, oppure….Forse oggi il luogo ha cambiato nome, non so. Grazie anticipate al volenteroso, alla volenterosa, all’esperto in geografia, che mi risponderà”.
Raffaele Scala.
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domenica 26 ottobre 2014 (Lucio Coda)
Vorrei lasciare un pensiero su un lavoro che trasmette una magnifica semplicità di intenti davvero importanti. Sto riscoprendo la mia città natale dopo tanti anni, in una chiave assolutamente nuova sulle origini e sullo splendore di luoghi, persone e cose. Vorrei dunque dire grazie da parte di un semplice lettore che con gli anni sta mettendo da parte preziosi ricordi riscoprendone un valore ineguagliabile.
Lucio Coda.
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martedì 16 settembre 2014 (Catello Graziuso de’ Marini)
Ciao cari amici, quando mio zio Micuccio tornava da lavoro, io gli domandavo sempre: “‘O zì, pecché nun ce ne iamme a Castellammare?”. Lui rispondeva: “No. nuie, cca!”.
Una sera chiesi a mia mamma il perché delle risposte secche e scocciate dello zio. Mia mamma disse: “Chierangell a patete”.
La storia cominciava a incuriosirmi, ma mio padre mi svelò il segreto. Mi disse: “‘A via re’ cinc he vien cu mme ammiez”a villa e te faccio verè ziete che se fira ‘e fà”.
Io sapevo che mio zio era un umile ed onesto operaio dei cantieri, eppure, nascosto dietro alla ringhiera del Gran Caffè Napoli, oggi “Spagnuolo”, vidi mio zio che dipingeva in abiti da lavoro, appena uscito dai nostri cantieri, una immensa tela raffigurante il golfo di napoli. quella tela oggi campeggia nel salotto di mio nipote Pasquale Di Vuolo. E rappresenta l’orgoglio di una gente che, senza soldi in tasca, non disdegnava l’arte e l’esaltazione di una terra umile ma onesta, lavoratrice, ma non lavorante, esteta ma non figurante, integerrima e decisa, unica nella sua immensa forza ed impaggevole nelle sue antiche vedute.
Non abbandonate mai le vostre origini, giovini di una Stabia ormai cambiata. Non umiliatela. Non terdatela. Ma, invece, consentitela.
Saluti. Catello.
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sabato 30 agosto 2014 (ing. Francesco Chianese)
GENTILE DIRETTORE, le sarei grato, assieme ad altri amici, di permettermi di ricordare sul nostro sito il compianto EMILIO RUSSO, che è stato, per certi aspetti, anche lui una pietra miliare nella storia di Castellammare e, principalmente di Scanzano.
Tutti i giovani che hanno frequentato i salesiani e lì giocato a pallone, hanno avuto in lui un riferimento ed un maestro di bontà e generosità. E’ stato, senza dubbio alcuno, un uomo buono. GRAZIE.
CORDIALI SALUTI, Francesco Chianese.
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venerdì 29 agosto 2014 (dott. Raffaele Scala)
Caro Maurizio, è scomparso alla bella età di 99 anni, nel silenzio generale della Città, nei giorni scorsi l’esimio prof. Francesco Marano, l’ultimo combattente e testimone dell’antifascismo stabiese. Marano, ancora studente universitario, in pieno fascismo nel 1935 fece parte della riorganizzazione di una cellula comunista capeggiata dal mitico Luigi Di Martino. Erano tempi quelli in cui si andava in galera per nulla, anche soltanto per raccontare una barzelletta, figuriamoci per aderire ad una organizzazione clandestina. Questo nucleo, composto da una ventina di stabiesi, tra cui ricordiamo i fratelli Perez, Giuseppe De Rosa, Roberto Vingiano e Nunzio Martorano, Il 20 gennaio 1936, nell’anniversario della strage di Piazza Spartaco, diffusero dei manifestini contenenti scritte sovversive contro il regime. Le indagini portarono presto alla individuazione del gruppo, al loro arresto e alla condanna per diversi anni. Giuseppe De Rosa, Luigi De Martino e Francesco Marano ad otto anni, Nunzio Martorano ad anni sei e Guglielmo Perez a cinque anni, mentre Roberto Vingiano fu assolto per insufficienza di prove. Altri furono condannati al confino politico. Dopo la guerra, all’indomani della fine del fascismo, Marano riprenderà il suo posto tra i protagonisti del movimento operaio stabiese.
Se Libero Ricercatore mi offrirà il suo spazio, come sempre ha fatto, generosamente nei miei confronti, mi riprometto a breve di ritornare a scrivere del prof. Marano ricostruendo più complessivamente la sua vicenda umana e politica,
Nel frattempo mi sembrava doveroso un omaggio iniziale affinché Stabia non dimentichi i suoi figli migliori e il loro esempio sia d’insegnamento alle nuove generazioni, sempre più privi di punti di riferimenti e di ideali nei quali credere per meglio costruire il loro futuro.
Come sempre con rinnovata stima e simpatia.
Raffaele Scala.
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lunedì 25 agosto 2014 (Rossella La Monica)
Mi chiamo Rossella La Monica e vi contatto, inviandovi una foto che ricorda un po’ la storia di C/mare di Stabia, al fine di evocare uno dei bei momenti trascorsi “‘a miezz”o Largo ‘e Fusco”. Chi non si è mai fermato al Largo Fusco per degustare un bel bicchiere di Acqua della Madonna o Media o una deliziosa limonata?
Si proprio da Raffaele Torrano e da Cristina Schiavone detta “ll’acquaiola” (fotografata dietro al bancone, tra i limoni penzolanti, insieme al suocero Pietro Torrano), mentre si intravedono, all’esterno del bancone, dei clienti soddisfatti. Sperando di vedere al più presto tale foto tra le altre, nell’attesa invio distinti saluti.
Rossella La Monica.
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Domenica 17 agosto 2014 (comunicato di www.stabia1907.it)
“In questo video, che già spopola sul web, i VIP scendono in campo per il rispetto delle regole e per la Juve Stabia in B.
Oltre ad Attori e Cantanti di calibro nazionale, scende in campo anche il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio Giuseppe Abbagnale, pluricampione olimpico e mondiale e portabandiera per lo sport italiano alle Olimpiadi di Barcellona.
Cordiali saluti. www.stabia1907.it”.
Visualizza il video su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=ivI65RI4xsA
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Venerdì 8 agosto 2014 (dott. Tullio Pesola)
“Caro Maurizio, l’8 agosto di 20 anni fa faceva ingresso nella Gerusalemme Celeste P. Mario Crocco, un francescano in odore di santità e parroco della chiesa dello Spirito Santo (San Ciro – Piazza Grande) dal 1955 al 1990.
Mi farebbe piacere che il suo messaggio di Amore giungesse anche ai fedelissimi del sito.
Grazie! Tullio”.
Allegati: biografia di P. Mario Crocco (.pdf)
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domenica 1 giugno 2014 (dott. Tullio Pesola)
Credo sia opportuno informare i visitatori del sito che, a seguito di esito non positivo delle analisi effettuate alle acque della Madonna ed Acidula, il Comune di Castellammare di Stabia ha emesso in data 30.05.2014 l’ordinanza n° 24 con la quale vieta fino a nuove disposizioni l’uso delle stesse.
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sabato 3 maggio 2014 (Francesco Eresiarco)
Egregio Direttore, mi scuso se mi permetto di segnalare alla S.V. questa situazione, al fine di valutare o meno se pubblicare questa mia.
Il Dr. VOLLONO Giuseppe, cittadino stabiese, da svariati anni lontano dalla nostra città, per motivi di lavoro, residente a Milano ex Dirigente Generale della Polizia di Stato (Questore), non per vantarmi mio parente (cugino), nel leggere un libro sulla resistenza, nel lontano 2002, si accorse che anche tre cittadini STABIESI, due Ufficiali dell’Esercito e uno della Marina, erano stati trucidati dai Tedeschi a Cefalonia (Grecia), poiché si era accorto che nella nostra città questi tre eroi, non erano ricordanti neanche con una lapide, scrisse nel Novembre del 2002 all’allora SINDACO dr.ssa SALVATI, una lettera che se lo riterrà le consegnerò, con la quale faceva notare che in altri posti le Amministrazioni Comunali ai loro concittadini caduti a CEFALONIA avevano intestato Scuole, Strade, ed altro.
Successivamente, poiché nulla fu fatto, scrisse anche al Sindaco Vozza e pare anche a Bobbio. Quest’anno dopo l’insediamento dell’Amministrazione Cuomo, il dott. Vollono è stato a Castellammare dove si è incontrato con me e altri parenti ed il Sindaco, al quale fu rappresentata la situazione. Il Sindaco Cuomo, prese in carico la documentazione e manifestò l’intenzione di portare avanti tale iniziativa. Assicurò il suo TOTALE IMPEGNO. Sono passati svariati mesi, ma nulla è cambiato.
Di recente il Vollono ha contattato il Signor CIMMINO, responsabile della Sezione Marinai d’Italia e Vs. collaboratore di Redazione, già autore di una rubrica su tutti i caduti stabiesi in guerra. Lo stesso ha riferito che è interessato a mettere i nominativi dei caduti, ma necessiterebbe di una foto. Le segnalo i nominativi degli EROI nella speranza che un eventuale parente contatti il Signor Cimmino o Lei. Ecco i nominativi:
Capitano Genio Navale CASTELLANO Francesco;
S.Tenente LANZARO Luigi, Salita Sanità nr.2 – Quisisana;
S.T. BROSCHI Alcide, nato a Piombino (LI) res. Castellammare di Stabia Corso V. Emanuele nr. 334.
Nel ringraziarLa per lo spazio, porgo distinti Saluti.
ERESIARCO Francesco ex Isp. Sup. Polizia di Stato
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domenica 20 aprile 2014 (prof. Luigi Casale)
“Buona Pasqua! Cadenzare i tempi della nostra vita, sia nell’ambito personale che in quello privato della famiglia, significa rimarcare il cammino individuale e di gruppo; e, nello stesso tempo, assecondare lo svolgimento della storia nella quale anche noi – chi più, chi meno – ci troviamo ad operare. Anche quelli che non ne prendono coscienza e credono modesta la loro partecipazione. Una tale consapevolezza ci fa essere comunità di persone: comunità perché, legati come siamo gli uni agli altri da affetti, interessi, valori ideali, obiettivi, abbiamo bisogno in ogni momento degli altri; persone perché tutti indistintamente – mentre viviamo – aspiriamo alla stessa libertà, alla stessa dignità, allo stesso benessere morale e materiale. La ragione umana, superando gli estremi della vita temporale, ci rappresenta un tempo unico che va oltre la nostra presenza e ben al di là dei nostri giorni, facendoci così “ricostruire il prima e progettare il dopo” in una serie continua di avvenimenti. E anche in questa dimensione, che mentalmente si dilata oltre le nostre vite, continuiamo a sentirci comunità di ideali, di cultura, di tradizioni: popolo in cammino sulle orme di chi ci ha preceduto; e una generazione che opera nel “presente” segnando la strada a chi verrà dopo di noi. La fede religiosa poi, in particolare la nostra, quella dei Padri che riconosce il CRISTO AL CENTRO DELLA STORIA, alla visione umanitaria della comunità in cammino, aggiunge la dimensione della trascendenza (oltre la vita, oltre la storia, nel profondo della coscienza e verso le vette dell’eternità) proponendoci una visione dell’Assoluto, e il contatto col mistero di Dio. La Chiesa, madre premurosa, propone all’uomo una nuova conoscenza, educandolo al mistero eterno dell’amore di Dio-padre e indicandogli una destinazione. La condizione precaria dell’uomo fatta di esaltazioni e sofferenze, il cammino di fede del credente, la storia del’umanità intera, la prospettiva dell’amore del Padre, la colpa del peccato, la riconciliazione e il perdono, simboleggiati nel racconto biblico, trovano concretezza – in quanto realmente vissuti – nella persona di Gesù, il Cristo.
La Resurrezione ne è il culmine e il “passaggio”: ed è perciò anche la nostra Pasqua. Questo è il contenuto di fede che la Chiesa ci fa meditare nella eucaristia quotidiana lungo tutto l’anno liturgico, e specialmente nella settimana santa. Grazie al sacrificio del Dio-figlio il tempo della storia si trasfigura nell’Assoluto di Dio, dando “senso” – inteso come significato e come direzione – alla nostra vita. Gesù è risorto! E ci ha aperto la strada. Buona Pasqua!
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mercoledì 2 aprile 2014 (dott. Tullio Pesola)
“Caro Maurizio, giusta indignazione quella del Sig. Lello Mollo, condivisa, ne sono certo, da quanti realmente amano la nostra Città. Purtroppo, il problema che Egli solleva non è circoscritto alla fuoriuscita d’acqua Ferrata dal tombino o al numero ridotto di cannule erogatrici. Le immagini che ti invio in allegato non hanno bisogno di commento, in quanto da sè rivelano lo stato di degrado e di abbandono di quella struttura che sarebbe dovuta essere il “fiore all’occhiello” del Centro Storico.
A chi rivolgersi per implorare (sigh!) un po’ di manutenzione e qualche opera di ripristino in loco? Cari saluti”.
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lunedì 31 marzo 2014 (Lello Muollo)
“Salta un tombino in piazza Fontana Grande e risorge l’indimenticata acqua Ferrata. Scorre un rivolo rosso sangue verso via Bonito mentre a 10 metri (badate, 10 metri) fanno bella mostra di sé una serie di cànnule da cui sgorga….nulla!! Ah, mi correggo! Da un paio delle suddette cánnule fuoriesce dell’acqua anonima. Ora, lungi dal sostituirmi agli esperti in campo tecnico-idrico-sanitario, mi chiedo: “Non si può proprio far nulla per evitare questa eutanasia e restituire alla città uno dei tesori che la natura ci ha abbondantemente elargito?” È la stessa acqua che sembra gridare: “Sto’ ancora ccá! Se sono viva, perché volete seppellirmi?” E, ripeto, a due passi, fontanelle….aride! Vogliate accogliere e perdonare lo sfogo di un cittadino molto, molto arrabbiato! Grazie!”. Lello Muollo.
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venerdì 28 marzo 2014 (avv. Michele Liguori – Hotel Miramare)
“Gentile Sig. Maurizio, ho il piacere di invitare Lei e tutti i collaboratori e lettori del suo splendido Sito al meeting che si terrà giovedì 3 aprile 2014, alle ore 20, presso l’Hotel Miramare in Castellammare di Stabia al Corso Garibaldi n. 1. Ospite d’onore sarà l’onorevole Enzo Rivellini (Deputato al Parlamento Europeo) che incontrerà gli imprenditori del territorio ed i cittadini per discutere delle annose problematiche relative all’area di Castellammare di Stabia. L’incontro inoltre sarà l’occasione per illustrare ai presenti le opportunità dell’Europa ed in particolare le chance per le imprese e gli operatori del settore per il rilancio turistico, sociale e culturale dell’intera area. L’invito è esteso anche ai familiari, amici ed a tutti coloro fossero interessati ai temi trattati. E’ gradita la conferma di presenza. Per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Un caro saluto”. avv. Michele Liguori.
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venerdì 28 marzo 2014 (Silvano Cannavacciuolo)
“Carissimo Maurizio, sono Silvano Cannavacciuolo, sono stato in contatto con te alcune volte nel passato. Forse tu ricorderai che io abito a Boston. Tu pubblicasti una foto che ti mandai alcuni anni fa… la foto del nostro equipaggio ‘Pattison’ degli anni ’50, con Il signor Vincenzo Cuomo, nostro allenatore. Come già sai ed ho letto sul sito, il fratello di Enzo Cuomo, Beppe Cuomo è partito per il cielo, Domenica, 23 Marzo 2014.
Io avevo appena parlato con Beppe un paio di giorni prima. L’ora della sua partenza fu alle quattordici e trenta, ora di Clearwater Florida, dove lui viveva con la sua cara moglie… Christine Marketos-Cuomo, che mi telefonò a casa lo stesso giorno per darmi quella triste notizia. Il carissimo Beppe mi conosceva già da quando mi allenavo per la gara Pattison al circolo nautico. Siccome lui era un po’ più giovane di me, io non me lo ricordavo. Ma Beppe, attraverso il libero ricercatore, fu capace di mettersi in contatto con me, una cosa che mi fece sentire onorato e felicissimo. Da quel punto in poi, io e Beppe siamo rimasti in contatto telefonico assiduamente, e più che altro si parlava della nostra C/mare ai tempi di meraviglia nella nostra gioventù. Per me il caro Beppe era come una persona di famiglia e la sua partenza mi ha molto addolorato”. Caro Maurizio, io ho ricevuto le seguenti email dalla moglie Christine: “PLEASE SEND INFORMATION ABOUT BEPPE’S DEATH TO THE NEWSPAPER IN CASTELLAMARE (LOCAL NEWSPAPER)”. Siccome io non so prendere contatti con il giornale della città di Castellammare di Stabia, non so come fare per accedere alla richiesta di Christine, e chiedo per piacere, se è possibile per te farlo. Se ci saranno spese io sono pronto a rimborsarti quello che costa. La moglie anche chiede che tutti I suoi amici o persone che se lo ricordano, di pregare al signore per la sua anima. Per favore dammi una risposta a questa e mail così che posso notificare Christine di quello che sta succedendo. Mille grazie, Maurizio.
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domenica 23 marzo 2014 (prof. Luigi Casale)
“Parole vecchie e parole nuove. Non sempre tutti le capiscono alla stessa maniera. ll caso di “agenda” che invito a rileggere. Molte volte mi chiedono, e io stesso me lo domando, perché non mi dedichi alla pubblicazione di commenti e riflessioni su: eventi, fatti, azioni e conseguenze, dell’attualità politica. Nell’assumermi l’onere di collaborare al sito www.liberoricercatore.it come esperto di etimologia, avevo precisato la finalità educativa di questa mia ricerca: “la trasparenza linguistica per comprendere meglio le realtà” . Obiettivo che avevo fissato a me stesso prima di consegnarlo ai lettori che avessero voluto seguirmi. A me personalmente sarebbe bastato che le persone aprissero gli occhi (e la mente) per comprendere da soli ciò che ci si muove intorno. Un po’ come fanno i bambini (ma in effetti lo fanno per natura tutti gli uomini, fino agli studiosi e agli scienziati: i ricercatori). La gratificazione, i lettori più vicini – tutta gente del popolo – se l’aspettavano dalla proposta etimologica delle parole napoletane, specialmente di quelle che non trovano riscontro di corrispondenza morfologica e strutturale nella lingua italiana. E infatti, è rimasta insistente la loro richiesta. Ma soddisfazione maggiore – ne sono convinto – potrebbero provarla proprio nella chiara comprensione di quelle parole della lingua italiana, forse le più semplici e familiari, inflazionate dall’uso nel loro valore semantico, specialmente quando esse entrano nel discorso per moda, per eccentricità o per piaggeria. Quanto ad accontentarli nella scelta di parole dialettali, o addirittura vernacolari, ho cercato di fare del mio meglio. Purtroppo però, la mia scarsa applicazione metodologica, ma soprattutto la mancanza di adeguati strumenti necessari alla ricerca – la quale se mi affascina, tuttavia non è attualmente la mia occupazione principale – mi hanno fatto preferire, per la maggior parte della produzione letteraria, il lessico della lingua italiana. Erano fatti salvi comunque, da una parte l’intento educativo, dall’altra la promessa di occuparmi, al momento opportuno, di qualcosa di più importante e di più significativo per la vita sociale, politica e morale. Ora rileggendo alcuni lemmi da me proposti in questi circa quattro anni di attività, mi accorgo che quell’intento originario, benché non sempre vigile in tutti gli articoli pubblicati, ha in qualche modo riscattato il mio atteggiamento apparentemente di disimpegno. Rimane perciò ancora la promessa, la quale nell’attesa di essere rispettata e riconosciuta ancora valida, si anima in questa mia ulteriore pagina: questa, presente. A gennaio del 2013 il presidente del consiglio era Mario Monti. Egli parlava di “agenda”, mentre la Merkel parlava di “compiti a casa” per l’Italia. La Repubblica in quei giorni dedicò un paginone alla parola “agenda”: non si capì bene se perché fosse stata trovata nuova e originale, o perché sembrasse strano l’uso che se ne faceva nel linguaggio politico. Mentre ai più sfuggiva la connotazione negativa che la stampa italiana volle dare alla parola “compiti”, da farla sembrare ancora oggi una cosa indegna di persone mature. Su “agenda”, volli intervenire anch’io; ma solo per la salute (nel senso di salvezza, come dire: salvarli dalla confusione dei linguaggi) dei miei pochi lettori. Così nella trattazione del lemma fui costretto a parlare anche del significato di “compiti”, senza approfondirne l’origine semantica. Ma un anno dopo, quando mi è capitato di dover parlare di “computer”, ho dovuto richiamare in quel caso, in quanto appartenente alla stessa famiglia di parole, anche il termine “compiti”. A distanza di un anno, cambiati gli attori, la scena è la stessa; perché identico è rimasto l’atteggiamento, fondamentalmente permaloso e diffidente, della politica italiana verso l’Europa e verso quelli che ne hanno a cuore il destino (http://www.liberoricercatore.it/?page_id=3567). Perciò, ora, ripropongo la rilettura di quanto andavo scrivendo l’anno scorso, invitando i nuovi lettori a rileggersi – se ciò non risulta troppo oneroso – anche il lemma computer di più recente pubblicazione. Chi ha orecchie per intendere…“. Luigi Casale.
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martedì 11 marzo 2014 (Massimiliano Greco)
“Domani mattina alle ore 7.30 nel corso della trasmissione Buon Giorno Regione, andrà in onda un ampio servizio su parte dei beni artistici ed archeologici della nostra città. Lunedì 3 marzo una troupe di Rai Tre guidata dalla giornalista Antonella Fracchiolla, si è soffermata lungamente sulle opere d’arte del Duomo, del Museo Diocesano e della chiesa del Gesù, intervistando il nostro Vescovo, il direttore del Museo dott. Egidio Di Lorenzo, la coordinatrice arch. Dina Cimmino ed il nostro sindaco Nicola Cuomo. Ci sarà spazio anche per le ville di Stabia anche se si tratta di immagini di repertorio. In origine il servizio doveva essere realizzato alla fine dello scorso anno, i primi contatti con don Antonio Cioffi per le autorizzazioni li ho avuti il 30 ottobre scorso, e doveva riguardare anche il Presepe del Duomo. Poi priorità giornalistiche, caso Pompei in primis, hanno costretto la Rai a rimandare l’appuntamento. E’ una grande occasione per dare visibilità ai nostri tesori, spero sia colta a volo dai nostri amministratori. Ci saranno altre occasioni per vedere la Rai a Castellammare, e anticipo che tramite l’amico Pino Simonetti, sto già lavorando per un nuovo servizio sul Presepe, sulla biblioteca della chiesa del Gesù ed altro ancora. Spero la notizia sia gradita a quanti come me, amano Castellammare di Stabia. Un abbraccio a tutti. Massimiliano“.
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giovedì 20 febbraio 2014 (Rita Iovino)
“Sabato 22 Febbraio dalle ore 12.00 alle 14.30, la CIEMME animazione & spettacoli distribuirà gratuitamente il CD della cantautrice IOVINO RITA in arte (MARTINA), intitolato “JUVE STABIA: GO”, creato ed ideato come inno della squadra di calcio Juve Stabia. La distribuzione avverrà presso l’agenzia EUROBET via G.Cosenza 196 di fronte al campo sportivo ROMEO MENTI C/mare di Stabia. Inoltre il giorno 23 Febbraio dalle ore 10.30 alle 14.00 nei pressi della Cassa Armonica ci sarà la seconda distribuzione gratuita del CD. Distinti saluti”.
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domenica 2 febbraio 2014 (Antonello Ferraro)
” Caro Maurizio, faccio a te ed agli amici della Redazione i miei più sinceri complimenti per la nuova veste grafica del sito. Come ti scrissi, all’inizio non mi funzionava quasi nulla; ora però va tutto a meraviglia ed aggiungo che la trovo ancora più funzionale. Vi auguro un lungo cammino di novità che non tarderà a venire. Buon lavoro. Antonello “.
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sabato 1 febbraio 2014 (Enzo Cesarano)
” I boschi di Quisisana, hanno subito il più mortificante scempio di tutti gli anni. I gradini in pietra per accedere alle fontane del re, nel regio parco dei Borboni, sono stati rubati, sventrati, distrutti, cancellati; e con essi parte “della nobile storia Stabiese”. Caro Maurizio, scrivo queste poche righe solo per darmi e dare indegnamente un piccolo consiglio: se la città tutta, i politici, la società civile e con essi la Chiesa, le associazioni, i movimenti non siamo capaci di risollevare, di rivalutare, di valorizzare i nostri monumenti “Vendere tutto!!!”. E stato già fatto nel periodo della guerra, i nostri figli li vendevamo alle famiglie ricche sia dell’Italia del Nord sia stranieri per assicurare a quegli sfortunati fanciulli ricchezza e futuro. Ripartire da questo esempio, per dare futuro e perseverare per le generazioni future questo grande patrimonio storico, quindi vendere al miglior offerente il parco di Quisisana, gli scavi di Varano, la Grotta di San Biagio, la reggia dei Borboni, l’Arenile, le Acque e poi scavando perché poi qualcosa esce ancora… Non svendere ma vendere bene, e con i proventi fare una politica di rilancio di tutta la città; però non prima di aver fatto un corso serale di recupero della DIGNITA’ per tutti noi stabiesi. Un caro saluto. Enzo Cesarano“.
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venerdì 31 gennaio 2014 (Francesco Russo)
” Ritengo che bisogna attrezzarsi subito per mettere in sicurezza il magnifico parco di Quisisana. Chi ha compiuto l’indegno gesto di vandalismo finalizzato al furto delle scale che portano alla fontana del Re, merita il disprezzo di tutta la città. L’amministrazione comunale deve subito adoperarsi affinché tali gesti non accadano mai più. Dobbiamo installare l’impianto di video sorveglianza e soprattutto illuminare di notte. Invito il vicesindaco a non far spegnere i riflettori sull’accaduto, è opportuno che in questo particolare momento attui tutte le misure in suo potere affinché il parco sia degli stabiesi e non dei vandali, di chi lo usa per sversare i rifiuti, di chi lo usa per appartarsi per assumere con tranquillità sostanze stupefacenti e soprattutto di chi può avere il basso coraggio di compiere un furto che intacca la memoria storica e culturale della nostra Città. Francesco Russo (consigliere comunale)“.
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giovedì 30 gennaio 2014 (Andrea Barbero)
” Gentilissimo Sig. Maurizio, sono di nuovo il nipote di Carluccio de ricuttelle. Già Le scrissi l’anno scorso una piccola esperienza d’infanzia che mi ricorda la mia città. In quell’occasione Le descrissi i ricordi lungo il percorso che da Santa Caterina conduceva alla Fontana Grande. Oggi purtroppo totalmente sfigurata perché trasformata stravolgendone l’identità ed estinguendone per sempre l’atmosfera che la distingueva. Come purtroppo è successo per altri tesori, un destino strategico ed ottuso, volto, più che a valorizzare, a distruggere l’essenza della bellezza della nostra città, sembra ineluttabilmente attivo. Le conseguenze sono evidenti: degrado ambientale e morale.Ricordo che negli anni ’50 la città era meta ambita da turisti che ne ammiravano le bellezze naturali e storiche che ben conosciamo. Oggi quel mare splendido che avevamo è una fogna all’aria aperta, uno dei lungomare più invidiabili è ridotto ad un immondezzaio maleodorante, le uniche terme al mondo con ben 28 sorgenti di natura diversa sono abbandonate al degrado, un cantiere navale orgoglio dell’Italia miseramente distrutto, si è aspettato decenni e solo quando ormai era ridotta ad un rudere si è riuscito a restaurare la Reggia di Quisisana, quasi nulla si è fatto per divulgare la conoscenza degli scavi di Stabia che tra l’altro furono scoperti solo grazie alla passione archeologica del Prof. Dorsi. Devo essere sincero,ma tutte le volte che mi capita di tornare provo un senso di rabbia mista a vergogna che stringono il cuore. Forse chi ci vive si è abituato gradualmente al disfacimento mentre per me che ci torno saltuariamente lo sfacelo è fortemente tangibile. Eppure la vicina Sorrento e la stessa Vico Equense dimostrano che con molto meno di quanto la natura aveva donato a noi,con una mentalità ed una sensibilità di gran lunga più lungimirante sono riuscite a dare alle loro cittadine un respiro ampiamente internazionale tanto da poter fondare la maggior parte della loro economia esclusivamente sul turismo. Ma finché si trascurerà l’aspetto educativo della popolazione e non si coltiverà nelle giovani generazioni l’amore per la propria città fin dall’infanzia, il degrado sarà inevitabilmente sempre più grave e irreversibile costringendo le forze sane della città a trovare altrove una migliore qualità di vita proprio come è successo a me. Così la città si impoverisce dei valori fondamentali e prevalgono le deviazioni che degenerano in eventi come quello occorso a mio zio e che ben si conosce.Ma io avevo cominciato con l’intenzione di continuare il mio racconto dell’anno scorso poi la mente è scivolata su quello che mi fa più soffrire. Eravamo comunque giunti alla vecchia Fontana Grande e proprio di fronte, in quel piccolo palazzetto di due piani, in quel negozietto piccolissimo dove adesso c’è una pescheria, c’era il salone da barbiere di mio padre ed io fino all’età di quattro anni facevo il percorso descritto per andare da mio padre. A quei tempi era possibile che ci andassi anche da solo. Nel 1954 mio padre decise di trasferirsi in un locale più grande e così aprì Il salone proprio di fronte all’acqua acidula dove Lei abitava in quel periodo e chissà se Lei non ebbe occasione di conoscerlo magari andando a farsi i capelli. Sarei curioso di saperlo. Sperando di poterLa incontrare un giorno Le faccio i migliori auguri di un serenissimo anno e La saluto cordialmente. Andrea Barbero“.
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mercoledì 29 gennaio 2014 (Ass. StabiAmore)
” L’associazione culturale e sportiva StabiAmore intende rimarcare la questione del riconoscimento di un titolo onorifico allo Stabia vincitore di un Campionato disputato nel 1945. StabiAmore intende mantenere vivo il ricordo di quella vittoria da un punto di vista storico e sportivo, proprio alla vigilia dell’importante match che vedrà impegnate le vespe contro lo Spezia, compagine cui è stato riconosciuto uno “scudetto di guerra” in memoria della vittoria nel Torneo dell’alta Italia nel 1944. StabiAmore invita infine tutte le componenti cittadine che hanno a cuore le sorti dello Stabia a stringersi attorno alla squadra nelle prossime fondamentali tappe del campionato, con la certezza che la società, da parte sua, non farà mancare ogni ulteriore sforzo nel tentativo di mantenere la categoria. Ass.ne StabiAmore Il Presidente – Gianfranco Piccirillo “.
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venerdi’ 24 gennaio 2014 (Maurizio Onorato)
“Scrivo per informare tutti gli amici di liberoricercatore.it circa Helpether (=help togheter).
In sostanza noi crediamo nelle persone che ogni giorno aiutano gli altri senza chiedere nulla in cambio e le aiutiamo facendole incontrare chi ha bisogno di loro. La catena di aiuti che si genera in questo modo e la consapevolezza di come il proprio aiuto abbiamo contribuito a crearne una catena a cascata, creerà un impatto sociale senza precedenti.
In breve, Helpether è il social network che semplifica, stimola ed innova la cooperazione sociale finalizzata all’incontro tra «il bisogno e l’offerta di aiuto», innescando un circolo virtuoso di solidarietà che migliora la qualità della vita. Helpether consente di scoprire in modo semplice e veloce dove c’è bisogno di te e delle tue competenze sulla base della tua disponibilità, mettendo in luce coloro i quali maggiormente si spendono nell’aiutare gli altri.
E’ un progetto molto ambizioso ma ci crediamo ed in tanti iniziano a crederci.
Presenteremo ufficialmente il progetto Sabato 25 Gennaio presso il Circolo Internazionale, Villa Comunale – Molo Quartuccio, a Castellammare di Stabia.
La cittadinanza è invitata a partecipare. A presto. Maurizio Onorato (Helpether – Connecting People who help the People info@helpether.com)”.
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sabato 18 gennaio 2014 (Giuseppe Mollo)
” Nella pagina di esordio del nuovo portale di L.R. citate i “nomignoli” stabiesi. Tale circostanza mi ha indotto a consultare l’omonima rubrica, e con mia piacevole sorpresa e stupore, nello scorrere la medesima, ho rinvenuto il soprannome di ” Sandulillo ‘e vagne”. Con assoluta certezza posso affermare che tale nomignolo si riferisse al Ristorante sito tra le cittadine di Scafati ed Angri in Provincia di Salerno, sulla Strada Statale 18 in località ” Contrada Bagni” sede di un importante Basilica. Di questo Ristorante, ormai dismesso da moltissimo tempo, mio nonno materno SANTOLO DESIDERIO era il fondatore ed unico proprietario, la cui successiva gestione è stata condotta alla sua scomparsa, dai numerosi eredi, fra i quali mia madre CLORINDA DESIDERIO. Ristorante, fra i più frequentati non solo da avventori campani, contava su una disponibilità di oltre 300 coperti (posti a sedere) dislocati in eleganti sale e sotto un delizioso e ampio pergolato. Che poi sia stato “indebitamente” adottato da un nostro concittadino, indubbiamente buongustaio, non può che far piacere. Complimenti! Cardiali saluti”.
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sabato 4 gennaio 2014 (Raffaele Scala)
” Ogni anno mi ripropongo di brindare con voi, non fosse altro di andare oltre la formale e teorica conoscenza che ormai ci unisce da diversi anni. Anche questa volta non ci sono riuscito, il che non m’impedisce, seppure in ritardo, di porgere i miei auguri per un anno migliore a tutti voi, ad ognuno dei lettori del sito e alla nostra amata e sfortunata città. Il 2014 sarà un anno particolare, spero quello decisivo per l’intero Paese, per me lo sarà sicuramente. Vi confido che sono nato nell’anno della televisione, giorno e mese della tragedia delle torri gemelle, il che non depone a mio favore. Mi appresto quindi, usando la vecchia terminologia, un poco obsoleta, ad entrare nella fatidica terza età, il che mi consente di chiedervi di avere un poco di comprensione per la mia veneranda età. Buon anno a tutti. Raffaele Scala “.
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venerdì 3 gennaio 2014 (Corrado Leone)
“ Qui a Concordia c’è la tradizione di piantare il cartello stradale della propria città come ricordo del proprio passaggio. Due anni fa, 2 amici miei Angelo e Alessia, vennero qui a Concordia per la campagna estiva. All’epoca credevo che non sarei mai tornato in Antartide e allora chiesi loro di piantare un cartello stradale di Castellammare di Stabia. Mi mandarono la foto e la pubblicai anche su Facebook. Giustamente Alessandro che mi conosce bene mi chiese se era originale visto che io a Concordia non c’ero mai stato. Quando sono arrivato qui sono andato a cercare quel cartello per fotografarmi e “autenticarlo”, ma nel frattempo qualcuno, giustamente, l’aveva levato in quanto non originale. In questi giorni ho lavorato in falegnameria ho tagliato il legno, l’ho lavorato con il pantografo (o fresa verticale) l’ho pitturato con i colori sociali di Castellammare di Stabia (giallo e blu) e con grande emozione vi vado a presentare la foto che indica Castellammare di Stabia anche al Polo Sud. A seguire la foto e le coordinate precise:
Concordia Station, Antarctica
75° 06′ 06” S – 123° 23′ 43” E – 3233 m a.s.l
Current Meteo Condition : 08/12/2013 18:54 LT
Temp=-31.3 °C Wind Chill=-41.4 °C RH=71.0 % Pressure=646.7 hPa Wind Speed=3.2 m/s Wind Direction=110.0 deg.
Credo che Alessandro, Nino e tanti altri amici possano capire la mia felicità per questa foto e mi fa piacere condividerla con tutti voi. Alla prossima, Corrado Leone”.
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mercoledì 1 gennaio 2014 (Giorgio de Angelis)
” Caro Mauro, ti ringrazio x l’invito, ma sono a Sorrento da mia figlia, con tutti i miei e colgo l’occasione x formularti i migliori auguri unitamente alla tua cara famiglia x l’anno nuovo al quale chiedo di portare a tutti pace e serenità. Mi sarebbe piaciuto, avrei incontrato e salutato tanti amici, e altri ne avrei conosciuto. Spero in una prossima occasione che sono certo ripeterai, cosi realizzerò questo immenso piacere che solo da una persona come te, possiamo ricevere. Auguri ai tuoi bei bambini – Giorgio “.
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mercoledì 1 gennaio 2014 (Antonello Ferraro)
” Carissimi Amici, Vi giungano i miei più sinceri auguri di un felice e sereno 2014. Un abbraccio agli Stabiesi che vivono lontano ed in particolare a tutti quelli fuori Europa.
Siate felici. Antonello Ferrar o”.
Sono molto indignata nel costatare che tutti i cittadini stabiesi lamentano le stesse cose (con ragione ! ).
Ma il nostro sindaco dove vive ? solo lui e gli assessori non vedono queste cose? forse vivono in un’altra città ?
Spero che un bel giorno si sveglino e aprendo gli occhi si accorgano di cosa sta accadendo in questa nostra città.