L’EXPO di Milano vista da uno stabiese
di Giuseppe Zingone
Un antico detto cinese recita: “Per il popolo il cibo è importante come il cielo” del resto sfamare un popolo incommensurabile come quello cinese ogni giorno, (con tutte le contraddizioni che esso vive dalle campagne alle città) non è cosa da poco. Ma senza cibo non si vive e non esiste vita senza acqua.
Termina oggi 31 Ottobre alle 17,00 l’EXPO di Milano, inaugurato tra mille polemiche di spese e padiglioni ancora incompleti nella data inaugurale del 1 Maggio 2015 alle ore 10,00. Un evento mondiale i cui numeri sono impressionanti e che danno veramente l’idea di un evento al quale non si poteva mancare. Ecco alcuni numeri: Durata 184 giorni; Paesi coinvolti 143, numero di visitatori attesi 20 milioni; estensione dell’area espositiva 1,1 milioni di metri quadrati; numero di alberi nell’esposizione del giardino 12 mila; Aree tematiche 4 (Future Food District, Children Park, Biodiversity Park, Arts & Food; Numero di ricette per preparazioni alimentari disponibili 55459.
La storia delle Esposizioni Universali è molto lunga, la differenza sostanziale con le precedenti edizioni è data dal fatto che gli eventi passati, celebravano il progresso dell’uomo e l’innovazione tecnologica, Milano 2015 pone invece il suo accento sul nutrimento e la vita degli uomini a esso legata. Il tema principale o slogan dell’EXPO 2015 è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, in quanto il mondo intero è chiamato a misurarsi nei prossimi decenni con le attuali urgenze ecologiche e con la volontà (non sempre limpida dei paesi occidentali anzi a volte osteggiante) di combattere l’ingiustizia della fame nel mondo che affligge intere popolazioni e che palesa sempre più un pianeta disuguale e incapace di vivere una vera pace e fraternità globale.
Cronologia delle Esposizioni universali della BIE1.
Londra 1851, Parigi 1855, Londra 1862, Parigi 1867, Vienna 1873, Filadelfia 1876, Parigi 1878, Melbourne 1860, Barcellona 1888, Parigi 1889, Chicago 1893, Bruxelles 1897, Parigi 1900, Saint Louis 1904, Liegi 1905, Milano 1906, Bruxelles 1910, Torino 1911, Gent 1913, San Francisco 1915, Barcellona 1929, Chicago 1933, Bruxelles 1935, Parigi 1937, New York 1939, Port au Prince 1949, Bruxelles 1958, Seattle 1962, Montreal 1967, Osaka 1970, Siviglia 1992, Hannover 2000, Shanghai 2010, Milano 2015.
Tutti i paesi partecipanti all’EXPO di Milano si sono confrontati con il tema dell’edizione 2015, naturalmente a farla da padrone sono le sale espositive delle nazioni, le cui architetture suggestive, ardite, folkloristiche, futuristiche, sembrano gareggiare tra loro invitando i visitatori a scrutare i loro interni. E’ fondamentale dire che la visita a ogni padiglione è un viaggio singolare e personale nella vita, nella storia e tradizioni (spesso alimentari) di un popolo. Il cibo rimane l’elemento unificante di questa edizione e alla fine una riflessione diviene protagonista nella mente del visitatore, apparteniamo ad un’unica famiglia umana.
Parlare dell’EXPO in un sito monografico sulla Città di Castellammare di Stabia, può sembrare fuorviante, ma non lasciarne traccia sul Liberoricercatore sarebbe ugualmente sbagliato. Inoltre nella mia visita a Milano ho avuto anche l’occasione di visitare il castello Sforzesco, al cui interno tra le varie iniziative collegata anch’essa all’EXPO, primeggiava il terzo Festival dell’acqua, parlare di cibo e di vita senza far riferimento all’acqua è chiaramente inutile, senz’acqua non c’è vita.
Ma la riflessione di uno stabiese incallito non poteva esimersi da alcune domande fondamentali, una tra tutte: “La Regina delle Acque dov’è?” Lì dove si celebra la vita deve per forza esserci l’acqua. Lo sanno bene i cristiani che attraverso l’immersione del Battesimo divengono fratelli di Cristo, figli adottivi di Dio Padre, e fratelli tra loro. L’acqua questa sconosciuta troppo dimenticata a Castellammare mi pervade sempre con maggiore certezza che la nostra Città poteva e doveva vivere della sua primaria risorsa; “Ma ahimè un’altra occasione mancata ci contaddistingue!” E dire che immaginavo già, il nostro padiglione, uno minore vicino a palazzo Italia dove la protagonista furiosa, giocosa, placida e pura non poteva che essere l’acqua di Castellammare in tutte le sue ventotto molteplici forme minerali, e sul padiglione poteva capeggiare la scritta CREATIONIS GLORIA – HVMANITATIS SALVTE.
Ma forse l’amara verità è che: “Per il popolo stabiese l’acqua non è importante come il Cielo”.
L’EXPO di Milano vista da uno stabiese
- La sigla BIE sottointende il Bureau Internatinal des Expositions, istituito il 22 Novembre 1928 a Parigi con l’adesione di trentuno Stati tra cui l’Italia. Fu questa istituzione a definire i tratti delle esposizioni e a regolamentarne organizzazione e frequenza. LA BIE distinse le Esposizioni universali, della durata di sei mesi ogni cinque anni, da quelle internazionali ogni tre anni ↩
Ha dimenticato il padiglione palestinese.