Archivi categoria: Natura di Stabia

Una escursione da Quisisana a Pimonte del 1889

a cura di Pio Gaeta

Cari amici, vi invio il resoconto di una escursione svolta nel 1889 dagli alunni del Liceo Genovese di Napoli e condotte dal Prof. Vincenzo Campanile socio della sezione di Napoli che il 22 gennaio 2021 ha celebrato i 150 anni dalla nascita.

L’escursione che ha origine dalla stazione ferroviaria di Castellammare, ci restituisce nitide le immagini dei boschi di Quisisana, con le Fontane del Re (…da cui zampillano fresche e limpide acque), con la strada che mena a Monte Coppola (…piacevolissima, perché da essa si scorge tutto l’incantevole golfo di Napoli) e la sommità del “nostro” Monte Coppola (…quassù una specie di largo terrazzo, adorno di alberi e di rozzi sedili di pietra. Girammo gli occhi intorno e non potemmo frenare un grido di ammirazione, che eruppe dal profondo del cuore, dinanzi alla stupenda veduta, che si presentava ai nostri occhi).
Stranamente è appena accennato il passaggio dinanzi a Palazzo Reale, ma evidentemente in tempi repubblicani, i simboli dell'”ancient regime” non erano “politically correct”.

Nel ricordo di tanta bellezza, che tutt’oggi traspare attraverso il degrado dell’attuale Quisisana, vi saluto. Un abbraccio. Pio.


NONA PASSEGGIATA
Domenica 10 Marzo 1889

( Castellammare – Quisisana – Monte Coppola – Pimonte – Monte Pendolo – Gragnano )

Alle ore 6 e 45 minuti io mi trovava alla stazione con parecchi amici. Il tempo era splendido, non una nube attraversava l’azzurra volta del cielo; spirava un dolce venticello, che ci sfiorava leggermente il viso, destando in noi la speranza di una splendida gita. Continua a leggere

Cava ex Calce&Cementi Pozzano

Introduzione alla Geologia del Distretto Stabiano: origine ed evoluzione geodinamica

Cava ex Calce & Cementi di Pozzano

Cava ex Calce & Cementi di Pozzano

Uno degli ingredienti fondamentali in una vera storia d’amore è la conoscenza, intesa come l’essere consapevoli del reale valore dell’oggetto della nostra passione. È proprio la mancanza di conoscenza che ha spinto gran parte degli uomini a disprezzare quanto di bello la natura ci offre quotidianamente e gratuitamente. Nelle righe che seguono impareremo qualcosa della parte inanimata del nostro ambiente, le rocce, i minerali, le particolari forme del territorio, in poche parole impareremo a conoscere la geologia della nostra terra, l’origine e la sua evoluzione. L’attuale assetto geologico della Penisola Sorrentina e dell’area vesuviana, territorio in cui si sviluppa il distretto stabiano, va interpretato in modo dinamico, poiché rappresenta una fase transitoria del continuo mutamento della superficie terrestre. Continua a leggere

Monte Coppola

Escursionisti stabiesi

( Immagini itineranti )

Acquedotto borbonico (foto Maurizio Cuomo)

Sentiero per Monte Coppola (foto Maurizio Cuomo)

Le immagini in galleria sono tutte coperte da diritto d’autore (© www.liberoricercatore.it), per un’eventuale utilizzo, di qualsiasi ambito sia, è richiesta la citazione della fonte (foto: Escursionisti stabiesi, tratte dal portale www.liberoricercatore.it), previo liberatoria da richiedere in ogni caso a liberoricercatore@email.it.


Monte Coppola

( Scheda tecnica del percorso )

Itinerario:
Reggia di Quisisana (ingresso viale degli Ippocastani) – Parco della Reggia – via Tuoro a Monte Coppola – Antico sentiero per Monte Coppola – Monte Coppola – primo tratto del sentiero dell’Acquedotto Borbonico – Cascata di Monte Coppola.

Durata:
3 ore (con ampie soste di rilevamento e ritorno).

Lunghezza:
3 km circa.

Difficoltà:
T/E (Turistica – Escursionistica).

Dislivello:
160 mt.

Tipo di percorso:
Tutto il percorso (salvo brevi tratti) è ombreggiato dalla fitta vegetazione boschiva, e si snoda su di un piano di calpestio misto. Ecco a seguire la specifica di percorso:
il tratto iniziale si snoda negli ampi viali del Parco della Reggia di Quisisana, è comodo e a carattere agevole, usciti dal Parco e percorsi i primi 500 metri di via Tuoro a Monte Coppola (laddove la strada principale rotabile curva su di un ponticello), imbocchiamo l’adiacente antico camminamento per Monte Coppola, questo tratto di percorso pur se mal tenuto (è infatti palese la mancata manutenzione al suolo di calpestio del sentiero ampiamente coperto da fogliame), è praticabile e può essere considerato discretamente sicuro. Giunti al piazzale di Monte Coppola, proseguiamo in discesa in direzione dell’antico acquedotto borbonico (anche questo breve tratto non presenta particolari difficoltà, il percorso è sconnesso, ma praticabile). Raggiunta la Cascata (ben visibile nel periodo invernale e nel primo periodo primaverile), segnaliamo purtroppo la presenza di una notevole quantità di rovi che copre ed ostacola rovinosamente il naturale punto di accesso.

Punti d’acqua:
Parco della Reggia di Quisisana – Fonte di S. Bartolomeo.

Segnaletica:
Il sentiero percorre parte dei numerosi viali del parco della Reggia. Da rilevare che in alcuni tratti il tracciato è mal tenuto, assente qualsiasi tipo di segnaletica.

Tipo di vegetazione:
Prevalentemente bosco misto ceduo, da rilevare anche numerosi coltivi a castagno sia cedui che da frutto.

Punti d’interesse:
Reggia di Quisisana – parco della Reggia con bellissimi Castagni secolari – via Tuoro a Monte Coppola ombreggiata con stupendi Lecci secolari – antica calcara nei pressi della sorgente di S. Bartolomeo. Particolarmente interessanti gli spunti naturalistici che il percorso offre, con i ruscelli e i salti d’acqua caratteristici dei numerosi impluvi (Rivi).

Osservazioni:
Un percorso di straordinaria bellezza, con caratteristiche diverse in base al periodo dell’anno in cui viene affrontato. Particolarmente affascinante nel periodo “fine inverno, inizio primavera” quando i numerosi ruscelli che scorrono negli impluvi sono in piena, in alcuni tratti l’acqua affronta spettacolari salti tra tutti il più bello è quello di Monte Coppola una vera e propria cascata. Di rilevante interesse è anche la presenza di alcuni esemplari di Pteride di creta e di altre numerose specie di felci ricordiamo:
la Scolopendria comune, la Cedracca comune, la Felce maschio (che genera i nuovi getti a forma di pastorale vescovile), il Capelvenere, l’Asplenio tricomane. Numerose anche le entità di muschio ed epatiche. Interessante è anche la presenza di numerosi affioramenti di conglomerati delle tipiche rocce sedimentarie della zona. Particolarmente belli e suggestivi e non rari da ritrovare sul percorso sono anche i depositi di travertino. Da segnalare infine la presenza del picchio che spesso allieta il cammino dell’escursionista col suo ritmico tamburellare.

Galleria Fotografica

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Le Terme in una mostra fotografica

Grande successo di pubblico e visitatori ha avuto la mostra fotografica sui 100 anni del Circolo Nautico Stabia curata e organizzata da Libero Ricercatore. Presto seguirà un reportage sulla manifestazione che ha visto circa 3500 visitatori fra studenti e appassionati in oltre 40 giorni di esposizione.

Appena terminato un evento, ne parte un altro, di pari importanza, domenica 27 novembre, sempre presso i saloni del circolo remiero cittadino, una nuova mostra di immagini storiche avrà per tema le Acque di Stabia. Un nuovo impegno culturale, quello di domenica prossima, che vede di nuovo in prima linea il sito informativo della città delle acque stavolta affianco all’Associazione Culturale Garden Club Stabiae.

Garden Club Stabiae è un sodalizio che promuove la conoscenza dell’arte del giardinaggio e della natura in generale, cooperando per la protezione della flora e della fauna incoraggiando la creazione e conservazione di parchi e giardini pubblici.

Nell’ambito della mission dell’associazione e del portale stabiese, la mostra storico fotografica sulle terme stabiane tende a sensibilizzare tutti gli amanti della natura ricercando in essa stessa un motivo si crescita.

La Mostra, presso il Circolo Nautico Stabia, sarà inaugurata domenica 27 novembre alle ore 11.00; rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00 fino a domenica 3 dicembre. Successivamente la Mostra, completa di un ricco compendio storico, diventerà itinerante, con inizio nel Salone della Banca Stabiese proseguirà nelle scuole cittadine, affinché i giovani stabiesi per primi, possano comprendere l’inestimabile valore di una nostra risorsa naturale unica al mondo.

melagrana pipetta

‘A pipparella cu’ ‘o ‘ranato

melagrana pipettaIl melograno (Punica granatum) tradizionalmente associato al culto dei morti, è una pianta che mette un po’ tristezza. I frutti maturi arrivano sulle nostre tavole proprio nel periodo dedicato ai defunti. A scuola l’insegnante spiega che proprio a quest’albero, dai bei vermigli fiori, il figlioletto di Carducci, poco prima di morire, tendeva la pargoletta mano. Per concludere col mito classico che racconta come la giovane Persefone, per aver assaggiato pochi semi di melagrana, era costretta a vivere per sei mesi l’anno nel regno degli inferi in compagnia di Plutone. Tuttavia per i ragazzi che hanno studiato presso l’università della strada, da cui sono bandite tristezza, parafrasi e traduzioni, e la tradizione è solo l’occasione per assaggiare qualche sana leccornia. La melagrana, ‘o ‘ranato nel nostro dialetto, diventa materiale indispensabile per la realizzazione di una simpatica pipetta giocattolo. La pipparella che lo scugnizzo fuma per scherzo mentre impara ad essere grande. Continua a leggere