L’incontro
di Silvestro Migliorini
Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore
A Castellammare d Stabia, ho conosciuto per caso Antonio Gargiulo, poeta, pittore e scultore. Era seduto davanti ad una gelateria del lungomare con un quaderno tra le mani, faceva alcuni schizzi ad un’affascinante modella bruna.
Il contatto che si era creato tra l’artista e la modella era così intenso che lo si poteva vedere ad occhi chiusi, tuttavia non si capiva quanto l’uno si servisse dell’altro, sembrava una scena di caccia, il gioco crudele del gatto e il topo, in cui il predatore usa mille astuzie per catturare la sua preda e poi si sa come va a finire.
Mentre mi alzavo per andare via gli chiesi semplicemente: “Posso salutarti?” Mi tese la mano e diventammo amici. Che bella sensazione provai, parlare ad un amico che fino a pochi minuti prima non sapevo che esistesse! E’ questa la cultura che fa spessore, la cultura del Sud!
La modella ubbidendo ad una muta intesa, si era messa in paziente attesa. Ad un certo punto, proposi spudoratamente di fare qualche schizzo da scambiare a ricordo dell’incontro. Spudoratamente perché le mie due figure che realizzai risultarono due sgorbi. Non avevo previsto il tremore alle mani che si era accentuato per l’emozione e per il mio malanno. Egli capi! E’ un artista sensibile che legge là, dove gli altri non possono vedere.
E’ stato così che ci siamo scambiati i nostri segni. Ci siamo lasciati come c’eravamo incontrati mentre la modella ripigliava il suo posto ricominciando il gioco affascinante.
Mentre mi allontanavo chiesi scusa mentalmente per essere stato testimone… involontario. Gli artisti vedono e sentono là, dove gli altri non possono!
Silvestro Migliorini
Castellammare di Stabia, lì 15 agosto 2010