Stabia: squadra e dirigenza (cartolina commemorativa "Mimì Paolercio")

Stabia promossa in serie B (anno 1951)

Stabia promossa in serie B (anno 1951)

23 giugno 2011 – sfiziosi aneddoti raccontati dal dottor Gaetano Cotticelli

Spett. le Redazione, al tripudio generale per la recente affermazione dei nostri colori desidero fornire un piccolo contributo di ricordi.
Essi mi derivano da mio padre Cotticelli Ciro, deceduto sette anni fa all’età di 80 anni, che negli anni della prima promozione dello Stabia del 1951 in serie B fu uno dei dirigente della squadra insieme ai suoi fratelli Silvio (detto Guido) e Nicola. Io sono nato nel 1954 e quello che vi riferisco lo attingo dai suoi racconti. Egli, trovandosi allo stadio di Firenze nella gara di spareggio per la B al secondo goal di Cereseto perse conoscenza per l’emozione e Vito Cormun ed un altro amico di cognome Masi, con un sifone del seltz tentarono di rianimarlo. Di tale evento esiste una foto che dovrebbe essere di proprietà della famiglia Cormun.
Un altro ricordo è legato alla salace battuta di mio zio Nicola Cotticelli anch’egli dirigente dello Stabia: la sera antecedente lo spareggio l’allenatore del Foggia fece pervenire nel ritiro stabiese una torta con su scritto Foggia batte Juve Stabia 2-1; all’indomani, dopo la vittoria, mio zio Nicola telefonava all’Hotel ove pernottava il Foggia e richiedendo dell’allenatore gli consigliava di far preparare una analoga torta per i suoi giocatori, ma di ben altra materia. Tale salace battuta venne riportata nella cronaca del Mattino o del Roma dell’epoca che citava: “…non è mancata una salace battuta di un ex maresciallo di marina”. Di tale giornale esiste una copia a casa di mio padre che spero di riuscire a recuperare per inviarvene una copia.

Stabia: squadra e dirigenza (cartolina commemorativa "Mimì Paolercio")

Stabia: squadra e dirigenza (cartolina commemorativa “Mimì Paolercio”)

Dall’album dei ricordi è comunque emersa questa foto della squadra e della dirigenza (di cui vi invio copia dell’originale in mio possesso) essa reca sul retro il timbro del fotografo (il mitico Paolercio) ed il timbro datario sbiadito con la data del 01 luglio 1951. Continua a leggere

'O vasetto 'e alici

‘O vasetto ‘e alici

Lungo le spiagge stabiesi (da Rovigliano a Pozzano), un tempo era tutto un fermento, un lavorio continuo di funi e di reti… il sapere marinaro tramandato da padre in figlio, l’orgoglio e la soddisfazione al termine “d’‘a tirata ‘e rezza”, la stanchezza al rientro da una lunga notte in mare, il vissuto di sacrifici e di sudore asciugato dalla salsedine, operosità d’altri tempi che poi continuava nel vico del Pesce, antichissimo mercato risalente al secolo XVI, a due passi dall’allora “Marina Grande”, cuore pulsante del centro antico di Castellammare… In questo vicolo il silenzio della notte viene rotto non appena il giorno s’accende, ovvero quando le voci dei venditori, intenti a vendere il pescato, risuonano chiare in ogni casa: “Pesce frisco ‘e Castiellammare!”, “Vi’ c’addore!!!”, “Tengo argiento int’‘a spasella!”, “Piscato mo’ mo’, piscato mo’ mo’!”. Un’anziana donna, attirata dalle voci, scende di buon mattino per avere la prima scelta… acquista “l’argiento ‘a dint’‘a spasella, sono alici di buona pezzatura, fresche e odorose di mare, ottime da consumare in giornata, ma anche da conservare in vasetto… tradizione quest’ultima, tramandata sapientemente per secoli: usanza dal sapore antico dei giorni nostri!!!

Maurizio Cuomo


'O vasetto 'e alici

‘O vasetto ‘e alici

‘O vasetto ‘e alici

( ricetta di Rosato Raffaela )

L’abitudine al cibo preconfezionato, da prendere “bello e pronto” dallo scaffale del negozio sta portando all’estinzione l’immensa cultura delle massaie d’Italia capaci di preparare con le loro sapienti mani ogni tipo di conserva. Saperi e sapori caratteristici che spariscono a discapito dell’omologazione industriale, inevitabile nella produzione di massa. Continua a leggere

Sant'Antonio

Preghiera a Sant’Antonio

Caro Maurizio ricorderai certamente DONNA FIORELLA, quella del culto del pane di Sant’Antonio in via Gesù, ebbene saprai che tra le sue prerogative oltre alla dispensa del pane c’era l’unzione in fronte per la soluzione dei vari problemi di chi faceva ricorso alla sua intercessione privilegiata con Sant’Antonio. 

Sant'Antonio

Sant’Antonio

Ricordo che sopratutto in procinto degli esami passavano da lei centinaia di ragazzi per farsi ungere la fronte con l’olio benedetto del santo. La preghiera che donna Fiorella recitava mentre segnava la fronte con l’olio era questa:


PREGHIERA DI DONNA SCIURELLA
(dai ricordi del dr. Angelo Del Gaudio)

SPIRITO SANTO DOMINO
Spirito Santo

CHE GRAN POTENTO SIETE
che grande e potente siete

APRITE IL CUORE AL PROFESSORE
aprite il cuore al professore Continua a leggere

Nino Bixio e Marsala

Nino Bixio e Marsala

a cura di Giuseppe Zingone

Rivista nautica 1911

Un breve ed interessante articolo sulla nave Nino Bixio e Marsala, pubblicato sulla RIVISTA NAUTICA, nel febbraio 1911, emerge qui il nome di Alfonso Castellano, citato in un libro di Piero Girace, per delle sue incisioni ed in un articolo di Saverio Kambo, Castellammare 1927. In fondo all’articolo, un probabile suo disegno.1 Continua a leggere

  1. RIVISTA NAUTICA ITALIA NAVALE, del 1 marzo 1911 (Anno XX) numero 5, pag. 92-93.

Giorgio de Angelis (poetica stabiese)

tratta da LL’ACQUA ‘E CASTIELLAMMARE

Le Acque di Castellammare

Le Acque di Castellammare

 traggo questi versi da una mia poesia con la piena convinzione di quanto Castellammare autolesionisticamente sa farsi male da sola…

Tenimme ‘e Terme e ll’acqua pe’ curà?
Nun ce avimma allargà, ll’amma capì;
ll’ati acqua nun so’ niente, embé che ffà?
Ce amma stà zitte e nun ll’avimma dì.

CASTIELLAMMARE regalo da natura,
ogni malanno cura, pe’ chi se vo’ sanà.
Mare muntagn”e cielo, ‘o vverde d”e colline,
è ‘n’aria accussì fina ca se fa respirà…

…e non vuole riconoscere, né esser grata al CREATO, per quanto le ha dato. 

Per te Maurizio con grande stima e amicizia gdA Continua a leggere