Corderia anno '90

( Amarcord fotografico )

Il calcio a Castellammare

(amarcord fotografico)

Corderia anno '90

Corderia anno ’90

 

 

 

 

 

In piedi: Mario Finizio, Guglielmo Sabatino, Giovanni Cesarano, Franco Cecere, Renato Savelli, Antonio Vanacore, il direttore Giuseppe Valerioti, ammiraglio in pensione Giuseppe Mernone, Accorciati: Franco Cobuzio, Attilio Porzio, Luigi Savonese, Aniello Martinelli, Antonio Lucchisani, Alfonso Del Gaudio.

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Lo stemma civico

Premessa di Maurizio Cuomo

Nel 1906 il Ministro degli Interni, riconosce alla Città di Castellammare di Stabia, l’attuale stemma cittadino. Volendo fare un po’ di chiarezza sull’intricata storia che ha visto protagonista il nostro stemma, nel dicembre 2011, pubblicammo un libricino nel quale mettemmo in ordine un po’ le idee ed i fatti accaduti.

Lo stemma civico

Lo stemma civico

Nella sua semplicità, la pubblicazione riordina e traccia in sintesi l’excursus iconografico che ha interessato negli ultimi 150 anni lo stemma della Città di Castellammare di Stabia. Un iter “bizzarro” (quello proposto a tergo in appendice illustrata), che reca in maniera chiara ed esplicita, gli aspetti ambigui e controversi; nonché le numerose trasformazioni grafiche subite dall’emblema stabiese che a rigor di logica dovrebbe, invece, essere univoco e indiscusso. Continua a leggere

La “Villa di San Marco”

articolo di Associazione Stabiae 79 A.D.

La “Villa di San Marco” è un complesso residenziale localizzato sul ciglio del pianoro di Varano nella città di Castellammare di Stabia, che prende il nome da una cappella intitolata al santo evangelista, costruita nella seconda metà del 1700. Questa meraviglia, considerata tra le più grandi e belle dimore dell’area vesuviana, si estendeva per circa 11.000 mq, di cui solo 6.000 riportati alla luce.
Le prime opere di scavo furono eseguite in epoca borbonica tra il 1749 e il 1754, sotto la direzione dell’ingegnere svizzero, Karl Jacob Weber (attraverso la realizzazione di cunicoli sotterranei), successivamente riprese tra il 1950 e il 1962, ad opera del prof. Libero d’Orsi, preside della scuola media “Stabiae” a Castellammare di Stabia e appassionato di archeologia e scrittura.

ingresso della Villa di San Marco

(ingresso della Villa di San Marco)

Il primo impianto della struttura è riconducibile alla prima età augustea, anche se ha subito diverse trasformazioni in età claudia. Infatti furono aggiunti diversi ambienti panoramici al nucleo originario dell’atrio tetrastilo ionico, quali il giardino con triportico e piscina, e il porticato superiore con colonne tortili. Molte zone della ‘villa‘ ad oggi risultano ancora interrate, come l’ingresso principale con annessa strada, che dava su un cortile porticato da cui si accedeva al tablino e quindi all’atrio tetrastilo su cui si aprono quattro cubicoli. Continua a leggere

Onna Sciurella

‘O palazzo ‘e Sant’Antonio

‘O palazzo ‘e Sant’Antonio
(ricordi, impressioni, suggestioni)

di Giuseppe Zingone

Anche questa estate sono tornato a Castellammare, dove ho ritrovato con piacere mio cugino Maurizio (alias liberoricercatore) il quale, mi ha fatto dono di una immaginetta votiva di Sant’Antonio da Padova, non un’icona qualunque, ma quella della devozione propria stabiese iniziata nel Centro Antico. Naturalmente il dono era mirato, infatti ho vissuto in quello stabile fin dalla nascita e oltre la maggior età; inutile dire che Sant’Antonio “‘o zelluso” com’era familiarmente chiamato dall’anziana Signorina Maria Fiorella Longobardi per tutti “Onna Sciurella” è il protagonista dei miei ricordi. È bastata una “fiurella” a suscitare in me tante memorie, soprattutto quelle di cui ho fatto esperienza in prima persona; ciò di cui non ero al corrente l’ho chiesto ai miei genitori.

Santino Sant'Antonio

Immaginetta diSant’Antonio, Collezione Giuseppe Zingone

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