Comunicati Stampa

Nella rubrica vengono pubblicati avvisi e comunicati giunti alla nostra Redazione

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Ultimo Comunicato:

Il Comitato Terme di Stabia nasce oltre un anno fa dall’incontro di circa un centinaio di persone con competenze e personalità diverse, unite dalla mancanza di interessi elettorali e dall’obiettivo di restituire dignità alla cittadinanza di Castellammare di Stabia, la città delle acque. Uno dei punti di fondamentale importanza è stato pertanto la tutela dei complessi termali nuovo ed antico come spazio sostenibile dedicato alla cittadinanza. Le terme nuove, fallite in seguito a decenni di gestione clientelare da parte della classe politica e di una serie di iniziative legali da parte degli ex dipendenti nei confronti di Sint (società immobiliare nuove terme), la “cassaforte” immobiliare del comune oramai vuota, sono un tasto delicato da affrontare: il Comitato ha proposto la delocalizzazione dell’ospedale proprio nella proprietà del Solaro, che, tra le altre cose, avrebbe aiutato la decongestione della città dal punto di vista del traffico automobilistico, piaga sociale ed ecologica di Castellammare. Tuttavia, l’azione centrale è più importante del Comitato è sin da subito stata la salvaguardia del parco idropinico e di Villa Ersilia, messi all’asta in seguito alla sentenza passata in Cassazione. La volontà del comitato era un anno fa ed è ancora racchiusa e sintetizzata nella speranza che siano rilevati da un ente pubblico, e che possano rinascere come spazi verdi e sostenibili anche da un punto di vista finanziario sul medio e lungo periodo. Nonostante le varie proposte del Comitato, mai andate a buon fine o realmente prese in considerazione, non si demorde. L’obiettivo rimane ancora quella di salvare i due beni in questione: il Comitato vuole impegnarsi con tutte le forze sane della città affinché i 12.134.000 euro del PNRR, stanziati per le terme siano utilizzati con coscienza, integrità politica e negli interessi della comunità. Il Comitato insiste infine sulla trasparenza da parte delle istituzioni: è fondamentale capire e conoscere le personalità a cui sarà affidato questo progetto, la gestione dei fondi e del complesso delle Terme Antiche.

Tra le tante iniziative, il Comitato invita la cittadinanza a firmare la seconda petizione di seguito indicata, che ha ad oggetto i temi finora descritti e che si lega ad una prima iniziale petizione, proposta nel febbraio del 2021:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCTaeII4iz8Gw1_V0F1be79nTrXRx1fe95WEbvXQh2MavWlQ/viewform?usp=sf_link


Archivio Comunicati:

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Passeggiata a Monte Faito

Passeggiata a Monte Faito

a cura di Giuseppe Zingone

Un dipinto poetico sotto forma di scritto, dedicato al Faito ed al “primo cittadino” di Castellammare, San Catello, che grazie alla penna di Piero Girace, diventa un nostromo, pescatore di uomini, come i suoi predecessori gli apostoli.

Palmigliano Catello, il Faito da Castellammare

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Sant'Antonio Abate

Chi festeggia Sant’Antuono, tutto l’anno ‘o passa bbuono

articolo di Enzo Cesarano

Sant'Antonio Abate

Sant’Antonio Abate

L’iconografia tradizionale dipinge Sant’Antonio Abate circondato da donne seducenti e provocanti, oppure, come lo raffigura il pittore francese Paul Cézanne, da animali domestici come il maiale, di cui è il santo protettore.

Molte sono le leggende che ruotano attorno alla figura di S. Antonio Abate e al suo animaletto. La più diffusa è quella del santo che scende all’inferno, in compagnia del maialino, per rubare il fuoco al diavolo e donarlo agli uomini (come un novello Prometeo). Continua a leggere

San Catello opera del maestro Umberto Cesino - coll. Enzo Cesarano

San Catello, correva l’anno 1923

A proposito di San Catello, correva l’anno 1923, Anno II dell’era fascista

articolo del dott. Raffaele Scala

San Catello opera del maestro Umberto Cesino - coll. Enzo Cesarano

Archivio Libero Ricercatore

Non essendo interessato a questo tipo di argomenti, confesso subito che mi è capitato di leggerlo per puro caso e quindi lo riporto così come l’ho letto. Forse sarà casuale che l’episodio raccontato sia capitato pochi mesi dopo l’avvento al potere di Benito Mussolini, ottenuto con una farsa di colpo di Stato e riuscito unicamente per la complicità di un re imbelle e vigliacco, o più semplicemente complice, come gran parte delle alte sfere delle diverse Istituzioni, politiche e militari. Sarà che da pochi giorni il nuovo Duce aveva varato un decreto che aboliva il lavoro a tempo indeterminato, trasformandolo in contratto annuale e riducendo i salari del 10%, un modo diabolico per tenere sotto controllo i caratteri ribelli, sotto la spada di Damocle del licenziamento, provocando malumori e manifestazioni, duramente represse dal nascente regime. Sarà quello che sarà stato – ci sono più cose in cielo e in terra di quante noi possiamo neanche lontanamente immaginare –  resta di fatto che una cosa simile non era mai accaduta a memoria d’uomo, né sicuramente il vescovo del tempo, il buon Uberto Maria Fiodo, da pochi mesi capo spirituale della Chiesa Stabiana e ben presto andato via, poteva concepire che potesse accadere.  Episodi di fanatismo religioso, di atti inconsulti dettati da una fede cieca e ottusa non erano mancati in passato, ma mai questi avevano sfiorato il santo protettore della cittadina stabiese, ma andiamo alla cruda cronaca del tempo. Un articolo scritto da un anonimo cronista il 5 maggio del 1923, Anno II dell’Era Fascista:

Il due maggio di ogni anno, nella cattedrale di Castellammare di Stabia, ha luogo una cerimonia durante la quale la statua del protettore San Catello, con la partecipazione dei fedeli, viene tolta dalla nicchia che lo racchiude e collocato sotto un baldacchino, nella navata centrale della chiesa. Quest’anno, non sappiamo per quale motivo, questa cerimonia ha avuto una variante per cui la statua è stata collocata invece nella cappella laterale. Questo fatto ha irritato i fedeli che in esso hanno veduto addirittura uno scempio. Continua a leggere