antico decotto

Antico decotto (febbre e raffreddore)

( per febbre e raffreddore )

antico decotto

antico decotto

dai ricordi del sig. Sabato Capriglione

Questa antica tisana, tramandata da generazioni, veniva impiegata per la cura della tosse e del raffreddore nelle campagne di Castellammare (oggi via Schito).

Gli ingredienti venivano raccolti e saggiamente conservati in modo di averli a disposizione per tutto l’anno.

La suddetta operazione veniva effettuata esclusivamente dalle donne anziane di famiglia, che da esperte conoscitrici della virtù delle erbe, all’occorrenza preparavano questo efficace calmante naturale, senza dubbio, la migliore alternativa ai costosi farmaci.

Ingredienti per ½ litro d’acqua:

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Annunziatella - scultura lignea (foto Maurizio Cuomo)

L’Annunziatella

articolo di Maurizio Cuomo

La popolosa frazione alla periferia nord di Castellammare di Stabia, conosciuta come Annunziatella, strada che congiunge via Tavernola a via Pioppaino, prende nome dalla omonima antica chiesetta rurale dell’Annunziata, un’antica fabbrica, non più esistente, un tempo allocata in una porzione dello stabile, prospiciente ai saloni della Renault (civici 34 – 36 – 38, che s’incontrano sulla mano destra, se si procede dal centro cittadino verso nord).

Da una descrizione lasciataci dal sac. prof. Catello Longobardi1, apprendiamo che l’antica fabbrica in questione, dall’approssimativa superficie di un centinaio di mq, a livello strada, mantenendo l’ingresso principale dell’androne con cancello di ferro al civico 34 e altri due vani di accesso o di uscita ai nn. 36 e 38, aveva la volta a botte e a suo tempo, la copertura a tetto spiovente.

Dal “libro dei Battezzati” apprendiamo che la chiesa dell’Annunziatella fu elevata a parrocchia già dal 1876.

Continuando a leggere, ciò che il Palumbo, riporta al paragrafo 204 della sua “antologia storica”, apprendiamo inoltre che l’antica cappella rurale, aveva “un solo altare di fabbrica, con la mensa in legno e pietra sacra”, e prendeva nome da una piccola scultura in legno (di buona fattura artigianale), di proporzione adatte all’ambiente che ivi si venerava.

Annunziatella - scultura lignea (foto Maurizio Cuomo)

Annunziatella – scultura lignea (foto Maurizio Cuomo)

La scultura in oggetto, settecentesco gruppo ligneo (un tempo esposto in una bacheca alle spalle dell’altare), oggi conservato in una teca della odierna chiesa parrocchiale, raffigura l’Annunciazione: scena composta dalle statue della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele, mancanti della Colomba dello Spirito Santo, forse andata perduta. Continua a leggere

  1. traggo la notizia da “Stabia e Castellammare di Stabia”, antologia storica a cura del prof. Michele Palumbo, edita nel 1972. Paragrafo 204 – pagg. 303 – 304 e 305

Sola di Girace e Nardella

Sola di Girace e Nardella

di Giuseppe Zingone

Sola di Girace – Nardella

Un Piero Girace poliedrico, istrionico, poeta in prestito alla canzone napoletana, più andiamo alla ricerca dell’artista, più scopriamo le variegate sensibilità dell’uomo. Qui presentiamo un  breve testo di Girace, musicato da Evemero Nardella,1siamo nel 1951 la canzone è cantata da Roberto Murolo. Continua a leggere

  1. Al momento della pubblicazione di Murolo, Evemero Nardella era già scomparso.

Il Capitano della Guardia di Finanza Giovanni Acanfora

a cura di Gaetano Fontana

Nel maggio 2013, una casa di produzione americana, la “Listen Prodution” di Santa Monica annunciò che avrebbe prodotto un film sulle Foibe. Il film intitolato appunto “Foibe”, sarebbe stato diretto da John Michael Kane e girato tra Trieste e Hoolywood ed avrebbe impegnato un gruppo di grandi artisti che vanta ben 12 Oscar vinti e 30 Nomination. Ci dovevano essere 152 ruoli ed un migliaio di comparse. Gli attori sarebbero provenuti dalla Repubblica Ceca, Svezia, Polonia, Russia ed ovviamente dall’Italia. Tra gli attori italiani avremmo trovato Alessandro Haber, Gianni Bruschetta, Arnaldo Harzarich, Norma Cossetto, Giobbe Covatta, Karolina Porcari, Fabio Camilli ed infine Nicolas Vaporidis. Le riprese sarebbero iniziate a gennaio 2012 e doveva essere presentato al pubblico il 10 febbraio 2013 “Giorno del Ricordo“ in memoria delle vittime delle Foibe. A noi stabiesi la notizia sembrerebbe non riguardare particolarmente, le foibe sono a Trieste, mille chilometri da qui. Però il dott. Antonio Cimmino ha notato che il film avrebbe narrato  anche la triste storia di un Capitano della Guardia di Finanza certo Giovanni Acanfora che è nato a Castellammare. Il film  al momento (febbraio 2017) non è  ancora andato in produzione.

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Ciro Denza - pittore stabiese

Ciro Denza e il suo tempo…

Seppur brevemente non potevo esimermi dal commentare ed introdurre questo nuovo raffinato studio del prof. Antonio Ziino, giornalista e ricercatore purosangue (sicuramente noto alla stragrande maggioranza degli stabiesi, per le sue innumerevoli pubblicazioni), che quest’oggi onora liberoricercatore.it di un’esclusiva importante: “La vita di Ciro Denza” inquadrata magistralmente nel tempo in cui egli è vissuto. Al di là dell’ardua ricerca (di per sé meritevole), con la quale quest’oggi viene a colmarsi una grossa lacuna storiografica (poco si era scritto sul Denza, pittore stabiese), ciò che del prof. Ziino, mi colpisce particolarmente, è la minuzia espressiva con la quale: fotografa, colora e arricchisce di suggestione, le sbiadite pagine di uno spaccato di vita stabiese ormai dimenticata. 

Maurizio Cuomo


Ciro Denza e il suo tempo. L’opera Artistica e sociale

articolo del prof. Antonio Ziino

Ciro Denza - pittore stabiese

Ciro Denza – pittore stabiese

Due date ricordano quest’anno la singolare figura di Ciro Denza “Artista pittore”, barone del Regno, Console della Repubblica del Paraguay, benemerito della salute pubblica, direttore proprietario dell’“Hotel Grande Brettagne et Pension Anglaise”, economo del Ristoro per poveri, incarico deliberato dal Municipio di Castellammare di Stabia, fratello del più noto Luigi, musicista di livello internazionale, autore di numerose opere nonché della celeberrima Funiculì Funiculà che si canta in tutto il mondo.
Ciro Denza nacque a Castellammare di Stabia l’otto febbraio 1844 dove morì il dieci febbraio del 1915. Sono passati, dunque, 170 anni dalla nascita e 130 anni dalla nomina a economo del Municipio per le opere di beneficenza. Fu questo un periodo difficilissimo per la Città di fine Ottocento, afflitta, tra l’altro, verso il 1888 da una nuova diffusissima epidemia di colera, iniziata in modo latente già anni prima, che provocò numerosi morti e vide l’impegno tangibile anche della Chiesa locale col suo vescovo, monsignor Vincenzo Maria Sarnelli, che meritò, tra gli altri elogi, la Medaglia d’Oro al valor civile per i soccorsi prestati alla stremata popolazione.

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