Villa Comunale

Villa Comunale

Villa Comunale

( a cura del prof. Giuseppe D’Angelo, testo tratto da: “Rivivi la Città” )
Villa Comunale

Villa Comunale

La Villa Comunale, viene ricavata nella seconda metà dell’800 sul materiale di risulta della demolizione della vecchia muraglia difensiva che circondava la città, dal Quartuccio a Fontana Grande. Agli inizi del ‘900, su progetto dell’arch. Eugenio Cosenza, fu realizzata la deliziosa Fontana dei Tritoni. Come ogni villa comunale che si rispetti, anche la nostra possiede il suo bravo viale delle celebrità, istituito nel 1924 con l’erezione del busto al musicista Luigi Denza, opera dello scultore Renda, cui seguirono negli anni Raffaele Viviani (commediografo), Giuseppe Bonito (pittore), Michele Esposito (musicista), Annibale Ruccello (commediografo) ed infine il Monumento al Marinaio e quello alla Resistenza, opera dello scultore Antonio Gargiulo.

Biglietto Autostrada Monte Faito

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

 

Otto mesi in Italia 1849

Otto mesi in Italia 1849

di Giuseppe Zingone

Carl Wuttke, Vista dal Golfo di Napoli, olio su pannello, 32 x 47.5 cm, opera apparsa su verimportantlot

Oggi Castellammare ha un ruolo molto marginale rispetto al passato. A livello turistico è quasi scomparsa ed evito di rifare il solito elenco; dal punto di vista politico, nessuno è riuscito mai a far decollare questa città, eppure le risorse (almeno quelle naturali) c’erano tutte. Qualche volta leggo i “post” che si succedono in rete, su questo meraviglioso luogo che è la mia terra. Inevitabilmente m’imbatto in commenti politici o denigratori nei confronti di quelli che hanno amministrato. Ma dove eravamo noi che abbiamo permesso questo scempio? Noi che abbiamo rinnegato le scelte (anche morali) fatte dai nostri avi. Siamo certi che i nostri colori, quando abbiamo contrassegnato la scheda elettorale, (oggi regna il pericolosissimo astensionismo) erano la scelta migliore possibile? A cinquant’anni suonati, credo che abbiamo lasciato una magrissima eredità ai nostri figli, un scarso senso civico e un remoto rispetto per il prossimo. Inoltre dovremmo coscienziosamente chiederci: Quale contributo positivo ho dato alla mia Città? Ed è per questo che pur essendo assente dal territorio, cerco in ogni modo di preservarne la memoria. Continua a leggere

Castagne del Monte Faito

Castagni e castagne, nella tradizione stabiese

“Storia, tradizione e cultura dell’albero e del frutto principi dell’autunno”

Castanea sativa

Castagne del Monte Faito

Cosa sarebbe, in autunno, il pranzo domenicale se non terminasse con una calda e profumata teglia di castagne? E come sarebbero le nostre strade se all’angolo non ci fosse il venditore di caldarroste? Quanta magia c’è in quel cartoccio fumante che contiene quei pochi, saporitissimi frutti, che ci riscaldano le mani e ci deliziano il palato. Il castagno (Castanea sativa Miller) è una pianta che da millenni accompagna l’uomo fornendogli nutrienti frutti e ottima legna, ricevendo in cambio amorevoli cure.

E’ proprio grazie all’uomo che il castagno oggi è ampiamente diffuso in tutta l’Italia. Continua a leggere