Il palazzo della Banca Stabiese

a cura di Maurizio Cuomo

In risposta ad una missiva inviataci dal sig. Catello Angelino, nostro lettore, che in data 5 ottobre 2017, così scriveva: “Buongiorno, è possibile sapere in che anno fu costruito il palazzo ex banca d’italia a Castellammare? Grazie.“, quest’oggi rimettiamo una brevissima ricerca a tema che darà a brevi flash delucidazioni e cenni storici sull’edificio in cui oggi ha sede la Banca Stabiese. Buona lettura!

Cartolina d'epoca: la sede della Banca d'Italia (oggi sede della Banca stabiese)

Cartolina d’epoca: la sede della Banca d’Italia (oggi sede della Banca stabiese)

Il fervore delle industri attività avutesi nella città di Castellammare ha da sempre generato un rilevante movimento economico, bisognoso di essere supportato dalla presenza di vere e proprie Banche. Per i motivi di cui sopra, va innanzitutto sottolineato che Castellammare ha ospitato una Succursale della Banca d’Italia, la quale, dopo varie sedi provvisorie1, ebbe nel 1931, un proprio adeguato edificio, nel palazzo appositamente costruito, con ingresso alla VII Traversa, oggi via Ettore Tito. Continua a leggere

  1. Piace sapere che nella nostra Città la Banca d’Italia ebbe il suo primo impianto alla Via II De Turris, oggi via Raffaele Viviani, nel fabbricato segnato con il numero civico 24. Passò poi nella proprietà Amitrano, al Corso Vittorio Emanuele n. 17. (da “Stabiae e Castellammare di Stabia, di Michele Palumbo, pag. 361)
Corbezzoli (foto Gennaro Cesarano)

Il Corbezzolo, ovvero ‘a Sovera pilosa

Corbezzolo (Arbutus unedo) foto Nando Fontanella

Corbezzolo (Arbutus unedo) foto Nando Fontanella

Castellammare è una città fortunata, il luogo dove la pianura incontra le montagne, i monti toccano il mare e l’acqua salata si mescola con quella dolce.

In un posto così fatto non si corre mai il rischio di annoiarsi, una semplice passeggiata, fatta in un qualsiasi periodo dell’anno, sa sempre regalarti lo spunto interessante per una riflessione, un ricordo, una ricerca.

Nel mio girovagare per questa terra meravigliosamente ricca, quest’autunno ho avuto modo di soffermarmi a pensare ad una pianta comune nei nostri monti ovvero il Corbezzolo. Continua a leggere

Croce al Monte Pendolo

Monte Pendolo e le sue Croci

articolo a cura di Maurizio Cuomo

Il Sovrintendete Michele Palumbo, nella sua antologia storica “Stabiae e Castellammare di Stabia”, edita nel 1972, in un suo articolo descrive in maniera encomiabile il monte Pendolo e le vicende inerenti alle sue due Croci, eccone i particolari:

Croce al Monte Pendolo

Croce al Monte Pendolo

Dalla catena dei Monti Lattari, al cui cui centro si erge il Faito con le sue cime del Canino e del Molare, si distacca, come sentinella avanzata a protezione della pianura stabiese, il monte Pendolo, alto 618 metri e ricco di lussureggiante vegetazione, con viti speciali che producono un vino poderoso. Superato il territorio del comune di Pimonte, che forse prese tal nome proprio per essere al piè del monte, e a cui oggi si accede comodamente a mezzo di strada asfaltata, comincia l’erta vera e propria, che va affrontata per vie mulattiere per giungere sulla spianata dove sorge la Croce. Continua a leggere

Antonio Bazzini a Castellammare

Antonio Bazzini a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Dei numerosi ospiti della nostra Castellammare di un tempo, riemergono grazie alla ricerca tante notizie (come piccole fenici rinascono dalle loro ceneri) e grazie alla vastità di dati immessi nel web riusciamo anche a dare un volto a questi illustri personaggi. Essi giungevano nella nostra città, per viaggio, per lavoro, per svago, godendo della bellezza dei luoghi, in un tempo non molto lontano dal nostro, epoche però, che sempre più frequentemente oggi, rimpiangiamo.

Antonio Bazzini, compositore e violinista, Archivio storico Ricordi

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venditrice di castagne

Castagnaro (antichi mestieri)

Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


Castagnaro
( a cura di Maurizio Cuomo )

venditrice di castagne

Il venditore di castagne, è colui o colei che con modeste risorse (un fornello di grosse dimensioni, un pentolone, una padella bucherellata ed un panno di lana per trattenere il calore delle caldarroste), riesce nel primo periodo invernale ad allietare gli infreddoliti passanti con un cartoccio di castagne arrostite (cotte sul fuoco) o allesse (sbucciate e cotte in un brodo aromatizzato con alloro, finocchietto e sale).

Molto apprezzate anche le cosiddette: “Castagne d”o prevete” (secche, dure e sfiziose da mangiare), reperibili sul mercato non appena trascorso il periodo invernale. Inutile dire che a Castellammare di Stabia, quello del “Castagnaro” è un mestiere antichissimo, che deve le sue remote origini alla estrema vicinanza del “Faito”, monte ricchissimo di secolari castagneti. Continua a leggere