a cura del prof. Luigi Casale
“Ambizione” è l’andare di qua e di là alla ricerca di qualcosa. Il verbo “àmbio/ambìvi/ambìtum/ambìre”, da ambi (intorno; di qua e di là) + ire (andare), significa “andare in giro”. Nell’antica Roma la parola veniva usata per indicare l’attività di chi, candidato ad una carica pubblica, andava casa per casa a cercare il voto elettorale. Perciò “ambizione” – all’origine – non è tanto desiderare, aspirare, cercare di avere, o bramare il successo, o pretendere un riconoscimento, come la intendiamo oggi; quanto piuttosto il darsi da fare col sollecitare personalmente il consenso elettorale. In alte parole: andare in giro a cercar voti, uno per uno presso tutti gli elettori raggiungibili.
E “àmbito” [sost.] è lo spazio limitato, circoscritto, in cui ognuno si muove.
“Ambiente” [part. pr. del verbo ambire] è uno spazio definito, che ci contiene. Tipologia di luogo, reale o metaforico.
Mentre ambìto [part. pass. del verbo ambire] oggi vale “fortemente desiderato”.