a cura del prof. Luigi Casale
Tutti sappiamo che cosa sia una “postilla”: una annotazione a margine di una trascrizione di un atto formale, o contratto, o rogito notarile, ecc., così come sappiamo – e continuo ad immaginare tutti – che “post” (preposizione latina) significhi “dopo” (o in senso spaziale o in quello temporale).
Quindi la “postilla” è un qualcosa che si riporta, si scrive, si registra, si precisa “dopo”; e sembrerebbe la sostantivazione di un ipotetico diminutivo della parola latina “post”, cioè: “una piccola cosa che viene dopo”.
Postilla, invece, è una vera e propria espressione latina. Integralmente. Che si è conservata, quasi cristallizzata, nella lingua italiana; la quale all’origine era scritta “post illa”. Poi è divenuta “postilla” attraverso il fenomeno dell’agglutinamento del sintagma, cioè: la saldatura dei due pezzi dell’espressione. E così nella lingua italiana è divenuta un sostantivo femminile, apparentemente diminutivo.
In realtà “Post illa” significa “dopo quelle cose”, cioè: quelle che abbiamo appena dette o scritte.
*Postilla: Così abbiamo spiegato una parola tanto usata che a tutt’oggi per molte persone continua a rimanere opaca. Nello stesso tempo facciamo vedere come sorprendentemente espressioni della lingua latina sopravvivano nella lingua italiana.
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L.C.