Come neve al sole ci siamo un po’ tutti sciolti alla notizia della morte di Pino Daniele, è stato davvero duro leggere quella notizia che rimbalzava su tutti i social media, erano da poco passate le ore 5 del mattino del 5 gennaio 2015, apro con grande ansia “La Repubblica” e realizzo che Pino ci aveva lasciato, subito allora mi ritornano in mente le tante volte che ho ascoltato e suonato Pino con i miei amici di allora e di sempre.
“Mi ritrovo a testa in giù” ed inizio così a pensare a tutti quei momenti felici della mia gioventù quando, in quel 19 settembre del 1981 con alcuni amici, ancora tutti adolescenti, ci recammo a Napoli per assistere al concerto dei 200 mila, quella sera Pino era tutti noi , la nostra storia, la nostra identità.
Pino l’ho seguito sempre anche negli anni bui, quelli di fine millennio per intenderci, quando la sua musica non dava per alcuni più le stesse emozioni, con la consapevolezza che non si può pretendere che un artista abbia sempre le stesse motivazioni e ispirazioni per oltre 20 anni, di ciò Pino ne era consapevole!, ma non gliene importava, lui sperimentava libero dalle major discografiche ed era felice per questo.
Pino insieme a Massimo ha saputo regalare a tutti momenti felici rallegrando i nostri cuori con quei tocchi magici che solo lui sapeva dare.
Dal (1991-1993) sono sopraggiunti anche i suoi problemi di salute ed era lampante che la verve sul palco non potesse essere più la stessa, amava Napoli e non solo, il brano Sicily del 1993 è il pezzo che ha stretto tutto il Meridione negli anni delle stragi, anni terribili per il nostro paese.
Io da Stabiese lo voglio ricordare con “Che Soddisfazione”, una soddisfazione che ci accompagnerà per sempre.
“oh mamma mia facciamo una follia andiamo giù a Sorrento a passeggiare e compriamo un appartamento si sul mare, dove così ti potrò baciare nel traffico di Castellammare”
Ciao Pino.