Pozzano una veduta

Pozzano una veduta

di Giuseppe Zingone

Veduta da Pozzano, foto Giuseppe Zingone, giugno 2023

Recarsi a Pozzano è ancora oggi una delle passeggiate più suggestive, di cui proponiamo un percorso virtuale per tutti coloro che non possono più recarvisi: La collina di Castellammare. Sarà la presenza della santa Vergine, sotto il titolo di Pozzano, il santuario, la croce, la vista sullo spazio circostante, sul Vesuvio, su Castellammare è davvero struggente all’alba, al tramonto, in ogni ora.

Pozzano è stato il soggetto di pittura della nostra Città, tra i più rappresentativi e rappresentati dai pittori di ogni tempo. Basta dare un’occhiata alla nostra galleria di pitture nostrane, che subito si ha il polso delle innumerevoli pitture dedicate a questo meraviglioso luogo.

Queste parole scriveva Matilde Serao alla sua amica Olga Ossani: Godetevi voi il vostro divino Pozzano che sognai anche mio – e compatite chi va a fare la vita disperata e rabbiosa del reporter.1

Raffaele Carelli, veduta di castellammare da Pozzano, Museo Correale di Sorrento

Nell’articolo pubblicato su Liberoricercatore il 27 giugno 2024, su Raffaele Carelli, avevamo inserito una sua pittura, molto affascinante proprio un paesaggio di Castellammare della croce di Pozzano con vista sulla città, conservato al Museo Correale di Sorrento. Con nostra grande sorpresa a questo primo dipinto a firma Carelli, tramite una ricerca, ne abbiamo ritrovato un secondo, a firma del pittore danese Martinus Christian Wesseltoft Rørbye.

Una compagnia di artisti danesi a Roma2

Rørbye viaggiò per l’Europa i suoi spostamenti lo portarono anche in Italia, nel 1834 ricevette una borsa di studio dall’Accademia reale danese delle Belle Arti, che gli permise di giungere a Roma, dove si unì alla fiorente comunità di artisti danesi della città. Nel dipinto Rørbye è l’uomo con il cappello seduto sulla sinistra, vicino alla finestra.

In Italia viaggiò a Sorrento, nei Monti Sabini e in Sicilia, molto probabilmente durante la parentesi napoletana, fu anche a Castellammare dove (non ci è  dato sapere) incontrò anche Raffaele Carelli.

Ciò che è certo: i dipinti sono di due pittori diversi, come ci conferma anche l’architetto Salvatore Gallo, hanno in comune diversi aspetti, la prospettiva è praticamente la stessa e anche il monaco e il soldato borbonico seduto, inoltre i due sfondi, coincidono.

Piccole differenze: un cane ai piedi del soldato e due donne che salgono la collina di Pozzano nel Carelli, due figure in preghiera, una in primo piano (forse un marinaio) e una nei pressi della croce.

Martinus Rorbye, Figures at a Shrine, A Port Beyond, oil on canvas, MeisterDrucke

Che si tratti di emulazione, di una gara di pittura tra i due, di un semplice sentimento di amicizia e stima reciproca, rimane il fatto che i due dipinti sono di una rara bellezza e di una fascinosa atmosfera. Il luogo è ancora meraviglioso, andrebbe forse valorizzato al meglio anche con installazioni non invasive con QR Code, ad esempio, capaci di restituire al viandante le notizie di un amore verso questo luogo, che si protrae da secoli.

Articolo terminato il 28 giugno 2024


 

  1. Matilde SeraoLettera ad Olga Ossani, Napoli, 12 settembre 1881.
  2. Rørbye è il numero due da sinistra seduto avanti a Bindesbøll che giace sul pavimento con un fez che indossava spesso dopo la loro visita a Costantinopoli. Nella foto compaiono anche il pittore stesso, Marstrand, Küchler, Blunck e Jørgen Sonne, seduti sul tavolo.

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