“Carla degli Scavi” è un romanzo scritto da Renée Reggiani nel 1968.
Edito da Garzanti, è inserito nella collana “Letture per le scuole Media”
Fino agli anni ’70 è stato adottato come libro di lettura anche da alcune scuole medie di Castellammare.
Mi farebbe piacere se qualche docente stabiese lo riproponesse oggi ai sui alunni.
La protagonista del romanzo è una ragazza milanese Carla Clerici che viene invitata a Castellammare per una vacanza da alcuni parenti che non conosce. Vacanza di cui Carla non è per nulla entusiasta…
Lei non stima molto i meridionali. E’ affetta da un certo complesso di superiorità nei confronti di chi non è milanese come lei e tanto più di chi è lontano dalle concezioni e dai modi di vivere delle aree industriali del settentrione.
Inoltre lo zio Libero D’Orsi, preside di professione ha l’hobby per l’archeologia. Sposato senza figli è famoso in tutto il mondo per aver riportato alla luce l’antica Stabia.
Per Carla la vacanza si prospetta molto noiosa. Ma si sbaglia.
Nel corso della vacanza si appassionerà (grazie allo zio Libero) all’archeologia tanto da immaginarsi si essere una ragazza del tempo in cui Stabia, prima di rimanere sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., era un fiorente centro residenziale.
L’amicizia con alcune ragazze stabiesi con cui si confronterà in varie occasioni e su vari argomenti la farà cambiare opinione sui meridionali.
Alla fine rimarrà la sua vacanza più bella.
Nella prefazione l’autrice scrive:
Reali i personaggi di questo racconto: alcuni
Altri inventati.
Ma reali più di tutto le vicende
Riappare sotto il sole la Stabia antica.
Non sono stabiese, ma ho amato tanto questo romanzo e tutta la produzione di Renèe Reggiani