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tessera anticolera

Vaccinazione anticolerica

Certamente avremo voluto evitare di rimettere in pubblicazione questa immagine, ma essa testimonia, per brutto che sia stato, un periodo che ha segnato la nostra storia recente, e ad onore di cronaca ci sembra giusto proporla a futura memoria delle giovani generazioni.

su gentile concessione del dott. Antonio Cimmino

Tessera

Un Salone di Castellammare, foto archivio Liberoricercatore

Il barbiere

Il barbiere

di Giuseppe Zingone

Con o senza, due busti del Museo di Capodimonte

Con o senza, due busti del Museo di Capodimonte

E’ quasi un dubbio amletico verrebbe da dire, meglio radersi o curare barba e capelli, sono milioni gli uomini che si sono posti questa domanda sin dai tempi antichi. E’ chiaro che ognuno risponderà anche in base al patrimonio ereditato nel DNA che ci fa belli o meno, ma a dettare le regole di questo gioco, spesso è la moda del momento, Lo sanno bene i due busti che aprono l’articolo. Forse pensate che questo è un argomento lontano dai temi trattati da Libero ricercatore… Non è così! Si tratta di un vezzo propriamente maschile che appartiene ad ogni generazione ad ogni tempo ed anche a noi “maschietti” stabiesi.

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totocalcio

Milionario per una notte

Milionario per una notte

Antonio Cimmino racconta…

totocalcio

totocalcio

Funzitiello, Rafele ‘o cumpagnone e Ciccio ‘o Garibaldi erano tre amici che lavoravano insieme nell’officina navale del cantiere. Tutti di Scanzano avevano la passione della Sisal e ogni sabato consumavano il rituale della combinazione della schedina. Funzitiello e Rafele giocavamo insieme, Ciccio, più attaccagnoso, non voleva partecipare e preferiva “vincere” da solo. Un giorno, dopo i risultati delle partite, Funzitiello per fargli uno scherzo, falsificò la schedina facendo tredici! La vincita era di molti milioni di lire. Continua a leggere

Vesuvio dal Castello

Gli scorci stabiesi di Stefano Buonocore

in ricordo del prof. Stefano Buonocore

Vesuvio dal Castello

Vesuvio dal Castello (Stefano Buonocore)

Stefano Buonocore è nato nel 1974 a Castellammare di Stabia (Na), nel 1993 consegue il diploma di maturità d’arte applicata in oreficeria presso l’Istituto Statale d’Arte “F. Grandi” di Sorrento. Nel 1994 è vincitore del primo premio nazionale “Disegna la Mascotte per il servizio Antincendio del Corpo Forestale dello Stato”. Nell’anno accademico ’96 – ’97 si laurea in Arti visive e dello spettacolo: Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con votazione di 103 su 110. E’ stato allievo di maestri del calibro di Carmine Di Ruggiero, Bruno Starita, Mimmo Iodice, Alfredo Scotti, Michele Sovente (poeta e scrittore del Mattino). Continua a leggere

famiglia petretta

Le signorine Petretta

nei ricordi del dott. Tullio Pesola

famiglia petretta

I coniugi Raffaele e Maria Petretta con le figlie Rina e Clara. La signora a destra è un’amica di famiglia
(per gentile concessione dell’amico Giovan Battista D’Anna)

Per sottrarsi al pericolo di azioni belliche, diverse popolazioni, durante l’ultimo conflitto mondiale, sfollarono dalle proprie città, per trovare asilo in ambienti ritenuti più sicuri e tranquilli, prefiggendosi di far ritorno un giorno – che si auguravano “non lontano” – alle loro terre, alle loro usanze, alla loro quotidianità che spesso si rivelava vitale per la stessa sopravvivenza. Sta di fatto, però, che molti, tornando, ebbero, poi, la sgraditissima sorpresa di trovare le proprie case allo sfacelo, non perché devastate dalle bombe, ma perché altri sventurati avevano fatto razzia di quanto esse miseramente custodivano per la sopravvivenza dei loro legittimi proprietari. Si verificò, così, che tanti nostri concittadini riparassero, ad esempio, a Sant’Antonio Abate o giù di lì, in luoghi, cioè, che ritenevano che non sarebbero stati presi di mira dal nemico. Ironia della sorte, però, si ebbe anche che alcune famiglie dell’avellinese, del beneventano o di altra località sfollassero nella nostra città da essi ovviamente ritenuta meno esposta alle offese nemiche. Punti di vista! Una di queste, proveniente da Volturara Irpina, una località della provincia di Avellino, e composta da marito,
moglie e tre figlie, trovò alloggio nel palazzo di Terrone in via Brin. Continua a leggere…