di Maurizio Cuomo
Cari stabiesi, volendo far chiarezza su di un episodio che si è verificato appena qualche giorno fa, a seguire impagino e pubblico il commento e la foto del sig. Giuseppe Cicalese, postata sulla nostra pagina di facebook (in data 7 luglio 2016), con la quale ci veniva segnalato un possibile abuso al chiaro di luna, abuso con il quale (spero vivamente di sbagliarmi) avranno ulteriormente inquinato le acque portuali che bagnano la nostra Castellammare di Stabia.
“Caro direttore Maurizio Cuomo l’altra sera passeggiando lungo il porto osservando delle operazioni di carico e scarico merci varie ho avuto una visione…… La mia domanda ora è perché non c’è il dovuto controllo anche nelle ore serali?”
Gentilissimo Giuseppe, resto sgomento… la foto da lei postata, lascia immaginare uno scarico abusivo di acque di sentina,1 liquame che regolarmente dovrebbe essere smaltito in porto tramite apposite tubature e pompe collegate alla rete fognaria e messe a disposizione dalla direzione del porto, ciò purtroppo non sempre avviene e spesso e volentieri questi liquami molto inquinanti, vengono scaricati direttamente in mare aperto durante le lunghe navigazioni o nelle acque del porto stesso in cui si staziona, violando così importantissime leggi regionali.
Non essendo esperto in materia, non vado oltre la succitata definizione rintracciata per l’occasione su wikipedia.
Altra ipotesi plausibile (ma ripeto non ho alcuna esperienza e chiedo numi a chi conosce la materia o allo stesso personale di Capitaneria), potrebbe trattarsi dello scarico di semplice acqua di mare (precedentemente imbarcata) per abbassare o raddrizzare ed allineare lo scafo alla banchina, “svuoto” atto ad agevolare eventuali operazioni di carico/scarico merci.
In tutta sincerità poi non saprei se il nostro porto sia controllato o meno anche di notte (immagino che però lo dovrebbe essere).
Apprezzo la foto segnalazione, che turba e non poco la mia ed immagino anche la serenità di tanti stabiesi come noi (a prescindere se possa essere o meno inquinante, spero vivamente che Castellammare, in futuro non subisca per prassi consolidata una tale pratica, che come bene si potrà immaginare può celare molte magagne). Personalmente, mi sarei recato in Capitaneria per chiedere ragguagli al momento (perché penso che solo una verifica all’impronta avrebbe potuto confutare una eventuale fragranza di reato). Che dire, confidando nello straordinario lavoro svolto dalla nostra Capitaneria di Porto e nella viva speranza che non si tratti dell’ennesimo abuso al chiaro di luna, fatto peraltro proprio sotto al naso… attendiamo eventuali ragguagli da lettori più ferrati in materia, che possano chiarire i nostri leciti dubbi (gli eventuali chiarimenti che perverranno, verranno posti in calce al seguente articolo). La ringrazio per la segnalazione.
Cordialmente. Maurizio Cuomo
Nota:
- oltre all’acqua di mare che si infiltra attraverso lo scafo, nella sentina finiscono tracce di ogni sorta di liquido generato dalle varie attività della nave: carburanti, lubrificanti, condensazioni di condizionatori, acque grigie e nere, acqua residua dal lavaggio di motori e ponti, eccetera. A causa della sua funzione, la sentina solitamente emana uno sgradevole odore, e la scarsa aerazione dovuta alla sua posizione nella nave e l’accumulo di umidità provocano a volte un odore così insopportabile da richiedere una disinfezione per ozonizzazione. ↩