Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

DAI BAGNI Olga Ossani

DAI BAGNI Olga Ossani

di Giuseppe Zingone

Il Pungolo della Domenica

È mia abitudine riportare il testo dagli articoli d’epoca, (oltre ai riferimenti bibliografici) in maniera completa, riprendendolo dai giornali. Ma per Olga Ossani, la bella Febea, voglio oggi fare un’eccezione. Anche perché la grafica dei giornali d’epoca è impareggiabile, ma anche perchè parla di Pozzano. In realtà questo breve trafiletto, diviene per la scrittrice anche un ingegnoso escamotage, per pubblicizzare il Cottage, gestito dai suoi genitori.1

Continua a leggere

  1. Il Pungolo della Domenica, Giornale di amena lettura, Milano 15 luglio 1883, numero 24, psg. 3.

Funiculì Funiculà e ‘o Telefono

Funiculì Funiculà e ‘o Telefono

di Giuseppe Zingone

La ricerca in rete non sempre è produttiva e qualche volta può generare confusione e così  alcuni siti cadono in errore e le vicissitudini di una storia o di una notizia si reiterano come un  tam tam accrescendo a dismisura.

Capita ancora, che la storia di brani famosi, s’intrecci con altri brani che pure hanno fatto la storia della canzone napoletana. Cercando notizie sul Denza e sulla sua Funiculì Funiculà, mi è capitato di leggere un discreto volume, che apporta un po’ di chiarezza proprio a quelle informazioni che girano in rete, che mescolano, Turco e Denza, con le vicissitudini di Di Giacomo-Costa e Roberto Bracco.

Napoli che se ne va

Continua a leggere

Croce al Monte Pendolo

Monte Pendolo e le sue Croci

articolo a cura di Maurizio Cuomo

Il Sovrintendete Michele Palumbo, nella sua antologia storica “Stabiae e Castellammare di Stabia”, edita nel 1972, in un suo articolo descrive in maniera encomiabile il monte Pendolo e le vicende inerenti alle sue due Croci, eccone i particolari:

Croce al Monte Pendolo

Croce al Monte Pendolo

Dalla catena dei Monti Lattari, al cui cui centro si erge il Faito con le sue cime del Canino e del Molare, si distacca, come sentinella avanzata a protezione della pianura stabiese, il monte Pendolo, alto 618 metri e ricco di lussureggiante vegetazione, con viti speciali che producono un vino poderoso. Superato il territorio del comune di Pimonte, che forse prese tal nome proprio per essere al piè del monte, e a cui oggi si accede comodamente a mezzo di strada asfaltata, comincia l’erta vera e propria, che va affrontata per vie mulattiere per giungere sulla spianata dove sorge la Croce. Continua a leggere

Luisella Viviani

Luisella Viviani

( breve biografia a cura di Enzo e Martina Cesarano )

Luisella Viviani

Luisella Viviani (Immagine tratta dal web)

Luisella Viviani nasce a Castellammare di Stabia, il 5 ottobre 1885, da Teresa Sansone, casalinga e Raffaele Viviano (il cognome per motivi artistici fu poi cambiato in “Viviani” dal fratello Raffaele) impresario teatrale presso “l’Arena Margherita” di Castellammare di Stabia.

Luisella Viviani - atto di nascita (archivio LiberoRicercatore.it)

Luisella Viviani – atto di nascita (archivio LiberoRicercatore.it)

La famiglia Viviano, in quel periodo non ebbe vita facile, infatti, pochi mesi dopo la nascita di Raffaele (tre anni più piccolo di Luisella), dovette fare i conti con una forte crisi economica. Questo episodio determinò la carriera artistica tanto di Luisella quanto del fratello: il padre decise di trasferirsi con tutta la famiglia a Napoli dove fondò il teatro “Masaniello”, celebre palcoscenico in cui debuttarono, nello stupore degli astanti, i due fratellini (Raffaele, aveva appena 4 anni).

Luisella, con quella sua aria zingaresca”, conquista, ben presto, l’attenzione e l’ammirazione degli intellettuali napoletani, come Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo, i quali vedevano in lei l’interprete ideale delle canzoni popolari napoletane. Compiuti 16 anni entrò a far parte della compagnia di Salvatore De Muto, l’ultimo grande Pulcinella.
Fu così che Luisella si affermò, ottenendo un successo straordinario, cantando le canzoni composte dal giovane fratello Raffaele, come “Prezzetella”, “Bammenella ‘e copp”e quartiere” e “Fore ‘o vascio”, divenute famosissime grazie alle sue interpretazioni: “’E stroppole ‘e Luisella”. La collaborazione tra Raffaele e Luisella si interruppe, però, ben presto: la cantante, infatti, si ritirò dalle scene dopo il matrimonio con Arturo Vietri.
Vi ritornerà nel 1919, nella Compagnia del fratello, in qualità di prima donna, dove i grandi personaggi femminili, creati dal fratello, trovano in lei un’interprete impareggiabile, per la sua straordinaria forza espressiva e per la sua gestualità. Continua a leggere

Rai TV del Monte Faito

Rai TV del Monte Faito

di Giuseppe Zingone

L’Antenna Tv, 1970

 Un articolo (oramai storico) interessante, quello che presentiamo oggi al lettore di Liberoricercatore, un testo tecnico, per addetti ai lavori, scritto dall’Ingegnere Antonio Nicolich, apparso sulla rivista “L’Antenna” che iniziò le sue pubblicazioni il 25 Dicembre 1929, anno 1, numero.1

 Oltre alle immagini della struttura sia interne che esterne, di rilievo, sono anche gli schemi in essa presentati, che descrivono il funzionamento delle apparecchiature e la loro funzione in ordine alle trasmissioni radio che dalla stazione Rai del Faito si diffondevano nell’etere, per l’enorme bacino di utenza, della nostra zona d’interesse, posto sotto e tutt’intorno alla nostra bella montagna.

No so voi, ma tutto questo mi ha fatto venire in mente quando più di una volta, abbiamo dovuto riposizionare l’antenna, lì sul tetto del Palazzo di Sant’Antonio, in via San Bartolomeo. Operazione che richiedeva millimetrica precisione per prendere soprattutto Rai 1 ed alla quale dovevano presenziare più persone dal tetto dell’edificio, alla Tv, quando ancora i canali televisivi non superavano la dozzina, e molte delle trasmissioni nonostante la nostra Philips a colori, erano ancora in bianco e nero. Continua a leggere

  1. Per maggior informazioni al riguardo invitiamo alla lettura di Pier Antonio AluffiStoria del periodico “L”Antenna”.