Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Armand Jean de Vignerot du Plessis e l’assedio di Castellammare

Armand Jean de Vignerot du Plessis e l’assedio di Castellammare

di Giuseppe Zingone

Armand-Jean de Vignerot du Plessis

Armand-Jean de Vignerot du Plessis, opera di Hyacinthe Rigaud, 1690

Nel 1600, almeno fino all’avvento di Luigi XIV (il re sole), coloro che realmente gestivano le sorti politiche della Francia erano i Cardinali, anche i non addetti ai lavori, ricorderanno Richelieu e Mazzarino sopra tutti, ma famose nella nostra terra le gesta del duca Enrico II di Guisa di cui abbiamo già parlato (arcivescovo della Chiesa Cattolica).

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Storia prefilatelica di Castellammare di Stabia

a cura del prof. Michele Naclerio

“Molti sono i collezionisti di francobolli, ma pochi quelli che curano la storia postale prefilatelica, cioè prima della loro introduzione, avvenuta in Inghilterra il 6 maggio 1840. In Italia, i francobolli vennero introdotti prima nel Regno Lombardo-Veneto, il 1° giugno 1850, e poi nel Regno di Sardegna il 1° gennaio 1851. Nel Regno delle Due Sicilie questo evento si verificò il 1° gennaio 1858 per i “domini al di qua del Faro”, e il 1° gennaio 1859 per i “domini al di là del Faro”. Fino alle suddette date, le lettere viaggiavano senza francobolli”.

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Da Castellammare a Gioacchinopoli.

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La posta, con le comprensibili difficoltà delle varie epoche, funzionava mediante Corrieri ordinari, Corrieri straordinari, Staffette e Procacci. Il servizio era curato dallo Stato o appaltato ad abili organizzatori come i Tasso (o de Tassis). I Corrieri ordinari trasportavano la corrispondenza in orari prestabiliti, mentre i Corrieri straordinari e le Staffette lo facevano per conto di privati. Ai Procacci erano affidati merci e denaro sia dei privati che dello Stato. I locali, dove la corrispondenza veniva raccolta e smistata, erano detti officine di posta, ed erano ubicati al centro della città o lungo la via principale, dove passavano diligenze e corriere. Essi erano presidiati anche di notte. Accanto all’officina, diretta da un Maestro di posta, vi era sempre una stalla che disponeva di cavalli e carrozze. Continua a leggere

Giorgio V a Castellammare

Giorgio V a Castellammare

a cura di Giuseppe Zingone

Giorgio V e Maria di Teck il giorno del matrimonio

Giorgio V, nacque a Londra il 3 giugno 1865 e si spense a Sandringham il 20 gennaio 1936, è stato re di Gran Bretagna, d’Irlanda e dei Domini britannici d’oltremare, nonché Imperatore d’India. Regnò dal 6 maggio 1910, ossia alla morte del padre (Edoardo VII), fino al 20 gennaio 1936, giorno della sua morte.
Il 6 luglio 1893 nella Cappella Reale del Palazzo di Saint James a Londra sposò la principessa Mary di Teck. La coppia ebbe sei figli.

HMY Victoria and Albert (1901-1939)

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'e Pullece 'e monaco (foto Maurizio Cuomo)

Pullece ‘e monaco

articolo di Enzo Cesarano

Caro Maurizio, quello che a breve andrò ad illustrare non è il frutto di una ricerca, di una lettura o di uno studio a tema, bensì l’esperienza applicata nel tempo (da ben tre generazioni) da una famiglia di panificatori e gallettari stabiesi. Il panificio in questione è la “Casa del Pane Maresca” di via Roma, fondata da mio padre Antonio Cesarano, che nel miglior dei modi ha proseguito l’operato intrapreso già da mio nonno Vincenzo Maresca, capostipite di una intera famiglia di panificatori. Per inquadrare bene la storia dei “pullece ‘e monaco”, di cui si è fatta negli ultimi tempi ampia confusione, è necessario un doveroso preambolo chiarificatore: siamo nella Castellammare del 1700 nella quale la galletta, celebre biscotto di mare, riscuote un successo tale da estendersi nell’intero Paese.

'e Pullece 'e monaco (foto Maurizio Cuomo)

‘e Pullece ‘e monaco (foto Maurizio Cuomo)

Il cuore produttivo della rinomata galletta è il centro antico cittadino: Santa Caterina, Largo Pace, Largo Spirito Santo e via Bonito. Nel tempo la richiesta della galletta, è tale che i biscottifici aumentano a dismisura, al punto che nell’Ottocento i gallettari si associarono in una società di mutuo soccorso a carattere sindacale, atta a tutelare e a consolidare questa antica arte produttiva. L’Ottocento stabiese è anche il periodo storico in cui i maestri gallettari, si evolvono ed iniziano a produrre e ad inventare altre tipologie di biscotti, tra cui i famosi biscotti di Castellammare (a forma di sigaro) e il naspero (tarallino dolce dalla tipica glassatura zuccherina bianca in superficie). La premessa appena fatta è d’obbligo perché proprio la glassatura del suddetto naspero, ideata dagli antichi biscottai stabiesi, è anche prerogativa fondamentale per la produzione dei nostri “pullece ‘e monaco”. Continua a leggere

Batiscafo Trieste articoli d’epoca

Batiscafo Trieste articoli d’epoca

a cura di Giuseppe Zingone

Auguste Piccard, a Castellammare, Getty images

A corredo del lavoro del nostro stimatissimo Antonio Cimmino, su “Il batiscafo Trieste“, vogliamo oggi proporre alcuni articoli d’epoca tratti dal Corriere della Sera, della sua presenza nella nostre acque e soprattutto di quell’Auguste Piccard, instancabile esploratore dei fondali del Golfo di Napoli.

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