Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Storia religiosa al Monte Faito

Frammenti stabiesi

( a cura di Maurizio Cuomo )

A tutti gli appassionati di “cose” stabiesi: storia, natura, cultura e tradizioni, propongo questo sfizioso articoletto, risalente al 1951, che, in compagnia del mio caro amico Ferdinando Fontanella, ritrovammo per puro caso, recuperandolo da un vecchio libro1, in cui era ripiegato a mo’ di semplice segnapagina. L’articolo, che vivamente vi esorto a leggere, propone un’atavica disputa: la contesa tra stabiesi e vicani del Faito. Non aggiungo altro per non togliervi lo sfizio della lettura.

Maurizio Cuomo

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  1.  L’articolo è tratto da un giornale d’epoca (11 agosto 1951). Si ringrazia il sig. Guglielmo di “Ricordi Perduti” per la gentile concessione.
James-Fenimore-Cooper-by-Jarvis

Castellammare nel romanzo The Wing and the Wing

Castellammare nel romanzo The Wing and the Wing

di Giuseppe Zingone

James Fenimore Cooper, by Jarvis

James Fenimore Cooper, Portrait by John Wesley Jarvis, 1822

Anche al più famelico e ardito lettore, forse, il nome di James Fenimore Cooper1risulterà nuovo e quasi sconosciuto; niente paura, Liberoricercatore, sovviene in vostro aiuto: citando uno dei suoi romanzi più famosi pubblicato nel 1826: L’ultimo dei Moicani. Un autore prolifico, non sempre amato dai suoi colleghi contemporanei, certamente il titolo di questo suo romanzo è rimasto indelebilmente impresso nella memoria di tutti, grazie alle immagini del film del 1992, con protagonista l’attore Daniel Day-Lewis e la meravigliosa colonna sonora.

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  1. Una interessante biografia dell’autore si trova in Anonimo, Solitudine ossia Raccolta di letture per le ore tranquille: novità, varietà, amenità, istruzione, per i tipi di G. Radaelli, 1849, pag. 185-192. James Fenimore Cooper nacque a Burlington, in New Jersey, il 15 settembre 1789, undicesimo figlio del giudice William e dodicesimo di Elizabeth Cooper. All’età di un anno, la sua famiglia si trasferì alla frontiera del lago Otsego, nello stato di New York, dove il padre fondò un insediamento in vasti territori ancora disabitati, creando quella che sarebbe diventata la città di Cooperstown nell’attuale Contea di Otsego. Il padre era giudice e membro del Congresso degli Stati Uniti. James frequentò le scuole ad Albany e New Haven e tra il 1803 e il 1805 il College di Yale. Fa piacere ricordare inoltre che proprio in questi luoghi americani, molto più tardi si stabilirà, profeticamente, una folta comunità stabiese. Vedi anche: Stabiesi nel mondo (a tutti gli STABIESI a vario titolo sparsi per il mondo).
Vue de Castellammare, Jules Louis Philippe Coignet,28 x 37.5 cm,1843

Jules Louis Philippe Coignet a Castellammare

Jules Louis Philippe Coignet a Castellammare

articolo di Giuseppe Zingone

Jules-Louis-Philippe Coignet

Jules Louis -Philippe Coignet, National Gallery

Pittore paesaggista e buon litografo oltre che ritrattista, Coignet nasce a Parigi il 2 Novembre 1798 e ivi muore il primo Aprile 1860.

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Cinema Montil in costruzione

La Cinematografia a Castellammare

( a cura di Donato Montillo )

Alcuni cenni storici sulla cinematografia a Castellammare di Stabia
attraverso la biografia del Grand’Ufficiale Natale Montillo

Biografia del Grand’Ufficiale Natale Montillo

Cinematografia: Natale Montillo

Cinematografia: Natale Montillo

Natale Montillo, regista, produttore, sceneggiatore, scenografo, attore e quant’altro si mettesse o potesse fare lo avrebbe certamente fatto per vocazione, non certo per tecnica, soltanto per una genuina sensibilità d’animo che efficacemente ritraeva il mondo circostante per restituirne intatti i valori, le passioni e il dramma quotidiano della vita. Il tutto mosso da un’intelligenza sagace, perseverante ed utilitarista che è propria di chi ha avuto modeste origini ed ha costruito il proprio genio senza l’ausilio dei mezzi d’istruzione e perciò pragmatico, fortemente intriso del mondo reale. Frutto di questo modo di percepire il reale sono senza dubbio il buon numero di aforismi e di adagi che spesso non tralasciò di mettere sulle labbra dei propri attori, e che, per la loro immediatezza e semplicità, riscossero ovvia popolarità. Continua a leggere

La stampa periodica a Castellammare di Stabia

Premessa

     Questa breve rassegna, largamente incompleta, è scritta senza nessuna pretesa, vuole soltanto essere uno stimolo ad approfondire quando di buono ha prodotto questa nostra Città nel campo della carta stampata, fonte inesauribile di notizie, fatti e persone,  altrimenti perse per sempre. Colgo quindi l’occasione per lanciare un appello ai pochi o tanti lettori che si soffermeranno a leggere queste righe per chiedere loro di contattare l’autore nel caso avessero notizie su giornali, periodici od altri stampati a Castellammare e, in particolare, se hanno possibilità di approfondire quanto qui si è provato a ricostruire per arricchire questo modesto presente, mero elenco.

Contattare l’autore tramite posta elettronica, raffaele_scala@libero.it


La stampa periodica a Castellammare di Stabia

articolo del dott. Raffaele Scala

A Castellammare di Stabia non si hanno notizia di pubblicazioni di giornali prima dell’Unità d’Italia ed i pochi che circolavano provenivano direttamente dalla capitale partenopea, tra i quali ricordiamo, Il Monitore delle due Sicilie, quotidiano politico del regime napoleonico, pubblicato tra il 1811 e il 1815. Con il rientro dei Borboni, fino al 1860, sono poco più di 70 i periodici, poche pagine, di solito non più di quattro, fogli in larga misura di varietà e di evasione.   Nella Città delle Acque tra i primi ad uscire, risalente al 1860, è sicuramente La luce del Popolo, giornale filo garibaldino diretto da Agatino Previtera e nato proprio sul finire di quell’estate sull’onda del trionfale ingresso a Napoli, il 7 settembre, dell’Eroe dei due mondi, mentre tra i più diffusi e longevi troviamo il bisettimanale Stabia, Gazzetta dei comuni del Circondario, pubblicato due volte a settimana, ogni giovedì e domenica, in quattro grandi pagine, come tutti i giornali, importanti e non, editi in quella fase in qualche modo ancora pionieristica della carta stampata. Di tendenza istituzionale, il giornale Stabia era stato fondato nel 1877 e diretto fino all’ultimo dall’avvocato Federico Ciampitti, un uomo soprattutto buono, di un’onestà che l’ha portato mendico fino alla tomba.[1] Considerato il decano dei giornalisti stabiesi, Federico Ciampitti scompare il 29 marzo 1899, all’età di sessantanove anni per cirrosi epatica, dopo una malattia durata tre mesi. Con la sua morte, scomparirà, dopo 22 anni, anche il giornale nonostante un timido tentativo di continuarne la pubblicazione sotto la testata di Nuova Stabia.

     Altro periodico dalla vita non breve e sicuramente letto era il settimanale, L’Amico del Popolo, la cui amministrazione si trovava al n° 16 di Via Nocera e successivamente al Corso Vittorio Emanuele 81, ed era diretto da un giovanissimo ex seguace di Mazzini, Francesco Girace, un personaggio cui non mancavano le ambizioni letterarie, al punto da pubblicare a puntate, sul suo stesso settimanale, un romanzo sociale intitolato Febbri d’anima. Il giornale usciva ogni domenica dal 1882 – quando l’intraprendente direttore aveva soltanto 24 anni  – ma mise ben presto da parte le annacquate idee repubblicane del suo fondatore e divenne organo del partito di Catello Fusco (1839 – 1904), eterno deputato mancato – candidato nel 1882 e nel 1886 nel collegio Napoli IV ed eletto al secondo tentativo ma subito dichiarato decaduto per presunti brogli – oscillante inutilmente fra la Destra, il Centro e la Sinistra – costume assai diffuso ieri come oggi – ma in ogni modo tre volte sindaco nel 1890, 1892 e 1896, morto poi suicida a seguito di una crisi esistenziale. Continua a leggere