Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Castel-la-mare nel 1840

(Castel-la-mare descritta nel Cosmorama Pittorico del 1840)

Pubblichiamo a seguire lo stralcio di un articolo giornalistico della famosa rivista “Cosmorama Pittorico” edita nel 1840, contenente la descrizione di come allora si presentava la città di Castellammare di Stabia. Un particolare ringraziamento al collezionista stabiese sig. Gaetano Fontana, che ha gentilmente concesso il materiale di ricerca. Continua a leggere

Padre Ermenegildo Pini, Barnabita

Padre Ermenegildo Pini a Castellammare

Padre Ermenegildo Pini a Castellammare

a cura di Giuseppe Zingone

Padre Ermenegildo Pini, Barnabita

Padre Ermenegildo Pini, Barnabita

PINI Carlo, nome mutato in Ermenegildo Alessandro, nacque a Milano il 17 giugno 1739, la sua ntensa formazione culturale lo vedrà, eccellere in discipline come la matematica, l’architettura e le scienze naturali,  mori a Milano il 3 gennaio 1825. Nel suo: Viaggio geologico per diverse parti meridionali dell’Italia esposto in lettere, alcuni riferimenti sulla nostra Castellammare. Continua a leggere

ponte

L’Acquedotto borbonico

a cura di Antonio Cimmino

Real cantiere

Real cantiere

Già dalla fine del 1500 nella zona di Castellammare di Stabia erano presenti numerosi cantieri navali artigianali, già dotati di forme organizzative del lavoro ed in grado di realizzare imbarcazioni più complesse delle semplici barche da pescatori. Lo sviluppo della cantieristica fu favorito dall’abbondanza di legname nei vicini boschi demaniali, e consolidò la competenza dei maestri d’ascia stabiesi, che si tramandavano il mestiere da padre in figlio. Nel 1780 il ministro del re di Napoli, Giovanni Eduardo Acton, a conclusione dell’indagine per individuare il sito dove far nascere il grande e moderno cantiere in grado di dotare la Regia Flotta di nuove navi, identificò in Castellammare la località dai requisiti ottimali. I boschi di proprietà demaniale di Quisisana, alle pendici del Monte Faito, garantivano legname, le acque minerali permettevano un trattamento del legno altrove impossibile, i collegamenti con Napoli avvenivano su una strada larga e comoda, la consolidata competenza dei maestri d’ascia stabiesi assicurava disponibilità di maestranze qualificate. Continua a leggere

Castellammare Sottointendenza

Distretto di Castellammare

Distretto di Castellammare

di Giuseppe Zingone

Castellammare Sottointendenza

Castellammare Sottointendenza

Con la breve parentesi della Repubblica napoletana del 17991i napoletani assaporarono i principi della libertà della Rivoluzione francese, ma un colpo di coda borbonico, di cui il giovane Orazio Nelson fu l’artefice, riportò Ferdinando IV e la sua consorte Maria Carolina D’Asburgo Lorena di nuovo a Napoli, in un clima di violenta oppressione e vendetta. Fu l’Ammiraglio Francesco Caracciolo, che ritornato a Napoli da Palermo, si era successivamente unito ai rivoluzionari, a pagare (con essi) il prezzo più alto. Giudicato da un tribunale farsa, fu fatto impiccare all’albero maestro della sua stessa nave, proprio dal giovane Nelson che il Caracciolo considerava amico.

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  1. I rivoluzionari napoletani, insorsero contro il governo borbonico solamente dieci anni dopo, la rivoluzione francese (1789), il 23 gennaio 1799, fu un breve periodo, pochi mesi, ma tante furono le vittime e molti le successive rappresaglie borboniche, Ferdinando IV, cacciato a Palermo aveva dalla sua parte Inglesi e Russi, il breve sogno dei napoletani si spense con la capitolazione di Castel Sant’Elmo, era il 13 giugno 1799.
Da sinistra verso destra, Antonio Aprea, Giovanni Zeno e Antonio De Falco, in una foto del 1996 scattata al Congresso nazionale della Cgil a Rimini

I ragazzi del Viale Europa

di Raffaele Scala & Antonio Aprea

In memoria di Giovanni Zeno,
sindacalista (1943 – 1997)

 

In questi anni ho raccontato molte vicende sindacali, alcune risalenti alla fine dell’Ottocento, molte altre alla prima metà del Novecento, fino ad arrivare all’ultimo ventennio del secolo scorso, quando ho intrapreso la ricostruzione delle vicende sindacali legate al Contratto d’Area Torrese Stabiese.

La prima pagina di Metropolis del 1994 uscita in edizione straordinaria all'indomani della nascita della Tess e del riconoscimento dell'area di crisi torrese stabiese

La prima pagina di Metropolis del 1994 uscita in edizione straordinaria all’indomani della nascita della Tess e del riconoscimento dell’area di crisi torrese stabiese

Per una volta voglio soffermarmi su un aspetto particolare, tratteggiando alcuni degli attori principali della Camera del Lavoro di Castellammare di Stabia, protagonisti delle vicende che portarono il nostro circondario sulle pagine della stampa nazionale negli anni che vanno dal 1991 al 2000.

Una storia lunga un decennio, durante il quale accaddero una serie di fatti, politici, sindacali e umani, ma soprattutto un periodo proficuo di idee nate dal confronto di uomini e donne e da loro portate avanti, che merita di essere raccontato, ripercorrendo i profili di quanti hanno lasciato, seppur minuta, un’indelebile traccia nella cronaca di quest’area tanto impervia. Furono anni caratterizzati da quel sottile senso di fratellanza che nasce soltanto dalle tante difficoltà incontrate lungo il difficile percorso intrapreso, facendo comprendere ai vari protagonisti con quale spirito la Cgil stava portando avanti il compito che si era prefisso.

Il lembo di terra che va da Torre del Greco e si protende sino alla penisola sorrentina aveva, e per alcuni aspetti ancora possiede, una tradizione industriale. Un settore, questo dell’industria, che, oltre a produrre ricchezza, rappresentava luoghi di democrazia operaia, la cui forza andava oltre i ristretti opifici irradiandosi sull’intero territorio circostante con la sua capacità di assumere iniziative in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni locali e centrali, spesso incapaci di assolvere al proprio ruolo di garanti, fino a portarli sulle proprie posizioni e risolvendo situazioni che non riguardavano soltanto la fabbrica ma l’intera società. Erano anni quelli in cui non si contavano le manifestazioni di protesta contro la camorra e le cattive amministrazioni locali e centrali. Un binomio, anzi un “trinomio”, camorra, imprenditori e istituzioni che, in particolare in alcuni settori, costituiva, e per certi aspetti ancora lo caratterizza, l’aspetto più negativo dell’area torrese stabiese sorrentina. Continua a leggere