Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Quisisana, paradiso verde

( collezione Diego Celotto )

Caro Maurizio, rovistando fra le riviste antiche in mio possesso ho avuto la gradita sorpresa di ritrovarmi una copia della Rivista “Castellammare” edita sotto il periodo fascista (presumibilmente nel 1931), in buone condizioni. Se non è annoverata fra il tuo vasto archivio, posso inviarti periodicamente, tempo permettendo e se sei d’accordo, le foto delle pagine sì da poter essere condivise sul sito. Oltre alle pubblicità dell’epoca si dà ampio spazio alle Fontane del Re (!), tema attuale… Spero di aver fatto cosa gradita.

Un saluto. Diego Celotto


Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 1)

Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 1)

Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 2)

Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 2)

Continua a leggere

Leonardo Fea

a cura di Antonio Cimmino

Leonardo Fea? Chi era costui? Anche la maggior parte dei diplomati dal prestigioso istituto tecnico di Via Duilio che portava il suo nome, ne ignoravano la sua storia. Centinaia di periti navali diplomatisi dal dopoguerra e fino agli inizi degli anni ‘70 da questa particolare scuola parificata, voluta dall’allora società Navalmeccanica ed annessa al cantiere navale, dovevano, indirettamente a Leonardo Fea la loro preparazione in scienza ed architettura navale.

Leonardo Fea

Leonardo Fea

Leonardo Fea nacque a Roma nel 1884 e divenne ufficiale del genio navale nel 1909 ed assegnato all’arsenale di La Spezia, dedicando la sua vita allo studio e sperimentazioni di navi militari che hanno fatto la storia della Marina.

A lui si devono gli studi sulla carena della corazzata Duilio e della dreadnought Dante Alighieri varate rispettivamente il 24 aprile 1913 e il 20 agosto 1910 nel cantiere navale di Castellammare di Stabia. Quest’ultima unità rappresentò la prima nave da battaglia monocalibro (tipo dreadnought) italiana e la prima al mondo ad essere armata con 12 cannoni da 305 mm posti in torri trinate corazzate. Progettò, tra l’altro, anche le corvette cacciasommergibili della classe Gabbiano, molte delle quali furono distrutte dai tedeschi nel cantiere navale di Castellammare di Stabia dopo l’8 settembre 1943.

Tra i suoi studi si annoverano anche quelli relativi alla supercorazzata Caracciolo varata a Castellammare il 12 maggio 1920 e non portata mai a termine. Dalla sua impostazione fu soggetta ad un’interruzione nel marzo del 1916 a causa di urgente fabbisogno di naviglio sottile; i lavori furono ripresi nel 1919 ma, nel primo dopoguerra, non risultò conveniente portarla al termine.

Fea, ormai riconosciuto come il massimo esperto in architettura navale, fece parte di numerose commissioni nazionali ed internazionali. I suoi studi spaziarono dagli incrociatori ai sommergibili. Divenne docente in costruzioni navali mercantili e militari e. dopo essersi congedato dalla Marina con il grado di Tenente Generale,, tenne una cattedra all’Università di Napoli fino al 1954. Mori a Roma nel 1957. L’I.T.I. “Leonardo Fea” diretto dal famoso preside Luigi Greco, dunque, onorò lo scienziato diplomando centinaia di tecnici che si affermarono in molti campi sia navali e sia in altre discipline, tra cui anche molti militari.

Contratto d’Area torrese stabiese (parte V)

di Raffaele Scala

Giovanni Zeno, l’ultimo Segretario Generale della CGIL dell’ex Comprensorio Vesuviano Esterno, la zona sindacale che andava da Torre del Greco a Massalubrense, morì improvvisamente per una ischemia all’età di 54 anni. Fu un grande sindacalista, forse il migliore che abbia mai guidato il sindacato rosso a Castellammare di Stabia. Nel capitolo si ricostruisce la sua vicenda umana e politica, i lati segreti, le ambizioni frustrate, la lotta politico sindacale. Un capitolo avvincente ed emozionante, tutto da leggere (almeno credo e spero).

Come sempre, con affetto e simpatia. Raffaele Scala.

Contratto d'Area Torrese-Stabiese: Il Cantiere navale di Castellammare di Stabia (foto Ferdinando Fontanella)

Il Cantiere navale di Castellammare di Stabia (foto Ferdinando Fontanella)

Storia del Contratto d’Area torrese stabiese. 1991 -1996

La firma del Contratto d’Area Continua a leggere

Presepi da Guinness – L’opera di don Antonio Esposito

articolo di Massimiliano Greco

Castellammare di Stabia vanta un’antica e radicata tradizione del presepe napoletano, per la collezione di pastori del ‘700 conservati nel Duomo, per la presenza di famiglie che hanno o hanno posseduto collezioni di pastori napoletani di grande pregio e per una folta schiera di artisti ed artigiani, alcuni di grande fama, che si sono dedicati e si dedicano tuttora  all’arte del presepe.

Presepe in Guscio d’uovo

Presepe in Guscio d’uovo

Tra i presepisti Stabiesi, un ruolo di spicco occupa di diritto don Antonio Esposito, un sacerdote schivo e riservato, il mago della micro miniatura, come lo ha definito il Prof. Angelo Stefanucci, presidente dell’Associazione Italiana Amici del Presepio.

Nato nel 1917, attratto dalla vocazione religiosa entra nell’ordine dei Barnabiti per poi passare al clero diocesano. Si cimenta nella realizzazione dei presepi per puro caso; è il Natale del 1941 e per sfogare in qualche modo il dolore per la perdita della mamma, decide di realizzare un presepe in una piccola scatola. Continua a leggere

La casa degli spiriti a Castellammare di Stabia

a cura del dott. Raffaele Scala

Cercando un “fatto” sulla Castellammare del 1922 mi sono imbattuto in un fattariello spiritoso, acchiappato a volo, sul quotidiano napoletano, Roma, e firmato dal corrispondente stabiese dell’epoca, Umberto De Luca, membro della locale Congrega della Carità.

Via Bonito (anni '20)

Via Bonito (anni ’20)

Cosa ci racconta De Luca in questo articoletto intitolato “La casa degli spiriti a Castellammare di Stabia” e pubblicato il 23 maggio 1922? A seguire, per il piacere di leggere e riscoprire la Castellammare vissuta di un tempo, riporto l’intero episodio.

In via Bonito 46, in un appartamento del quarto piano abitava la famiglia di Giambattista Mirabile. Tutto filava liscio e tranquillo quando un bel giorno, era di maggio, un radioso maggio del 1922, la moglie e la figlia del nostro Giambattista giurarono e sacramentarono di vedere nella loro casa, a notte alta, uno spirito, il quale era rappresentato da un signore che tranquillamente passeggiava per le stanze, apparendo e sparendo a tratti e facendo anche sparire, quando appariva, gli oggetti preziosi che gli capitavano sottomano. Continua a leggere