Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Contratto d’Area torrese stabiese (parte III)

di Raffaele Scala

Cari amici, con questo terzo capitolo entriamo nel vivo delle lotte operaie e arrivano i primi importanti risultati con la firma del protocollo d’intesa con il Governo Berlusconi e primi impegni di reindustrializzazione dell’area. Come sempre le vicende s’intrecciano con la lotta politica e le ambizioni di dirigenti sindacali che puntano ad entrare in parlamento o nel consiglio regionale. Un capitolo dedicato al compianto Giovanni Zeno, l’ultimo grande Segretario Generale del comprensorio sindacale torrese stabiese, l’uomo cui il movimento operaio deve molto, se non altro per le speranze suscitate in un contesto territoriale in cui la capacità combattiva della classe operaia, e dell’intera comunità, era ancora molto alta, e forte la voglia di combattere il declino economico. 

Ringraziandovi come sempre per la vostra preziosa disponibilità. Raffaele Scala.

Giovanni Paolo II visita il cantiere, come un operaio tra gli operai...

Primi anni ’90: Giovanni Paolo II visita il cantiere di Castellammare, come un operaio tra gli operai…

La nascita della Società di Promozione TESS

Saranno necessarie nuove proteste, manifestazioni e finanche un altro, ennesimo sciopero generale a Torre Annunziata, il 14 gennaio 1994, per chiedere, ancora una volta, il rispetto degli accordi sottoscritti, per recuperare i ritardi, ma finalmente il 4 febbraio, con la denominazione di TESS (Torre e Stabia Sviluppo), i comuni di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata e con la partecipazione della Provincia, dell’Unione Industriale di Napoli, della Gepi, acronimo di Società per le Gestioni e Partecipazioni Industriali, nata nel 1971 e della Spi, Società di Promozione Industriale nelle aree svantaggiate daranno vita alla Tess, con sede presso le Nuove Terme Stabiane.[1] Successivamente si allargherà agli altri comuni limitrofi, tra cui Torre del Greco, fino a quando quest’ultima sceglierà un’altra strada sottoscrivendo un nuovo e diverso Patto Territoriale con altri tre comuni, dando vita al Patto del Miglio d’Oro insieme a Portici, Ercolano e San Giorgio a Cremano. Complessivamente, senza i quattro comuni del costituente Patto dell’area vesuviana, saranno 12 i comuni aderenti alla Tess e primo Presidente della neonata Società sarà il sindaco di Castellammare, il professore universitario di scienze biologiche presso la Federico II, Catello Polito, mentre la Gepi esprimerà l’Amministratore Delegato con l’ingegner Riccardo Salvato. Continua a leggere

Il sampietrino di Portocarello

articolo di Maurizio Cuomo

Quella che a breve mi accingo a raccontare è la storia di un sampietrino molto particolare che a sua volta racconta la storia di un luogo per alcuni stabiesi molto caro e ancora poco conosciuto: Portocarello.

Il sampietrino di Portocarello (foto Ferdinando Fontanella)

Il sampietrino di Portocarello (foto Ferdinando Fontanella)

Di Portocarello e della sua storia abbiamo già ampiamente parlato in un precedente articolo, (che qualora non vi fosse capitato a taglio, vi esorto a leggere per maggiori approfondimenti, questo il link diretto alla pagina: La Torre di Portocarello), per cui, non volendomi ripetere, focalizzerò questo breve articolo interamente sul nostro sampietrino.

Faccio un inciso breve, ma doveroso, la presente intuizione, ovvero che questo particolare sampietrino possa appartenere alla fortificazione di Portocarello, venne al nostro naturalista Nando Fontanella, quando, steso al sole sulla battigia del mare in cerca di refrigerio, nel delirio della calura di una torrida giornata estiva, prendendo in mano uno di questi manufatti, tutto ad un tratto venne assalito da un pensiero costante: perché in tanti chilometri di costa queste particolari pietre sono presenti solo alla calcina? Continua a leggere

Castellammare di Stabia, 1971: la rivolta degli operai

La Villa Comunale avvolta nel fumo dei lacrimogeni esplosi durante gli scontri del 3 novembre 1971 (foto Nino Cuccurullo)

La Villa Comunale avvolta nel fumo dei lacrimogeni esplosi durante gli scontri del 3 novembre 1971 (foto Nino Cuccurullo)

A Castellammare di Stabia, già nell’aprile 1970, vi erano state numerose proteste di disoccupati contro l’amministrazione comunale per la riduzione dei cantieri di lavoro da sei a tre mesi. Si chiedeva di avviare da subito i lavori di manutenzione delle strade e delle spiagge, per i quali erano stati stanziati centinaia di milioni. La protesta si estese contro l’ufficio di collocamento, reo di una gestione clientelare dei vari avviamenti e si lanciava addirittura l’accusa di un vero e proprio commercio, con la compravendita di questi posti, pur precari. Le proteste, puntuali, ripresero nei primi giorni d’aprile del 1971 ed erano sfociate nell’occupazione del comune, nella mattinata di giovedì otto, reclamando l’immediata apertura dei cantieri scuola. Continua a leggere

Lo Scoglio di Rovigliano

( articolo di Maurizio Cuomo )

Lo scoglio di Rovigliano (foto Salvatore Avella)

Lo scoglio di Rovigliano (foto Salvatore Avella)

Un po’ di storia…

A circa cinquecento metri dalla foce del fiume Sarno e ben visibile dalla costa, sorge l’isolotto di Rovigliano. Si suppone che su di esso, in tempi remoti risalenti ad epoca romana, fu costruito un tempio in onore di Ercole suo fondatore. Continua a leggere

L’eruzione del Vesuvio del 1906

articolo a cura di Maurizio Cuomo

Nella pagina riportiamo la cronaca dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nell’aprile del 1906, sicuramente uno degli eventi più suggestivi ed intensi di vita cristiana, vissuti nella città di Castellammare di Stabia negli ultimi secoli. La suddetta cronaca estrapolata da due scritti d’epoca è tratta dagli archivi della Cattedrale stabiese.

Particolare di un dipinto di Francesco Filosa (Cattedrale stabiese)

Protezione della liberazione ottenuta nella terribile eruzione del Vesuvio mediante l’intercessione del nostro Protettore San Catello (libro VI delle conclusioni del Capitolo Stabiese pag. 18 ).

Fin dal giorno 2 aprile di questo corrente anno 1906 il vicino monte Vesuvio manifestò segni precursori di una eruzione. Aumentò l’attività nei giorni 5, 6, 7, con emissione continuata di lava di fuoco in vari punti, con sbuffi di cenere e sabbia, accompagnati a brevi intervalli da forti boati. Nella notte però dal 7 al 8 di detto mese, giorno di Domenica delle Palme, l’eruzione pigliava tali proporzioni da ridestare la più grave costernazione ed il più intenso terrore, in un tratto si aprivano varie bocche che gittavano laghi di fuoco, sicché tutto il Vulcano sembrava diventare una massa di fuoco presentando terrificante spettacolo. Allo spuntare dell’infausto giorno 8 immensa folla di gente di questa nostra città corse nella nostra Cattedrale fatta aprire ben per tempo e supplicava l’aiuto del nostro amato Protettore S. Catello, e più nostro vivo il desiderio che il venerando simulacro fosse portato fuori la Chiesa a vista del … monte.

Vesuvio -1906- propr. G. Zingone

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