Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

A 100 anni dalla Grande Guerra

a cura di Antonio Cimmino

24 maggio 1915, l’Italia entra ufficialmente nel primo conflitto mondiale. Il regio Cantiere di Castellammare di Stabia, contribuisce con il supporto di numerose navi da guerra.

A seguire una carrellata di immagini con le quali l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Castellammare di Stabia, intende ricordare il centenario della Grande Guerra.

centenario prima guerra mondiale (4)

centenario prima guerra mondiale (2)

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Amendola in divisa

Il Capitano di Porto Ferdinando Amendola

a cura di Antonio Cimmino

da Napoli a Biserta e tragico ritorno

Ferdinando Amendola

Ferdinando Amendola

La Signora Lucia Amendola, nipote del marinaio stabiese Ferdinando Amendola caduto nell’adempimento del suo dovere nel 1943, ha fornito fotografie e notizie per ricordare suo zio. Noi intendiamo additarli ai giovani di oggi, spesso attratti da effimeri valori, quale esempio di dedizione al dovere e amore verso la Patria.

Ferdinando Amendola di Aniello e di Lucia Troiano, nacque a Castellammare di Stabia il 24 febbraio 1906.
Suo padre, detto don Aniello ‘o sergente, era un bravo maestro d’ascia, responsabile di un piccolo cantiere navale a lui intestato datogli in concessione dal Comune di Castellammare dal 1900, fino al 1938, anno della sua morte.

La città possedeva una miriade di piccoli cantieri navali che, fin dal 1500 erano specializzati nella costruzione di naviglio in legno. Tutti vivevano all’ombra del regio cantiere ove fin dal 1786 anno della sua fondazione ad opera di Ferdinando IV, venivano costruite navi di ogni tipo e dimensioni. Continua a leggere

Cronotassi dei vescovi della diocesi stabiese

a cura di Enzo Cesarano

CRONOTASSI DEI VESCOVI DELLA DIOCESI STABIESE

CRONOTASSI DEI VESCOVI DELLA DIOCESI STABIESE

 

1- Orso 499
2- S. Catello VI Secolo
3- Lorenzo 599 – 612
4- Lubentino 649
5- Gregorio I 1085
6- Gregorio II 1110
7- Sergio I 1120
8- Giovanni I 1141 – 1144
9- Palmerio 1198 – 1245
10- Giovanni II 1252 – 1283
11- Teobaldo 1283 – 1295
12- Pietro 1295 – 1327
13- Landolfo Caracciolo 1327 – 1331
14- Matteo d’Alagno 1331 – 1360
15- Paolo de Aliano 1362 – 1370
16- Mariano del Giudice 1370 – 1373
17- Ugone de Terressonio 1373 – 1384
18- Giuliano 1384 – 1388
19- Gentile de Fusco 1392
20- Antonio Arcomanno 1392 – 1399
21- Giacomo Gallucio 1399 – 1420
22- Ludovico Certa 1421 – 1447
23- Nicola Anfora 1447 – 1496
24- Antonio Flores 1496 – 1504
25- Pietro Flores 1504 – 1537
26- Giovanni Fonseca 1537 – 1559
27- Antonio Lauro 1562 – 1577
28- Ludovico Maiorano 1581 – 1590
29- Giovanni Mir 1591 – 1596
30- Vittorino Manso 1599 – 1600
31- Girolamo Bernardo de Quiros 1601 – 1604
32- Ippolito Riva 1605 – 1621
33- Annibale Mascambruno 1627 – 1644

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Il messaggio augurale di Luigi Denza

per una lontana ricorrenza pasquale

di Antonio Ziino

Scriviamo questa nota in occasione delle feste pasquali del 2015 pubblicando una graziosa lettera di auguri che Luigi Denza indirizzò ai genitori. E’ una lettera semplice, scritta in età molto giovane, indirizzata al padre, lettera piena di ossequioso rispetto, dando, come si usava in quei tempi, del lei o del voi a genitori e parenti. La famiglia Denza era ben introdotta nel mondo dell’aristocrazia e nei salotti letterari frequentati, tra gli altri, anche da Gabriele D’Annunzio.

Auguri di Pasqua di Luigi Denza

Auguri di Pasqua di Luigi Denza

 

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Colomba Di Somma

storia di una pasionaria di Castellammare di Stabia

articolo del dott. Raffaele Scala

Colomba Di Somma

Colomba Di Somma

Colomba era una donna di piacevole aspetto con la sua bionda chioma, gli occhi cerulei, il viso ovale, il naso rettilineo, piccola di statura ma non tanto con i suoi 167 centimetri. Un carattere dolce ma fragile, mite, eppure determinata. Cagionevole di salute, durante gli anni dell’adolescenza cominciò a frequentare la locale sede dell’Azione Cattolica, ottenendo vari aiuti in medicinali e viveri che le permisero di rimettersi da una grave malattia, nonché i mezzi economici necessari per frequentare e portare a termine gli studi, conseguendo da privatista il diploma di maestra elementare. In particolare entrò nelle grazie del professor Catello Longobardi, un sacerdote conosciuto frequentando gli stessi ambienti ecclesiastici e che volle aiutare la ragazza dandole lezioni gratuite per premiarla dell’attaccamento dimostrato nei confronti della religione e delle stesse istituzioni religiose.

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