Archivi categoria: Storia & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche  
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Sacro ed Immacolato Cuore di Maria

 

Caro Maurizio, come da accordo telefonico, ti rimetto in allegato copia di un documento storico relativo alla formazione della Congrega intitolata al Sacro Cuore di Maria Immacolata. Contestualmente ti allego fedele interpretazione della scrittura con cui fu redatto lo stesso nel 1881. La Confraternita del Sacro Cuore di Maria Immacolata era –come, d’altronde, ogni altra istituzione di pari struttura giuridica- un’associazione ecclesiastica di fedeli, prettamente laici, canonicamente eretta, avente un proprio Consiglio Direttivo (Governo) con un Superiore (Priore), un Padre Spirituale, due Assistenti e due Vicari. Alla stessa maniera di altre Confraternite, essa curava la dignità del culto e l’animazione delle celebrazioni liturgiche nella Chiesa in cui aveva sede; inoltre, promuoveva nello spirito del volontariato, la solidarietà umana e cristiana con iniziative socio-caritative e, in caso di morte, anche se non provvedeva alla sepoltura dei confratelli, né ad accogliere le loro ossa in colombaie che non possedeva, disponeva per essi suffragi in ottemperanza alle proprie norme regolamentari.

Ti abbraccio. Tullio Pesola


CENNO STORICO DELLA CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DEL SACRO ED IMMACOLATO CUORE DI MARIA NEL COMUNE DI CASTELLAMMARE DI STABIA

Sacro ed Immacolato Cuore di Maria (Medaglietta)

Sacro ed Immacolato Cuore di Maria (Medaglietta)

Nell’anno 1850 dal defunto Vescovo di questa Diocesi Monsignor Don Francesco Saverio Petagna, volendosi istituire una Cappella Serotina in Castellammare di Stabia, e propriamente nel luogo detto Acqua Rossa, si determinò di prendere in fitto un Magazzino posto nel pian terreno del casamento in condominio alla strada Cantiere in questo Comune, e precisamente quello che fa angolo a detto casamento in verso il vicolo così detto Acqua Rossa.

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Foto di Gruppo

Un tesoro di memoria inutile

Un tesoro di memoria inutile

di Giuseppe Zingone

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Foto di Gruppo

In un paese come l’Italia dove la memoria storica sovrabbonda sembra quasi normale che la cultura debba soggiacere alle ragioni economiche moderne di spending review.
Il grande paradosso dei nostri giorni è che tutte le parti politiche sembrano d’accordo nel dire che i cittadini soprattutto quelli onesti sono sottoposti ad un carico fiscale altissimo, e propongono un abbattimento del cuneo fiscale (a me il cuneo ricorda le torture medioevali) difatti quegli stessi cittadini a cui vengono tagliati i servizi essenziali alla vita quotidiana e per i quali pagano fior di quattrini in tasse, come unica risposta ricevono sempre un ulteriore aggravio di quest’ultime, sebbene cambino i governi ed i colori politici.
A volte è giusto fare un inciso su quello che accade ai nostri giorni, chiarire perché si è arrivati allo stato attuale delle cose. Così anche nella nostra città molti edifici pubblici di proprietà comunale, cioè bene comune, giacciono in uno stato di totale abbandono, per i quali si attende solo il crollo.
Un caso emblematico è il Monastero della Pace e l’annessa Parrocchia di Santa Maria sotto lo stesso titolo le cui strutture sono di proprietà comunale. Questo luogo di culto è stato abbandonato a seguito del furto delle antiche travi perpetrato tra il sette e l’otto Dicembre di qualche anno fa, cosa che ha dato un definitivo colpo alla struttura già in rovina. Da allora i fedeli di questa parrocchia possono gridare ad alta voce il versetto biblico “Mio Padre era un Arameo Errante” (Deuternomio 26,4) sperando anch’essi di poter giungere in vita alla Terra Promessa. Continua a leggere

Lara Andriolo, Cantante Lirica

Due Stabiesi e un napoletano nella Parigi della Belle Époque

Due stabiesi e un napoletano nella Parigi della Belle Époque

di Giuseppe Zingone 

Lo Scorso Luglio mi scrisse,  una giovane cantante Lirica la quale chiedeva come  poter reperire lo spartito di Denza 1, La Canzone della Polenta 2, giusto il tempo di contattare un collezionista esterno et voilà, una scansione tale da consentire, una buona performance a Lara Andriolo 3. La serata che l’ha vista protagonista, che ha avuto come tema principale la polenta, si è arricchita anche della “Canzone” del nostro Denza.

Lara Andriolo, durante l'esecuzione della Canzone della Polenta

Lara Andriolo, durante l’esecuzione della Canzone della Polenta

Le origini di questo cibo povero sono fortemente diffuse nel Nord Italia, ma anche al centro e nel Mezzogiorno esistono tutta una serie di piatti che utilizza granaglie varie per realizzare questo morbido e gustoso piatto. Un cibo molto simile alla polenta era conosciuto già dai romani e dai greci, fino a quando nel milleseicento si diffuse il mais (grano-turco) detto anche polenta gialla proveniente dalle Americhe. Il Veneto, la Val D’Aosta, il Trentino, il Piemonte, la Lombardia e così via discendendo l’Italia, si è nutrita di questo cibo per secoli, le varianti in cucina sono molteplici per esperienza  ricordo la nostra variante partenopea “‘e Sgagliuozzoli” i mitici triangoli di polenta fritta venduti per strada ancora oggi.

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  1. Luigi Denza la Storia
  2. Esecuzione del Tenore Francesco Daddi Chicago 1945
  3. Biografia Lara Andriolo
Le Vie D'Italia, Anno LXII numero 6 Giugno 1956

Ville e pitture antiche a Castellammare di Stabia

Ville e pitture antiche a Castellammare di Stabia

a cura di Giuseppe Zingone

Il viaggiare appartiene all’uomo sin dall’antichità a riguardo può essere interessante ed istruttivo rileggere la rivista “I Luoghi dell’Infinito” del mese di Gennaio del 2014 dove i vari articoli redatti danno tracce del vagare umano sin dall’antichità giungendo ai viaggi di piacere e turismo che attraggono l’uomo moderno.

L’uomo ha sempre viaggiato si è spostato per sopravvivere, per conquistare nuove terre, alla ricerca di fama o di ricchezza. Questi viaggi con un fine specifico si trasformano verso la fine del Seicento e inizi del Settecento in viaggi d’erudizione dove i giovani delle famiglie blasonate europee si spingevano verso il sud dell’Europa alla ricerca di una nuova “esperienza totale, culturale, artistica, esistenziale e formativa”, prende forma in tal modo quello che successivamente sarà chiamato Grand Tour. Continua a leggere

La Coppa Pentecoste

La Coppa Pentecoste (ricordi, immagini,… riflessioni)

articolo del dott. Tullio Pesola

Coppa Pentecoste (17 maggio 1964)

Coppa Pentecoste (17 maggio 1964)

Tra le diverse attività immaginate e realizzate dal gruppo giovanile “San Francesco d’Assisi” (un sodalizio della parrocchia dello Spirito Santo basato su una vita vissuta secondo i principi del Cristianesimo e sull’impegno nell’aiutare i più deboli ed i più poveri) non era certo secondo  a nessun’altra l’amore per l’atletica leggera. Alla stessa maniera di quanto si legge nello stralcio di una satira del poeta latino Quinto Orazio Flacco, che recita: ut pueris olim dant crustula blandi doctores, elementa velint ut discere prima (anche i maestri a volte con blandizie danno delle chicche ai bambini, perché si decidano a imparare l’alfabeto), nel nostro Gruppo non mancavano diversivi per attuare attraverso di essi progetti di evangelizzazione, che avrebbero offerto a chiunque di vivere una vita all’insegna dell’amore, della fratellanza, della lealtà, della condivisione di tutto con tutti. E fu così che tornei di pallavolo, staffette, corse campestri e simili risultavano essere il fulcro intorno al quale orbitava tale Associazione. Anche il Parroco, P. Mario Crocco, ammirava la passione per lo sport che era ben radicata in tale Aggregato ed un bel giorno non esitò a stimolarci ad organizzare (siamo nel 1963) una gara podistica riservata alle categorie Allievi (due giri) e Juniores (tre giri) sul circuito articolato lungo via C. Duilio, Piazza G. Amendola, via B. Brin, con partenza dall’allora stazione di servizio FINA ed arrivo davanti alla nostra  sede associativa in Via G. Bonito, 231…

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