‘A Casciarmonica ‘e Castiellammare
di Catello Nastro
Sono nato settanta anni fa a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, in Vicolo Mantiello, una delle tante strade cittadine che confluivano e confluiscono “Ammiezz’‘o llargo ‘e Fusco”. Una piazza piena di vita sempre affollata di carrette, carrozze e carrozzelle, qualche automobile, come le Balilla, qualche camioncino rumoroso e sgangherato ed una infinità di pedoni. Si, perché nella antica Stabia sono vissuto fino a dieci anni e cioè dal 1941 al 1951, quando mio padre, buonanima, decise di trasferirsi nel Cilento. I miei ricordi del paese natìo si fermano al 21 ottobre del 1951. Sono nato in un basso, sono cresciuto in mezzo alla strada. Com’era diversa la vita di allora. Qualcuno si vergogna di essere nato “scugnizzo”. Addirittura qualcuno ha comperato, e compera ancora titoli nobiliari, naturalmente fasulli, per evidenziare nobili origini. La vita del vicolo è stata la prima mia grande maestra. Mi ha insegnato cosa significano appetito, sacrificio, ristrettezze, sofferenza, ma anche amore, fratellanza, comprensione, solidarietà. Continua a leggere