Archivi tag: acque minerali

Lettera manoscritta

Le miracolose acque minerali di Castellammare

Le miracolose acque minerali di Castellammare

a cura di Lino Di Capua e Gelda Vollono

articolo del 09/03/2011


Nel corso delle nostre ricerche siamo venuti in possesso della copia di un giornale della metà del secolo scorso, il “Roma della Domenica”,  nel quale il giornalista Raffaele Ruggiero riporta la notizia dell’esistenza di un documento: una lunga lettera manoscritta, che reca la data del 23 agosto 1832, indirizzata ad un’Eccellenza e firmata dall’ingegnere costruttore di 1a classe Giuseppe Negri.

Lettera manoscritta

Lettera manoscritta

Quest’ultimo, come si legge nella lettera, precedentemente aveva sostenuto una ipotesi veramente affascinante su una non comune proprietà delle acque minerali di Castellammare, che nulla ha a che vedere con le loro celebri virtù terapeutiche, cioè quella di rendere durevolissimo il legno in esse immerso. Continua a leggere

La belle époque paesana nelle antiche Terme

di Antonio Cimmino

Le Terme di Stabia sulla collina del Solaro, distrutte e vandalizzate e il suo parco, forse mira di famelici palazzinari, le antiche Terme ormai vecchie ed inutilizzate, chiuse da anni, ricettacolo di immondizia e colonizzate dai ratti, rappresentano le vestigia di un passato di ricchezza e splendore.

Antiche Terme (interno stabilimento acque minerali)

Antiche Terme (interno stabilimento acque minerali)

Le antiche terme fino alla seconda metà del secolo scorso, erano piene di “forestieri” che venivano principalmente dalle regioni viciniore. Tutta la zona prospiciente lo stabilimento rappresentava un immenso indotto economico, specialmente per il fitto di appartamenti ed anche di bassi. Piazza Fontana Grande era il capolinea di un  pulmino che, quasi ogni giorno, collegava Castellammare con i paesi del foggiano. Dalla fermata della Circumvesuviana di via Acton, oltre ai dipendenti del cantiere e della corderia, sciamavano i “pendolari” delle cure termali. I nostri attempati “dongiovanni” facevano le “acchiappanze” con le mature forestiere spesso appartandosi nel boschetto a monte della mescita delle sorgenti Vanacore. Molti erano gli operai del cantiere che, di domenica, con il vestito della festa, andavano “a caccia” nelle Terme, chiudendo un occhio sulla qualità e vetustà della “selvaggina”. Divertenti e boccaccesche storielle circolavano il lunedì nei reparti, molte però erano sbruffonate ma, a detta degli esperti, nelle Terme “si campava”… Continua a leggere