Archivi tag: alberi

I boschi cedui dei monti stabiani

Se non potessi vendere legname e fascine e non avessi pietra da farne calce, col legname fa’ carbone, e le fascine e i sarmenti che ti avanzeranno bruciali sui terreni da coltivare, e poi seminaci papaveri” (Marco Porzio Catone [ 234 a .C. – 149 a .C.] in “De agricoltura”)

Confine tra ceduo abbandonato e ceduo infestato.

Confine tra ceduo abbandonato e ceduo infestato.

È intenzione di chi scrive affrontare la questione del governo dei boschi cedui che crescono sui monti di Castellammare di Stabia.

Purtroppo la mancanza di una seria politica della gestione delle risorse boschive, l’assenza pressoché totale dei controlli degli enti preposti alla tutela del territorio, la scellerata avidità dei proprietari dei boschi e la tragica perdita delle antiche e assennate tradizioni culturali che regolavano il governo dei cedui, hanno generato una situazione drammatica che ha seriamente compromesso la funzione ecologica e paesaggistica dei boschi ed ha inoltre innescato potenziali e gravi situazioni di pericolo per la pubblica incolumità. Continua a leggere

Storia di un vecchio albero

( articolo del dott. Ferdinando Fontanella )

Da qualche tempo durante le mie passeggiate mi capita di soffermarmi a pensare agli alberi, non tanto alla loro essenza biologica, quanto all’aspetto culturale. Un tempo tanto preziosi da essere considerati divinità, oggi invece quasi del tutto ignorati. Una domanda frulla spesso nella mia testa, è possibile considerare un albero al pari di un amico, ed è lecito soffrire per la sua morte o provare collera per il suo assassinio?

Voglio raccontarvi la storia vera di un vecchio albero che per anni è stato uno dei simboli della mia città. Leggete e poi rispondete, in cuor vostro, alle domande che pocanzi vi ho posto.

Platano Villa Comunale

Platano Villa Comunale

Con la sua possente chioma il vecchio platano della villa comunale ha protetto dal sole cocente intere generazioni, i rami nodosi Continua a leggere

Deperimento lecci in villa comunale

Caro Maurizio e cari affezionati lettori di Liberoricercatore.it, oggi 20 luglio 2012 scrivo per fare un breve aggiornamento circa la progressiva moria degli alberi di Castellammare (per visionare la precedente denuncia, si legga: “Discorso circa le alberature stabiesi“). Ormai sono anni che segnaliamo, a più riprese, il deprimente stato di abbandono del nostro patrimonio arboreo, ma i risultati ottenuti sono stati nulli, e la città continua inesorabilmente ad avvizzire.

Non voglio dilungarmi troppo, perché sono stanco di ripetere sempre le stesse cose. Ci tengo solo a segnalare che anche i lecci (Quercus ilex L.) presenti in villa comunale, nei pressi delle giostrine pubbliche e della Cassa Armonica, stanno morendo uno dopo l’altro. Continua a leggere

Inspiegabile albericidio di un olivo

Albericidio, ossia uccisione di un albero, chi e perché compie un gesto così odioso?

Castellammare di Stabia è una città con molti problemi e gravi disturbati sociali, che si evidenziano in alcuni episodi di inspiegabile inciviltà. Alcuni mesi fa, ad esempio, comparve sulla spiaggia antistante la villa comunale una gallina impiccata. Oggi, nella stessa zona, in una traversa del centralissimo Corso Vittorio Emanuele II, nel vicoletto “Giovan Battista Filosa”, si assiste ad un altro incredibile atto vandalico a cui è difficile dare un senso. Si tratta di un albericidio, ossia l’uccisone di un albero. La vittima è un piccolo olivo piantato in una delle fioriere che adornano il vicoletto. Continua a leggere

Castellammare: verde pubblico abbandonato… va in scena lo squallore primaverile

Aiuola o palude?

Aiuola o palude?

Con l’arrivo della stagione primaverile la natura si ridesta, cresce nell’animo e nei cuori dei cittadini la voglia di godersi un po’ di salutare vita all’aria aperta e i primi, pochi, temerari turisti, in shorts e sandali, fanno capolino dalle halls degli alberghi, attratti dai tesori della nostra città come le giovani farfalle raggiungono i fiori appena sbocciati. Castellammare, ovviamente, per non farsi trovare preparata a tutto questo, per una insana e radicata abitudine, offre il peggio di sé ammantandosi di un desolante e misero abito, tessuto con fili di abbandono e degrado. I preparativi allo squallido spettacolo sono curati nei minimi dettagli, veri professionisti esperti del settore sono assunti per non curare il verde pubblico, far prosperare le erbacce, abbattere tutti gli alberi che nel corso dell’inverno sono inevitabilmente morti e potare selvaggiamente quelli ancora in vita così da farli ammalare e seccare nell’immediato futuro. Anche i più solerti figli di Stabia si ingegnano e collaborano all’insana opera: alcuni diligentemente si assumono l’onere di ridurre le aiuole della città a cacatoio per i cani, altri si impegnano a spaccare e devastare quante più fioriere possibile, altri ancora danno una mano a far seccare un po’ di alberi, scorticandoli e/o appiccando fuochi all’interno dei tronchi. Nessuna zona della città è trascurata, dal centro alla periferia è tutto un fremito di pazzia chi vuol morire di collera venga qui!!!

Ferdinando Fontanella
Twitter: @nandofnt

Un po’ di foto “promozionali”:

La “ditta-addetta” pota e poi butta tutto nelle aiuole pattumiera?