Le principali navi da guerra costruite nel Regio Cantiere di Castellammare fino al 1861
( a cura di Antonio Cimmino )
Armata di Mare
Lo stabiese Antonio Cimmino, propone all’attenzione del lettore, una serie di brevi schede con l’intento di delineare quale fosse l’Armata di Mare del Regno delle Due Sicilie e le caratteristiche fondamentali delle più importanti navi da guerra costruite nel Regio Cantiere di Castellammare fino al 1861.
Varo del vascello Archimede (dipinto di L. Ducros posto nel Museè Cantonal Des Beaux-Arts di Losanna).
Il vascello ARCHIMEDE fu varato nel Regio Cantiere navale di Castellammare, il 10 settembre 1795. Costituita da uno scafo in legno con carena ricoperta di lastre di rame (per la protezione dall’acqua marina e dai parassiti), la nave aveva tre ponti. I 74 cannoni ad avancarica ed a canna liscia, erano sistemati in batteria: una scoperta sul ponte e due coperte. L’armamento marinaresco era formato da tre alberi (trinchetto, maestro e mezzana) con vele quadre, più il bompresso all’estrema prua. Fu disarmato il 4 febbraio 1809 a Palermo e venduto per la demolizione intorno al 1813.
La curiosità: dal dipinto di L. Ducros si evince che l’Archimede venne varato “di prua” e verso il mare aperto.
Note: Le informazioni contenute nella presente scheda sono tratte da: Ragogna L., Cronistoria delle unità da guerra delle Marine preunitarie, Ufficio Storico della M.M., Roma, 1981, pag. 35.
Per approfondimenti scrivere a: cimanto57@libero.it
Il 25 aprile del 2005, a sessant’anni dalla liberazione, Castellammare di Stabia per aver combattuto il nazifascismo a difesa della città, del cantiere navale e delle altre industrie, riceve dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, la Medaglia d’Oro al Valore Civile.
Questa la motivazione: – Importante centro del Mezzogiorno, all’indomani dell’armistizio, fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche, che, in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della terra bruciata; distruggendo il Cantiere Navale simbolo della città, altamente difeso dai militari del locale presidio e, gli altri stabilimenti industriali. Contribuì alla guerra di liberazione, con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci rappresaglie, che provocarono la morte di numerosi concittadini. 1943, 1945, Castellammare di Stabia.
Ringraziamenti:
Si ringraziano: Antonio Cimmino e Francesco Ruocco, per le video riprese affidateci.
Il Trieste a Castellammare (a sinistra si nota il forte borbonico prima della sua demolizione)
Nel 1953 il cantiere navale di Castellammare di Stabia registrò un interessante avvenimento scientifico e tecnologico: l’assemblaggio del batiscafo Trieste.
Il Trieste, progettato dallo scienziato svizzero August Piccard era formato da due elementi: lo scafo ed una sfera di acciaio spesso più di 12 centimetri. Lo scafo era stato costruito nel cantiere navale di Monfalcone mentre la sfera era stata costruita, in due pezzi, dalla Società delle Fucine di Terni.La professionalità delle maestranze del cantiere e la profondità del Golfo di Napoli presso Capri e Procida, furono determinanti per la composizione dell’originale battello atto a scendere a migliaia di metri nelle profondità del mare.
Piccard trovò l’entusiastica collaborazione di tecnici ed operai stabiesi nei difficili lavori di saldatura delle due semisfere e nell’adattamento allo scafo.