Gli Scarpetta, Eduardo e Castellammare
di Giuseppe Zingone
Al fraterno amico, Vincenzo Cesarano
Alla morte del più grande Pulcinella, Antonio Petito, sul palco del San Carlino di Napoli, l’impresario Luzi esclamò: “Nun è n’ommo ch’è muorto, è nu teatro… è San Carlino”. Tra i soccorritori del momento anche un giovane Eduardo Scarpetta correva alla casa del medico e amico personale di Petito, Capparelli, il quale dichiarò: “Ė inutile che venga. Povero Petito! Non lo troveremo vivo.” Era il 24 marzo 1876.
Idealmente Pulcinella lasciava il palcoscenico a Felice Sciosciammocca, anzi in un certo senso anch’egli contribuì a materializzarlo.