Archivi tag: Castellammare di Stabia

La Venditrice di amorini

La zona archeologica

La zona archeologica
( a cura del prof. Giuseppe D’Angelo, testo tratto da: “Rivivi la Città” )

Per la sua conformazione orografica, la città di Castellammare è, per così dire, strutturata su due livelli. Una collina a forma semicircolare che la avvolge – da Pozzano, le Fratte, Quisisana, Monte Coppola, Scanzano, Varano – e una pianura, stretta all’inizio, sul lato sud, che man mano si amplia, procedendo verso nord, formata prevalentemente da una serie di piattaforme alluvionali. E’ da presumere che nell’antichità la pianura fosse molto più esigua di oggi, per cui i primi abitanti delle nostre terre edificarono le proprie abitazioni proprio sulla collina.

La Venditrice di amorini

La Venditrice di amorini (coll. Gaetano Fontana)

A conferma di ciò, va ricordato che gli scavi effettuati – sia sistematicamente, sia a caso – hanno riportato alla luce antichi reperti proprio a Pozzano (nel XVI secolo), le Fratte, Quisisana (secc. XVIII – XX), monte Coppola (sec. XX) e principalmente a Varano (secc. XVIII – XX), anche se ritrovamenti sporadici vengono segnalati sin dal secolo XVI. Continua a leggere

Terremoto 1980 (foto Antonio Cimmino 05)

Il Terremoto dell’80 a Castellammare (le immagini raccontano)

Il Terremoto dell’80 a Castellammare (le immagini raccontano)

a cura di Maurizio Cuomo

Terremoto dell'80

Terremoto dell’80 (foto Antonio Cimmino)

La pagina ospita una raccolta di immagini inedite, che ritraggono la nostra Castellammare nell’imminente post-terremoto.
Le foto sono tratte dagli archivi fotografici dei sig.ri Enzo Sansone, Gerardo D’Auria, Pasquale Ammendola e dei dott.ri Antonio Cimmino e Carlo Felice Vingiani (che ringraziamo pubblicamente per la gentile concessione).

 Le gallerie fotografiche:

Archivio “Carlo Felice Vingiani”


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Caldarroste al sale grosso

 articolo di Ferdinando Fontanella

Caldarroste (immagine tratta dal web)

Caldarroste (immagine tratta dal web)

La parola caldarrosta evoca gustosi sapori e antichi riti. Non molto tempo fa, nelle giornate d’autunno, quando l’aria frizzante è pregna di odori deliziosi, era consuetudine fermarsi all’angolo della strada e comprare il caldo e fumante cartoccio, camminare e sgranocchiare una castagna dopo l’altra, c’era magia in quei pochi e saporitissimi frutti, che ci riscaldavano le mani e ci deliziavano il palato. Oggi i tradizionali venditori di caldarroste sono quasi del tutto scomparsi e i pochi che sono rimasti generalmente non rispettano più la tradizione, volgari fornelli a gas hanno sostituito il braciere con i carboni ardenti e cosa più triste ancora, le caldarroste sono vendute a “peso d’oro”. Continua a leggere

Etichetta bottiglie “Acqua Acetosella”

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

etichetta acqua acetosella

Etichetta “Acqua Acetosella” (coll. Maurizio Cuomo)

Etichetta bottiglia: Acetosella (acqua minerale naturale)
( collezione privata Maurizio Cuomo )

Il Castello

articolo di Maurizio Cuomo

In uno degli scorci più suggestivi offerti dal territorio stabiese, incastonato ai piedi del Faito a circa 100 metri di altitudine dal livello del mare, nel tratto di strada Panoramica ove confluiscono l’antica salita Visanola e strada Fratte, giganteggia, in posizione dominante sull’intera città il celeberrimo castello medioevale.

Il Castello (27)

Il Castello visto dalle Fratte (cartolina)

Di antichissima e nobile origine, questo castello ha subito nei secoli diverse trasformazioni strutturali (messe in opera per soddisfare le esigenze difensive del territorio), per cui oggi resta ben poco del suo aspetto originario.
Per le suddette motivazioni, dalla sola documentazione storica (vecchi manoscritti d’epoca) riesce difficile definire con certezza il periodo della sua fondazione.

Nel corso dei secoli, diversi illustri storici, nell’intento di arricchire l’oggettiva penuria di informazioni, hanno formulato le proprie teorie (frutto di anni di studio), nelle quali, alla luce delle più recenti scoperte storiche, è possibile riscontrare varie inesattezze.
Tra le diverse teorie fino ad oggi avanzate, vanno menzionate le ricostruzioni storiche del Parisi e del Milante, nelle quali entrambi gli autori, asseriscono che il castello fu fatto costruire per volere di Carlo I d’Angiò (1266-1285), da ciò si spiega l’erronea definizione “Castello angioino”, ormai di uso comune. Continua a leggere