Una serenata di Raffaele Viviani
a cura di Giuseppe Zingone
Quello che è scritto in “Guaglione” è la meravigliosa sintesi in rime della vita di Raffaele Viviani, la sua autobiografia, una vita complessa, modellata dalla caparbia volontà del grande poeta di piegare la sorte nemica, al proprio bisogno, sottomettendola almeno per quel tempo che il buon Dio gli concesse.
Abbiamo recuperato e già donato ai nostri lettori l’articolo del 1931 a firma Tina Sabbatini, “Il Teatro di Viviani“.1
Le parole della Sabbatini, meritano anch’esse, la dovuta attenzione del lettore, per la potente sintesi che ne emerge.
“Aveva cinque anni; e si pose a studiare da solo l’alfabeto. Di scuola non se ne parlò, né allora, né poi. Viviani non ha mai visto un banco scolastico, una lavagna, un quaderno, un libro di testo. Egli è entrato per la prima volta in un tempio della sapienza per accompagnarvi il figlio maggiore. Continua a leggere
- Spartito in: Comoedia, numero IX, 15 Ottobre-15 Novembre del 1931. ↩