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Zemberiniello

Zemberiniello: la vera pizza stabiese

Zemberiniello
di Andrea Di Martino

Introduzione dell’autore
Ciao Maurizio, mi piace molto il tuo sito e saltuariamente lo seguo godendo della tua capacità di ricerca che è veramente encomiabile. A seguire dal mio blog personale www.baol70.splinder.com ti posto un mio ricordo (scritto un paio di anni fa) di un vecchio luogo da stabiesi: “Zemberiniello”. Ciao con affetto. Andrea Di Martino.

Zemberiniello

Un giovane Zemberiniello sul posto di lavoro (foto d’epoca di Giovanna Zembrino)

Zemberiniello

l’antica arte di fare la pizza

L’improvviso risveglio di un desiderio. Tornare nei luoghi dell’infanzia, risentire quei sapori, riannusare quegli odori di quando infante con i miei genitori mi recavo da Mario Zembrino, per reiterare il magico rito della Pizza. Così questa sera entrando in questo locale ho fatto un vero e proprio tuffo nel passato. Qualche rinnovo, ma gli stessi tavoli di legno, le stesse sedie, qualche antico trofeo: quegli specchi logori della Peroni, le pubblicità della Coca Cola anni ‘50, qualcuna è ancora lì in bella mostra altre, chissà perché soppiantate da orrendi quadri, segno del passaggio di un incauto innovatore (le figlie?). La Pizza è sempre quella, rigorosamente lavorata a mano dall’impasto alla stesura. Il lievito naturale che fa la differenza. Il fiordilatte dei Monti Lattari, tagliato da Mario con un vecchio coltello, sul marmo che la perseveranza del gesto ha irreversibilmente solcato. Ho rivissuto antichi riti rivisto noti volti. Eravamo in tre una margherita, una profumatissima marinara, e un Continua a leggere

Il Monumentale presepe di Castellammare di Stabia

Dicembre, un anno a Castellammare

Dicembre, un anno a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Senza farsi attendere troppo è giunto anche Dicembre, tra i mesi dell’anno il più fuggevole, gioioso e facente baldoria, insomma il più bello. Mi è passato accanto stamattina assieme ad una odorosa “sporta” di arance e mandarini, ferocemente addossata sulle spalle di un giovane che risaliva piazza “Orologio”.

Il Monumentale presepe di Castellammare di Stabia

Il Monumentale presepe di Castellammare di Stabia, foto Giuseppe Zingone

Dicembre è mese di Luce, ma anche di odori, di abbracci di auguri, un arcobaleno tra le tinte attenuate dei mesi freddi, una batteria di fuochi pirotecnici.
A Castellammare vi attendono se ci fate l’onore di una visita (prego accomodatevi “v’offrimmo ‘o café!”) le festività più lunghe di tutto il circondario, forse della nazione intera, venite Signori a “strusciare” nelle nostre vigilie per le familiari e consumate strade e sull’affascinante lungomare, vi attende la più superba gioventù. Come una bella donna si affaccia al suo verde e fiorito balcone così iniziano le feste a Castellammare, ecco allora la ricorrenza dell’Immacolata Concezione, di questa solennità è caratteristica l’attesa fatta di un richiamo di voce (quasi una nenia) che si arrampica sui palazzi sfregiati dal tempo, tra i vicoli sempre assonnati e valica le nostre finestre sorprendendoci nel buio e nel tepore della nostra intimità, non è una melodia invadente è un canto a Maria; direi che è più profano e irritante il botto che negli ultimi anni l’anticipa e che ne sottolinea il passaggio ad altro caseggiato, insomma viene da chiedersi: “Ma nuje sti cristiani avimma scetà o l’avimma fa murì?”. Continua a leggere