Alfredo Panzini a Castellammare
di Giuseppe Zingone
Alfredo Panzini, nacque a Senigallia il 31 dicembre 1863, morì a Roma, il 10 aprile 1939. Continua a leggere
Alfredo Panzini a Castellammare
di Giuseppe Zingone
Alfredo Panzini, nacque a Senigallia il 31 dicembre 1863, morì a Roma, il 10 aprile 1939. Continua a leggere
‘O FATTO ‘E MIEZU CULILLO
a cura di Giuseppe Zingone
Tra i racconti, “i cunti” di un tempo, certamente stabiese (in senso dialettale), ricordiamo ‘O fatto ‘e miezu Culillo, e su segnalazione del nostro Enzo Cesarano, da sempre appassionato di tradizione popolare, abbiamo pensato che non potesse mancare nelle nostre pagine sulla storia di Castellammare di Stabia.
Il maestro Roberto De Simone, da sempre impegnato nel recupero delle tradizioni napoletane e campane, inserì il racconto ‘O fatto e miezu Culillo, nell’opera che personalmente curò dal titolo: Fiabe campane. I novantanove racconti delle dieci notti, per i tipi di Einaudi, nel 1994, opera in due volumi.
Alberto Chiancone
a cura di Giuseppe Zingone
Chiancone1e Girace una profonda amicizia, visibile e tangibile in questo scritto, ma anche nel breve documento filmato, Tavolozza napoletana. L’amicizia non si ferma solo ad un giudizio squisitamente artistico della pittura di Chiancone, suoi infatti sono diversi disegni inseriti nella riedizione de Le Acque e il Maestrale del 1961, del critico d’arte, scrittore, poeta e paroliere di Castellammare di Stabia. Continua a leggere
Tipografia Elzeviriana
di Giuseppe Zingone
E’ stato il computer con l’ausilio della stampante a decretare la fine della tipografia, in senso generale? Sicuramente! – Viene da rispondere in maniera netta e cristallina e un po’ frettolosamente. – Ma a pensarci bene le tipografie non sono scomparse del tutto, si sono reinventate, hanno cambiato strumentazione, si sono tecnologizzate, perchè ancora oggi nell’era del digitale i libri cartacei e fisici si stampano ancora. Continua a leggere
La donna inventata
a cura di Giuseppe Zingone
Questo surreale scritto di Piero Girace, è stato pubblicato sul quotidiano La Stampa sera, il 21-22 luglio 1951. Lo riproponiamo al lettore, per il piacere di leggere una penna brillante come quella del nostro giornalista d’eccezione.