Archivi tag: castellammare

Palazzo Spagnuolo (excursus storico/fotografico)

Mostra allestita il 17 agosto 2015

locandina Palazzo "Spagnuolo"

locandina Palazzo “Spagnuolo”

Nell’ambito dell’evento “Via all’Arte“, organizzato dall’Associazione socio-culturale “Terre Scosse“, in collaborazione con l’Associazione “Myo” e www.liberoricercatore.it (evento peraltro inserito nel cartellone delle iniziative patrocinate dal Comune di Castellammare di Stabia per l’estate 2015), liberoricercatore.it presenterà: “Palazzo Spagnuolo“, una mostra storico/fotografica “minima”, nella quale forniremo delle brevi note storiche (tratte da scritti d’epoca), utili a delineare l’excursus che ha interessato nei secoli l’antico torrione stabiese fino a farlo divenire Gran Caffè Napoli. Continua a leggere

Privilegio agli stabiesi per le acque termali

a cura di Maurizio Cuomo

Carissimi visitatori, visto che molti amici in questi giorni mi hanno chiesto di far luce su di una ipotetica concessione data agli stabiesi per la libera fruizione delle acque termali, di buon grado e nella certezza di poter favorire l’attività meritoria di “Ricomincio da Tre – Antiche Terme di Stabia“, organizzazione no profit di cittadini stabiesi, nata in quest’ultimo periodo per vigilare e salvaguardare il nostro patrimonio termale, abbiamo investito il carissimo Lino Di Capua (bibliofilo, appassionato di storia locale), dell’onere e dell’onore di rintracciare il documento o uno scritto che potesse suffragare la suddetta concessione, ormai tramandata da padre in figlio e della quale si era quasi perduta memoria. Sperando di aver fatto cosa utile e gradita, e che soprattutto, possa servire alla causa (come già succedeva al buon Viviani, st’acqua è ssanghe, e ccoce pure a noi), rimettiamo a seguire il frutto della sua ricerca.

Nella speranza di una Stabiae migliore e maggiormente consapevole, porgiamo a tutti i più cari saluti.

La redazione di liberoricercatore.it

Le acque di Stabiae (foto Ricomincio da Tre - Antiche Terme di Stabia)

Le acque di Stabiae (foto Ricomincio da Tre – Antiche Terme di Stabia)

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1993-2015: Castellammare oggi come allora

di Valentina Bucciero

(semplici riflessioni di una cittadina stabiese)

È sera esco dall’incontro-dibattito di Ac (Azione cattolica) tenutosi per le elezioni regionali. Sono le dieci di sera e cammino per le strade deserte della mia città, così chiassose durante la mattinata a quell’ora, invece, quasi completamente deserte. Intanto metto in ordine i pensieri, quel silenzio mi aiuta, ho ascoltato tanto … ho sentito i soliti problemi: le terme, il lavoro che non c’è, le potenzialità a disposizione non sfruttate e naturalmente una serie di proposte che se realizzate sarebbero già un bel passo avanti.

I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione

I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione

Intanto la mia mente ha materializzato i miei tormentati pensieri in un oggetto: un libricino, che pochi mesi fa, una cara amica mi aveva donato a ricordo del gruppo Fuci di Castellammare di Stabia. Quel piccolo dossier mi aveva colpito tanto, partendo dalla grafica, una macchia nera su uno sfondo completamente bianco. Un titolo, poi, che nel 1993, anno della pubblicazione, doveva aver fatto proprio scalpore: “I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione”. Proprio quel termine acquiescenza mi aveva fatto sobbalzare. In quel libro cercavo delle risposte o forse una speranza; leggerlo per capire se qualcosa fosse cambiato rispetto ad un 25ennio prima. I giovani della Fuci, tra la primavera del ’90 ed il dicembre del ’91 si impegnarono in un’attività che proprio loro definirono semplicemente di “anticamorra”. Grazie ad un finanziamento erogato dalla legge regionale n.39/1985 realizzarono un progetto che vide il coinvolgimento dei ragazzi di 9 istituti di scuola superiore di Castellammare di Stabia, mediante la compilazione di questionari redatti da esperti e volti a verificare il grado di informazione e di sensibilità sentito nei confronti della camorra. Ai ragazzi era stata proposta anche la visione del film “Mary per sempre”, che potremmo definirlo il Gomorra degli anni ’90. A questo si accompagnò un confronto tra studenti ed insegnanti con magistrati, sociologi e giornalisti, sviluppato nella forma dell’incontro-dibattito presso i vari istituti, cercando di riflettere sulla criminalità organizzata dal punto di vista storico, giuridico e sociologico. Continua a leggere

Polidoro

Dal tratteggio inconfondibile del M° Vincenzo D’Angelo, quest’oggi riemerge il ricordo di un personaggio molto noto agli stabiesi. A proporre questa nuova chicca, manco a dirlo, è il dott. Giuseppe Plaitano, che ritrova tra i tanti documenti della sua collezione di “cose stabiane”, nientedimeno che il ritratto di Polidoro.

Polidoro

Polidoro

Polidoro era un personaggio caratteristico, noto nel rione per la sua originalità caratteriale da eterno bambinone, con qualche “rotellina” fuori posto. Orfano di entrambi i genitori, viveva, insieme ad altri suoi fratelli e ad una sorella, con delle zie, le quali, alla morte dei genitori, avevano adottato gli sfortunati nipoti. Abitava in un appartamento al terzo piano del mio stesso stabile alla via S. Caterina, 109. L’aneddotica su Polidoro è ricchissima di episodi divertenti.

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Passeggiata a monte Faito

tratto da “Le Acque e il Maestrale ” di Piero Girace

Volendo dare un ulteriore contributo culturale al nostro portale, quest’oggi propongo la lettura di un brevissimo racconto narrativo, di Piero Girace, che con fare poetico e da vero scrittore, fa rivivere Quisisana, luogo incantato, purtroppo, abbandonato!!!

Buona lettura. Maurizio Cuomo.

Faito in particolare (6)

Monte Faito – La strada fra i boschi

Agosto fa desiderare le grotte con gli stalattiti, gli eremi selvosi degli anacoreti. Il vento non vuol discendere alle marine, che sono gremite di bagnanti e splendono, orgiastiche, sul mare; se ne sta tranquillo e stracquo sulla vetta di Monte Faito, dove le vacche si aggirano mansuete sul pianoro e digrumano l’erba aromatica. Andiamo, dunque, incontro al vento e alla montagna. Numerose sono le strade che portano a monte Faito. Due io ne conosco, tutte e due bellissime; l’una breve e faticosa, che si arrampica – più che strada mulattiera – sul dorso della montagna, nei pressi del santuario dell’arcangelo Raffaele, dove crescono i sorbi selvatici e la roccia viva rompe le zolle; l’altra, lunga e comoda, che si attorce in lenti giri alla montagna, la quale rivela a poco a poco la sua potenza di volume e la sua flora rigogliosissima.

Base di partenza Castellammare o Quisisana. Quisisana non è ancora la montagna. Vi sono le ville, l’albergo reale, i borghi, le parrocchie, le conversazioni ed Continua a leggere