articolo di Maurizio Cuomo
La tradizione del “dare la voce”, è senza dubbio, una delle pratiche più antiche e caratteristiche, alle quali ancor oggi è possibile assistere. Prettamente stabiese, la voce di “Fratièlle e surélle”, echeggia alle prime ore del mattino, nel periodo della cosiddetta “Dodicina”, cioè, nei dodici giorni che precedono l’otto di dicembre in cui ricorre la festa dell’Immacolata Concezione.
Il periodo di origine di questa tradizione popolana (non ancora precisato), dovrebbe, risalire alla fine del ‘700, o quanto meno alla metà dell’800, quando le coste di una Castellammare di pescatori e marinai, furono palcoscenico di una tragedia marinaresca, della quale si tramanda, fu protagonista un pescatore stabiese, unico superstite di un naufragio. Continua a leggere