Archivi tag: contratto d’area torrese stabiese

Contratto d’Area torrese stabiese (parte V)

di Raffaele Scala

Giovanni Zeno, l’ultimo Segretario Generale della CGIL dell’ex Comprensorio Vesuviano Esterno, la zona sindacale che andava da Torre del Greco a Massalubrense, morì improvvisamente per una ischemia all’età di 54 anni. Fu un grande sindacalista, forse il migliore che abbia mai guidato il sindacato rosso a Castellammare di Stabia. Nel capitolo si ricostruisce la sua vicenda umana e politica, i lati segreti, le ambizioni frustrate, la lotta politico sindacale. Un capitolo avvincente ed emozionante, tutto da leggere (almeno credo e spero).

Come sempre, con affetto e simpatia. Raffaele Scala.

Contratto d'Area Torrese-Stabiese: Il Cantiere navale di Castellammare di Stabia (foto Ferdinando Fontanella)

Il Cantiere navale di Castellammare di Stabia (foto Ferdinando Fontanella)

Storia del Contratto d’Area torrese stabiese. 1991 -1996

La firma del Contratto d’Area Continua a leggere

Contratto d’Area torrese stabiese (parte IV)

di Raffaele Scala

Eccoci alla quarta puntata. Mi avvio lentamente alla conclusione. Non so se questa storia ha trovato riscontro nei nostri lettori, in quanti si sono o meno appassionati a queste vicende di venti anni fa e che a loro modo hanno determinato, nel bene e nel male, la storia della nostra Città. Di sicuro all’epoca vi fu una larga partecipazione di popolo alle vicende sindacali, in molti credettero che la svolta fosse possibile, che la rinascita di Castellammare potesse concretizzarsi, grazie alle lotte, spesso violenti, della classe operaia. Così non è stato. Perché questo è accaduto proveremo a dirlo nella puntata finale di questa storia.

Ringraziandovi come sempre per la vostra preziosa disponibilità. Raffaele Scala.

Notturna sui cantieri

Notturna sui cantieri (foto Giuseppe Zingone)

Storia del Contratto d’Area torrese stabiese. 1991 -1996

Capitolo Quarto:

Le elezioni politiche del 21 aprile 1996

Quanto più si magnificavano i progetti, tanto più esplodevano le polemiche e l’ultima di quel febbraio ’96 fu ancora una volta tra la Fiom e il Segretario della Camera del Lavoro. Catello Di Maio continuava a denunciare la carenza di piani industriali e Giovanni Zeno accusava a sua volta il segretario dei metalmeccanici comprensoriali di porsi (…) fuori della linea di ricerca che i diversi soggetti sociali e di governo stanno compiendo in questa fase (…). Le sue dichiarazioni, secondo Zeno alimentavano soltanto pericolose contrapposizioni. In realtà nulla di quanto si andava sottoscrivendo corrispondeva a fatti concreti ravvicinati e, al di fuori dei proclami, ci si dibatteva quotidianamente con disoccupati organizzati sempre pronti a occupare ora le sedi sindacali, come la Camera del Lavoro oplontina, ora i municipi delle due più importanti città industriali dell’area, Castellammare e Torre Annunziata. Si alzavano tende e si facevano digiuni per protestare contro tutto e tutti, mentre i lavoratori in cassa integrazione vivevano in un disagio sempre maggiore, sconcertati dai mille progetti reclamizzati e nessuno dei quali realizzati. Continua a leggere

Contratto d’Area torrese stabiese (parte III)

di Raffaele Scala

Cari amici, con questo terzo capitolo entriamo nel vivo delle lotte operaie e arrivano i primi importanti risultati con la firma del protocollo d’intesa con il Governo Berlusconi e primi impegni di reindustrializzazione dell’area. Come sempre le vicende s’intrecciano con la lotta politica e le ambizioni di dirigenti sindacali che puntano ad entrare in parlamento o nel consiglio regionale. Un capitolo dedicato al compianto Giovanni Zeno, l’ultimo grande Segretario Generale del comprensorio sindacale torrese stabiese, l’uomo cui il movimento operaio deve molto, se non altro per le speranze suscitate in un contesto territoriale in cui la capacità combattiva della classe operaia, e dell’intera comunità, era ancora molto alta, e forte la voglia di combattere il declino economico. 

Ringraziandovi come sempre per la vostra preziosa disponibilità. Raffaele Scala.

Giovanni Paolo II visita il cantiere, come un operaio tra gli operai...

Primi anni ’90: Giovanni Paolo II visita il cantiere di Castellammare, come un operaio tra gli operai…

La nascita della Società di Promozione TESS

Saranno necessarie nuove proteste, manifestazioni e finanche un altro, ennesimo sciopero generale a Torre Annunziata, il 14 gennaio 1994, per chiedere, ancora una volta, il rispetto degli accordi sottoscritti, per recuperare i ritardi, ma finalmente il 4 febbraio, con la denominazione di TESS (Torre e Stabia Sviluppo), i comuni di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata e con la partecipazione della Provincia, dell’Unione Industriale di Napoli, della Gepi, acronimo di Società per le Gestioni e Partecipazioni Industriali, nata nel 1971 e della Spi, Società di Promozione Industriale nelle aree svantaggiate daranno vita alla Tess, con sede presso le Nuove Terme Stabiane.[1] Successivamente si allargherà agli altri comuni limitrofi, tra cui Torre del Greco, fino a quando quest’ultima sceglierà un’altra strada sottoscrivendo un nuovo e diverso Patto Territoriale con altri tre comuni, dando vita al Patto del Miglio d’Oro insieme a Portici, Ercolano e San Giorgio a Cremano. Complessivamente, senza i quattro comuni del costituente Patto dell’area vesuviana, saranno 12 i comuni aderenti alla Tess e primo Presidente della neonata Società sarà il sindaco di Castellammare, il professore universitario di scienze biologiche presso la Federico II, Catello Polito, mentre la Gepi esprimerà l’Amministratore Delegato con l’ingegner Riccardo Salvato. Continua a leggere

All’origine del contratto d’area torrese stabiese (1991 – 1994)

di Raffaele Scala

Caro Maurizio, torno con una nuova pubblicazione di tipo particolare, forse non per tutti. Non più storie e vicende di un secolo fa, ma di straordinaria attualità, l’ultima epopea del movimento operaio stabiese torrese prima del crollo finale, della sconfitta definitiva, non solo del sindacato e della politica, ma dell’intera città, anzi di due Città condannate ad una lenta agonia, come è possibile vedere a partire dallo spettacolo indecente della villa comunale, dell’abbandono della Cirio, dell’Avis, delle Terme, Vecchie e Nuove, degli stessi cantieri navali, per non parlare del degrado morale e civile di una intera classe dirigente, sempre più incapace e corrotta,
Oggi che è caduto anche l’ultimo baluardo della Democrazia Operaia, sconfitta ed umiliata, non resta che rileggere la storia ultima degli anni novanta del secolo appena trascorso, sperando di poter trovare gli stimoli giusti per riuscire a risorgere dalla proprie ceneri.
Sperando che diventi patrimonio di tutti, colgo l’occasione per inviare a te e all’intera redazione gli auguri di serene festività pasquali. 

Raffaele S.

Area torrese stabiese (da google heart)

Area torrese stabiese (da google heart)

Capitolo primo:

Il III Congresso comprensoriale della Camera del Lavoro.  1991

     Anni difficili, ricchi di storia, quelli a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta del secolo trascorso. Si comincia in novembre, correva l’anno 1989, con la caduta del Muro di Berlino, segnando uno spartiacque tra vecchio e nuovo secolo. Lo storico marxista inglese, Eric J. Hobsbawm, in un saggio pubblicato nel 1994 definì il Novecento il Secolo breve (1914 – 1989), mentre il politologo americano Francis Fukuyama, più drasticamente, pronosticò la fine della storia facendola coincidere con il crollo dell’Unione Sovietica e del comunismo, intesa come fine delle ideologie e vittoria finale del liberalismo democratico. Continua a leggere