Il Parroco della con-Cattedrale di Castellammare di Stabia, ci ha concesso una breve intervista, nella quale spiega le valide motivazioni, che hanno indotto la Curia a far eseguire una copia fedelissima della statua lignea del Santo Patrono. Scolpita nel 1609 da Giovan Battista Vigilante, sarà sostituita per le cerimonie all’aperto, da una copia in fibra di vetro. In pratica, in seguito ad una nota scritta dalla Sovrintendenza nel febbraio 2017, nella quale veniva chiesto di non consentire più l’uscita della statua in legno antico in processione, e a causa degli attacchi di agenti atmosferici ed inquinanti, la Curia, dava mandato al laboratorio di restauro Breglia-Guidone, di eseguire una copia perfetta della statua antica.
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Il IV Circolo Didattico di Castellammare ringrazia LR
Dicembre 2018, in occasione dell’evento dedicato alle “Tradizioni locali”, la dott.ssa Elena Cavaliere, Dirigente Scolastico del IV Circolo Didattico di Castellammare di Stabia (Annunziatella), ringrazia Liberoricercatore.it per la cordiale partecipazione.
Note: A tal proposito si ringraziano: Corrado Di Martino ed Aniello Lascialfari per aver rappresentato Libero Ricercatore durante la manifestazione.
Palma d’Oro allo stabiese Andrea Coppola
Oggi 19 dicembre 2018, presso la Casa delle Armi al Foro Italico in Roma, si terrà la cerimonia annuale del Collare d’Oro, la massima onorificenza dello sport italiano conferita dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Lo stabiese Andrea Coppola, in qualità di tecnico di rare capacità, sarà insignito della Palma d’Oro la più alta onorificenza al merito tecnico.
Il Collare d’Oro è stato assegnato ad atlete e atleti, distintisi ai Giochi Olimpici e Paralimpici di PyeongChang 2018, o hanno vinto un Campionato Mondiale di Specialità Olimpiche e Paralimpiche nel 2018, o hanno primeggiato nella discipline motoristiche, nonché Campioni del Mondo negli sport di squadra – disputati prima del 1995, ovvero gli azzurri della Pallanuoto (1978 e 1994), della Pallavolo (1990 e 1994), ai vincitori della Coppa Davis di Tennis del 1976, oltre alla memoria del grande Pietro Mennea.
I vertici del Governo, presente il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, LucaPancalli; consegneranno l’ambito riconoscimento durante la cerimonia trasmessa in diretta su Rai 2.
L’alto riconoscimento sarà assegnato ad atleti, campioni, personalità, società sportive e tecnici di rilevo, in detta categoria figurerà lo stabiese Andrea Coppola. Andrea, nato a Castellammare di Stabia il 4 gennaio 1952, ha iniziato giovanissimo a remare nelle fila del Circolo Nautico Stabia, sotto la guida del dott. Giuseppe La Mura. Da atleta, ha conquistato con i colori azzurri un terzo posto nel Pentagonale Internazionale Juniores di Castel Gandolfo in Roma (1970) insieme ad Antonio Schettino e Maurizio Zingone. Nel 1975 ha iniziato a collaborare tecnicamente con il coach della Canottieri Napoli Aldo Calì. Nel 1977 assolve il servizio di leva presso il Centro Sportivo della Marina Militare a Sabaudia, rientrando poi, a fine leva, sia a collaborare con il Gruppo Sportivo del Circolo Canottieri Napoli, sia a remare per lo Stabia, vincendo a Piediluco il Campionato Italiano Assoluto 1977 in “due con” assieme a Giuseppe Abbagnale (odierno Presidente Federale della FIC).
Nel settembre del 1980 gli viene affidata la conduzione tecnica del Circolo Nautico Posillipo fino al 2006, aggiungendo alla bacheca del sodalizio partenopeo rosso-verde ben 115 titoli italiani in varie categorie e specialità, il periodo più fulgido del sodalizio napoletano. Numerosi atleti preparati da Coppola, hanno indossato la canottiera azzurra, conquistando in molti casi titoli iridati e piazzamenti d’onore. Nel 2006 viene nominato Cavaliere delle Acque, nello stesso anno passa a dirigere il Settore Tecnico della Federazione Italiana Canottaggio, sovrintendendo e dirigendo tutta l’attività delle Squadre Nazionali, e stabilendo lo stile della leadership degli allenatori dei vari settori.
Il Presepe di Viviani
Quest’anno in esclusiva assoluta, Libero Ricercatore, presenta l’evento nell’evento, che ha caratterizzato la Mostra del 2018. Nella grande rassegna di presepi artistici,composti da vari maestri artigiani stabiesi e non, spicca per particolare originalità, la sezione interamente dedicata al grande drammaturgo e poeta Raffaele Viviani.
La proposta inclusa nel cartellone Cantieri Viviani, realizzato dalla Regione Campania attraverso la Fondazione Campania dei Festival, e concepito da Giulio Baffi, è frutto di una collaborazione avviata per l’occasione con l’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe presieduta da Massimiliano Greco, con il coinvolgimento per la promozione in esclusiva di Libero Ricercatore.
La sezione dedicata a Viviani è una sorta di sezione a tema; Antonio Sbacchi, maestro artigiano, ha immaginato Raffaele Viviani insieme a Carluccio indimenticabile figura cittadina, nei pressi dell’Arco di San Catello, in adorazione alla Natività. Ancora ispirate dai lavori di Viviani troviamo “’O Vico d’’e Guagliune” del maestro Antonio De Martino, ricco di particolari, che ci riportano alla mente come in un film mai dimenticato, i frame tratti dalle poesie di Viviani. “’E Piscature” del maestro Luigi Di Martino, un gruppo di pescatori e le loro famiglie, in riva alla spiaggia, mentre si preparano per il duro lavoro quotidiano. E poi “Faciteme magnà” del maestro Franco Liguori, un’osteria, affollata di beoni e nulla facenti dediti al vizio del mangiare. L’ultimo omaggio al poeta è quello di “Tiempe belle ‘e ‘na vota” di Pietro Giordano, nel quale si ricordano i giardini pubblici com’erano un tempo. L’esposizione di queste ed altre opere di pari pregio, resterà fruibile tutti i giorni fino al 6 gennaio 2019.
Sarà una buona occasione per tutti per ammirare i presepi, e ricordare che uno dei drammaturghi più grandi del novecento italiano è nato a Stabia.
Tre ciucci, ‘nu cane e ‘nu puorco
Tre ciucci, ‘nu cane e ‘nu puorco – 14/12/ 2018, Corrado Di Martino
Il 15 dicembre del 1960, toccò a Castellammare di Stabia cimentarsi in un gioco a quiz televisivo: Campanile Sera, nel video che è seguito da qualche notizia storica, intervistiamo uno dei partecipanti a quella appassionante ma sfortunata serata per la nostra città. Il professor Pasquale Romano, la studentessa Dea Pasetto ed il laureando Rosario de Simone, affrontarono gli esperti della città di Cento, non andò bene, ma poco importa, la città visse, televisivamente parlando, un indimenticabile momento storico.
È indubitabile che l’Unità d’Italia, almeno quella culturale, si sia avviata quasi 100 anni dopo quella storicamente riconosciuta. Dal 1954 in avanti, un grande ruolo nell’unificazione culturale italiana, lo ebbe la Radio-Televisione Italiana. Un tratto caratterizzante di quella Televisione, era quello di creare una cittadinanza pronta a condividere cultura, tradizioni, modi di vivere; il motivo per cui diventò così celebre così amata. I programmi più noti al tempo erano “Lascia o raddoppia?” con Mike Bongiorno; Il Musichiere con Mario Riva e Campanile Sera, ancora con Mike Bongiorno, un gioco televisivo ad indovinelli, creato per portare in televisione la provincia, il vero tessuto cultural-popolare italiano. Due cittadine, una del Nord e una del Sud, si contrapponevano in una gara fatta di quiz e giochi di abilità. Parliamo ancora di una TV, che deve crescere, la diffusione dell’apparecchio televisivo non è ancora capillare, il medium non è ancora apprezzato per il suo valore almeno fino alla notte del 20 luglio 1969, quando attraverso il televisore di casa, si riuscì ad assistere in diretta allo sbarco sulla Luna di Neil Armstrong. I media cartacei, tratteranno l’argomento solo 36 ore dopo, una eternità secondo le valutazioni odierne dei mezzi di comunicazione di massa. Non trascuriamo, poi, il grande lavoro per l’alfabetizzazione, fatto dalla trasmissione “Non è Mai Troppo Tardi” del mitico maestro Manzi. In questo grande fermento tecnologico e culturale, un posto importante fu occupato dal quiz televisivo “Campanile Sera”. Trasmesso il giovedì sera alle 21, era condotto negli studi della Fiera di Milano da Mike Bongiorno, in esterna da una giovanissima Enza Sampò che sostituì Renato Tagliani e, dal garbato e simpatico Enzo Tortora. Fu il capostipite dei giochi collettivi interattivi, poiché conferiva al pubblico la partecipazione da casa insieme a quello invitato in studio a Milano.
Il 15 dicembre del 1960, toccò a Castellammare di Stabia cimentarsi in questo gioco, Il professor Pasquale Romano, la studentessa Dea Pasetto ed il laureando Rosario de Simone, rappresentarono quali esperti in studio Castellammare di Stabia, mentre in diretta dalla cittadina “il pensatoio”, qualche esperto locale, oltre un cane addestrato (?) si difesero strenuamente in una serata fredda e sfortunata. Dopo gli esiti negativi della gara, la satira popolare si accanì contro gli sconfitti, ironizzando sul fatto che oltre al cane, avevano preso parte al quiz tre ciucci e ‘nu puorco.