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Nella rubrica trovi una vasta raccolta di immagini raccolte sul territorio stabiese.

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La nevicata di fine anno: un bel regalo

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scatti d’autore (sezione):

Castellammare agli occhi di uno stabiese (Maurizio Cuomo)

Castellammare, 31 dicembre 2014 (Giuseppe Zingone)

Castellammare vista dal Campus ex Salesiani (Antonio Cimmino)

Castellammare vista da un fotoreporter (Genny Manzo)

Castellammare vista d’autore (Pietro Salvato)

EdisFoto (Enrico Discolo)

I colori di Stabia (Corrado di Martino)

La mia Stabia (Enzo Cesarano)

La suggestione del Faito (Agostino Guarino)

La XXX Sagra del Carciofo (Maurizio Cuomo)

Luci, ombre e colori della mia Città (Giuseppe Zingone)

Processione di Maria SS. Annunziata (Maurizio Cuomo)

Riflessi stabiesi (Giovanna Lombardo)

Stabiae: visione naturalistica (Ferdinando Fontanella)


Castellammare e Faito, notturno, Collezione Giuseppe Zingone

Notte al Faito

Notte al Faito
di Enrico Discolo

Castellammare e Faito, notturno, Collezione Giuseppe Zingone

Castellammare e Faito, notturno, Collezione Giuseppe Zingone

Una notte d’estate sul Monte Faito svela il mondo straordinario della natura montana della catena appenninica dei Monti Lattari che si distendono sul mare fino alla penisola sorrentina.
Mi incammino per i sentieri con la torcia elettrica che fora l’oscurità dei cespugli. Le sciabolate di luce mettono in fuga volpi e conigli con gli occhi brillanti e dilatati.
I canti notturni degli uccelli sono brevi e armoniosi come una ninna nanna.
I fiori dei giardini debordanti dalle ville attirano le farfalle notturne.
Sul margine di uno stradone i lombrichi, permeati di una particolare fosforescenza, strisciano a fisarmonica tra i fili d’erba.
Nel momento in cui il braccio di luce fruga tra le corolle dei fiori, mi viene incontro, sulla traccia luminosa, un frenetico sciame d’insetti danzatori.
Arrivo al piazzale dei Capi per soffermarmi ad osservare il golfo di notte, quando arriva improvviso da levante il bagliore dei lampi e il brontolio dei tuoni. Una cabina telefonica mi ripara dalla pioggia battente e dalle raffiche del vento. Continua a leggere

La fiumana di gente all'Arco del Cognulo in occasione della processione di Gesù Bambino (disegno Edis - 12-08)

Natale al Cognulo sulle tracce del passato

Natale al Cognulo sulle tracce del passato
di Enrico Discolo

Del Natale a Castellammare di Stabia non ci rimane altro, attualmente, che la messa di Mezzanotte nelle chiese cittadine e un presepio vivente che viene rappresentato, da alcuni anni, alla Madonna della Libera, frazione Camerelle costituita da un’antica borgata. Il villaggio si sviluppa sulle terrazze del Monte San Cataldo e fa da cornice al famoso ed omonimo Santuario in cui si venera la Madonna della Libera.
Ma dovete sapere che circa sessanta anni fa, nella notte di Natale, c’era ancora, una tradizione molto bella e suggestiva: la processione del bambino Gesù, al rione Cognulo. Un agglomerato urbano attraversato da una stradina, che dalla falda montana arrivava fino al porto attraverso via Santa Caterina e da questa per mezzo d’‘o pertuso d’‘o Cugnulo, un tunnel piccolo ad altezza d’uomo sotto i fabbricati, sbucava in via Bonito.
In meno di ottocento metri, dalla Pacella al porto, la città di Castellammare di Stabia vantava una zona del suo Centro antico come la più popolosa dei paesi vesuviani.

Dopo la messa di mezzanotte, che si celebrava nelle numerose chiese del centro storico: Santa Caterina, Santa Maria della Pace, Madonna del Soccorso, Spirito Santo, Santa Maria di Portosalvo e della chiesetta del Cuore di Maria in via Benedetto Brin tutti i fedeli tornavano nelle proprie case per il gioco della tombola e la preparazione di capaci vassoi di struffoli (fritti nel pomeriggio) immersi nel miele dorato e arricchiti di diavoletti multicolori (‘e cunfettielle).
I saporiti dolci natalizi venivano poi aromatizzati con l’Anice, il liquore che personalmente definisco come “il sapore e il profumo dell’inverno”.
Nonna Assunta aveva l’incarico di preparare “‘a ciuculata” il cui odore incentivava un certo languorino di stomaco, che veniva poi placato con una generosa porzione di struffoli e una fumante tazza di cioccolata ben calda e fragrante di scorza di limone.

Alle tre e mezzo del mattino si usciva di nuovo per andare a vedere e partecipare alla processione di Gesù Bambino, che si faceva proprio nella strada del Cognulo con l’inizio canonico, fissato e sempre rispettato, alle ore quattro della mattina di Natale.

In quella ora antelucana via Santa Caterina presentava uno spettacolo eccezionale per quei tempi così moderati e parsimoniosi. Una fiumana di gente imbacuccata si recava ad affollare la salita del Cognulo che iniziava proprio sotto l’antico e storico arco che si trovava al centro di Santa Caterina. Le botteghe erano tutte aperte e i fasci di luce che fuoriuscivano da esse sciabolavano, da un lato all’altro della carreggiata stretta, variopinte e luminose proiezioni, animate e ritmate dalle ombre grosse e nette che il passaggio continuo dei passanti creava sulle pareti dei palazzi.

La fiumana di gente all'Arco del Cognulo in occasione della processione di Gesù Bambino (disegno Edis - 12-08)

La fiumana di gente all’Arco del Cognulo in occasione della processione di Gesù Bambino (disegno Edis – 12-08)

L’eccitazione di noi ragazzi cresceva quando udivamo, ancora lontano, il suono della banda musicale che arrivava dal Largo Pace.
Io e la mia famiglia avevamo una posizione strategica per vedere tutta la cerimonia natalizia che da lì a momenti si sarebbe celebrata.
Subito dopo il ponte della Vesuviana possedevamo un giardino di famiglia ben curato da zio Catello Ziino che abitava al primo piano del palazzo che si trovava subito dopo la linea ferroviaria. Continua a leggere

liberoricercatore.it incontra la città…

liberoricercatore.it incontra la città (8 maggio 2015)

“Imperdibile serata al Circolo Internazionale all’insegna della stabiesità”.

Venerdì 8 maggio 2015, nell’ambito del ciclo di incontri mensili che il prof. Pierluigi Fiorenza organizza, presso il Circolo Internazionale di Castellammare di Stabia, si terrà l’evento:

liberoricercatore.it incontra la città…

( Castellammare ieri e oggi )

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La Citizen Band (negli anni ’70) – la corsa agli armamenti

Enrico Discolo

Enrico Discolo

Cronaca dal passato della Citizen Band

di Enrico Discolo (Marco dello Studio 1)

La corsa agli armamenti

“Nel 1973 ci lasciammo alle spalle il primo periodo di austerità le cui restrizioni, sentenziarono gli esperti, avevano giovato molto all’economia individuale e nazionale.
Nel corso delle famose domeniche ecologiche istituite a seguito della crisi del petrolio, succede anche oggi (nel 2007), molte famiglie italiane avevano trovato il modo di rafforzare e consolidare i legami familiari e di amicizia passeggiando per le vie cittadine senza automobili…
Il mese di agosto, anno del colera in Campania aveva stressato psicologicamente i residenti del comprensorio napoletano. Il mese di settembre fu per tutti una esperienza amara che si ricorderà per sempre.

Le code ai presidi sanitari per la vaccinazione, il gesto di saluto più vero e sincero come stringersi la mano era diventato quasi proibito…, in cucina si doveva bollire l’acqua…, quando si scendeva per i piani del proprio palazzo guai a poggiare le mani sulla ringhiera delle scale…, gli inviti a pranzo anche da parte dei familiari più stretti erano scomparsi dal calendario…, tutte le volte che compravamo il pane lo si mangiava solo quando il capo famiglia l’aveva passato sulla fiamma del gas e solennemente proclamava che solo in quel modo si distruggeva il Vibrione…

Mai come allora il Cotugno ebbe su tutto il territorio nazionale, per mezzo dei collegamenti nei vari telegiornali, il suo lungo periodo di celebrità. Ogni sera potevamo aggiornarci sull’epidemia grazie alla diffusione dei bollettini di situazione sanitaria che rivelavano il numero dei continui ricoveri dei pazienti ammalati di colera provenienti principalmente dai paesi vesuviani della fascia costiera compresa ovviamente Castellammare di Stabia. Continua a leggere