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Mons. Francesco Alfano: 10 anni di attività pastorale

Auguri a S.E. Mons. Francesco Alfano

( riconoscente LR lo ringrazia per i primi 10 anni di attività pastorale )

di Enzo Cesarano

Mons Francesco Alfano (foto Enzo Cesarano)

La redazione di liberoricercatore.it è lieta di commemorare  i primi  dieci anni di apostolato di S.E. Mons. Francesco Alfano, riconoscendo  la  Sua straordinaria  umiltà  nel porsi  con  il  popolo  stabiese,  verso il quale,  ha sempre  ha  manifestato  vicinanza  e  preziosissimo  sostegno  morale  e spirituale

Custodi del Creato: in foto Enzo Cesarano, Antonio Cimmino, Corrado Di Martino, Mons. Francesco Alfano, Domenico e Maurizio Cuomo (foto Francesca Tramparulo)

Tra le innumerevoli collaborazioni, noi di LR lo ricordiamo con affetto al sostegno della partecipata manifestazione “Custodi del Creato“, un toccante momento di preghiera, organizzato affinché si fermasse la “piaga” incontrollata degli incendi che colpirono incessantemente (e quasi irreparabilmente) il Faito ed il Vesuvio, vittime delle devastanti fiamme che arrecarono un danno ambientale senza precedenti.


A seguire (dall’Archivio di LR – foto Enzo Cesarano) postiamo alcune immagini che ritraggono S.E. Mons. Francesco Alfano nel giorno della sua investitura.

Con l’augurio che il nostro Don Franco, possa rimanere saldamente e ancora per lunghi anni, alla guida pastorale della Diocesi, cogliamo l’occasione per ringraziarlo a nome di tutta la Comunità stabiese.

Con affetto ed estremamente grati, gli amici LR.

Giacomino

Il mio amico Giacomino

articolo di Enzo Cesarano

(articolo di settembre 2014)

Il mio amico Giacomino come al solito sta seduto nella piazzetta del vescovato, lo vedo e gli dico di spostarsi perché il fetore è infernale, e lui senza scomporsi mi manda a quel paese.

Giacomino

Giacomino

 

Giacomo è un personaggio che va fuori dagli schemi, è piacevole da ascoltare, perché i suoi racconti sono una miscela tra filosofia spicciola e storie di vita vissuta, della quale lui ha saputo fare tesoro.
A Castellammare è molto conosciuto; la sua notorietà ebbe inizio nella metà degli anni ‘80 quando una mattina decise di fare dei murales. Le sue pitture però non erano destinate ai muri, ma su commissione venivano fatte sulle porte di negozi, le serrande, ecc. Al macellaio ad esempio, disegnava una bella mucca, al fruttivendolo un ricco cesto di frutta e così via, così facendo guadagnava si divertiva e divertiva.
I suoi colori forti e naif ravvivavano e intere strade spente e grigie presero vita grazie alla sua trovata che per quel tempo fu una vera e propria novità perfino i rotocalchi e la stampa nazionale diedero risalto a questo fenomeno cittadino. Continua a leggere

Storia semplice

Storia semplice
di Enzo Cesarano

Breve premessa dell’autore
Caro Maurizio a te e agli amici di liberoricercatore.it voglio raccontare un aneddoto della mia famiglia perché divertente, una storia semplice a testimonianza di quando le nostre acque erano conosciute, valorizzate, e utilizzate per le loro funzioni medicamentose.

Le terme di Castellammare, cartolina Zingone Giuseppe

Le terme di Castellammare, cartolina Zingone Giuseppe

Alla fine degli anni ’50 il grande attore, commediografo e autore Eduardo De Filippo, fu colpito da gravi disturbi renali dovuti a dei calcoli al che un suo amico medico gli parlò delle nostre acque e della loro grande funzione sull’organismo, di carattere curativo e benefico per risolvere definitivamente quel disturbo che faceva soffrire l’attore. Continua a leggere

Don Rodolfo Spagnuolo

articolo di Enzo Cesarano

Il Gran Caffè Napoli in un dipinto del maestro Umberto Cesino

Il Gran Caffè Napoli in un dipinto del maestro Umberto Cesino

Don Rodolfo era uno dei proprietari del “Gran Caffè Napoli”, meglio conosciuto come bar “Spagnuolo”. Era uomo colto e fine, saggio, ironico e graffiante, ma era anche come si diceva un tempo “vero signore”. Per i frequentatori del bar non c’era argomento che lo trovava impreparato, conosceva di tutto: la politica, il sociale, ma anche pettegolezzi e dava una risposta a tutto col suo modo di vedere la vita, riusciva a leggerci tutte le sfumature. Famosa era la sua ironia: fresca, pungente, bella e divertente, aiutato da una voce squillante dalla classica cadenza dei gagà scarpettiani o persino di qualche personaggio interpretato da Totò. Ripeterò: don Rodolfo era saggio e popolano, ma intellettualmente onesto, intrigante, frizzantino, insomma, uno spasso. Di lui avrei tanti aneddoti da raccontare, ma uno in particolare lo conservo come l’ultima lezione di vita che don Rodolfo volle darmi pochi anni prima di morire e vorrei che gli amici di liberoricercatore ne fossero partecipi. Continua a leggere

capicchione

Capicchione

Capicchione

( Questo scritto è dedicato ad amici e compagni che hanno il vizio della “memoria” )

capicchione

Capicchione: nell’immagine sono ritratti tutti i protagonisti (compreso la lavagna) ed i testimoni della vicenda.

Sicuramente non si dimenticano mai quelli delle scuole elementari compreso il caro maestro. In classe mia eravamo più di 35 alunni, tutti diversi ed ognuno con il proprio nome, cognome e, naturalmente, soprannome. C’erano tanti Vincenzo, Catello, Ciro, Luigi perché allora mettere un nome non era un problema, ma quello che ci rendeva veramente unici era il soprannome, quello era d’obbligo, in classe mia eravamo: due pallini, un pallone, un pisello e tre pisellini, una bella banda, ma quello che dominava tutti era Antonio “capicchione”. Continua a leggere