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Staff di Casa del Pane Maresca

Il prima e il dopo e… l’ora, adesso!

l’Editoriale di Nando Fontanella

Esiste il prima e il dopo e… l’ora, adesso! Il prima e il dopo, è una certezza, sono stati e saranno momenti lieti, felici. L’adesso no, la situazione è grave, bisogna che tutti noi ci regoliamo di conseguenza.

Il nostro amico panettiere Enzo Cesarano, del panificio “Casa del Pane Maresca“, è rimasto aperto perché lui lo sa che finché in città ci sarà il calore dei forni accesi e il profumo del pane caldo la speranza non mancherà.

Staff di Casa del Pane Maresca

Staff di Casa del Pane Maresca

Ma Enzo, uomo di buon cuore e viva intelligenza, ha semplificato la sua produzione l’ha resa essenziale.

Una panetteria di guerra è ora la sua attività. Con questo cosa ha voluto farci capire, che oggi conta l’essenziale…

il Pane non è più il pane che è stato ieri e che sarà domani, il Pane che sforna Enzo è quello di ora, adesso.

Dobbiamo stringere la cinghia anche noi, ridurre i consumi all’essenziale non dobbiamo andare in giro a comprare cose superflue e superficiali perché vogliono illuderci che l’oggi è come ieri.

Non è così! Restiamo a casa, per il bene del Paese e per rispetto di chi, come il nostro amico Panettiere e tutti i lavoratori delle altre attività essenziali, sta rischiando la vita per mantenere viva la speranza.

Nando Fontanella

Il presepe dell'Immacolata (opera del m° Franco Liguori)

Il presepe dell’Immacolata

di Enzo Cesarano

Il presepe dell’Immacolata, o meglio, se vogliamo essere originali e campanilistici, il presepe di “fratielle e surelle”, per uno stabiese come me, simboleggia l’apertura del periodo natalizio che culminerà con la nascita di Gesù.

Il presepe dell'Immacolata (opera del m° Franco Liguori)

Il presepe dell’Immacolata (opera del m° Franco Liguori)

L’idea di commissionare al maestro Franco Liguori, un presepe del genere: semplice, essenziale, e concedetemelo, per nulla banale, mi è balenata per la testa, per la repulsione che avverto nei confronti di una società, che attratta dai media, è divenuta ostaggio della globalizzazione, causa di un’esasperata diffusione di tendenze e culture a noi estranee (si veda la notte di Halloween di antica origine celtica, poi adottata negli States si è allargata a macchia d’olio in tutto il mondo occidentale). Siamo infatti, tutti vittime delle mode del momento che stanno snaturalizzando, sostituendosi un po’ alla volta, alle vere tradizioni nostrane. Continua a leggere

Edicola via Cannavale

L’edicola votiva di via Cannavale

di Enzo Cesarano

Partendo da uno spunto dell’amico Nando Fontanella che ci ha segnalato la manutenzione di un’edicola votiva posta in via Cannavale (foto a corredo) dicendoci che il manufatto è in buono stato e non è andato perso grazie all’impegno appassionato di alcune famiglie del posto che, di tanto in tanto, si preoccupano di togliere le erbacce, ridipingere la cornice, imbiancare il muro… tenere una lucerna perennemente accesa per la gloria della figura sacra e per rischiarare il cammino dei viandanti che, ancora oggi, di là passano.

Edicola via Cannavale

Edicola via Cannavale

Da questa immagine, all’apparenza così scontata, dicevo, ho creduto opportuno fare una riflessione generale sulla capacità di noi stabiesi di conservare la bellezza.

Queste preziose tracce di fede popolare, di cui Castellammare di Stabia è ricca, possono insegnare: che tutti noi dovremmo cominciare a lavorare con impegno costante al recupero della città, a darci da fare fattivamente e non solo e sempre a chiacchiere. Non dovremmo dimenticare che i nostri avi ci hanno lasciato un’eredità bella, fragile e preziosa che non è un soprammobile, ma un lascito importante che richiede una costante manutenzione. Basterebbe partire da questa semplice constatazione per rimettere in ordine molte cose.

Prendiamo ad esempio questi stabiesi di via Cannavale che da anni, silenziosamente e caparbiamente, curano uno spicchio della città. Facciamolo da subito… curiamo le edicole votive, e manuteniamo tutti gli altri tesori trascurati. Per cominciare bene l’impresa salvifica, oltre al cuore mettiamoci anche la testa. Continua a leggere

Motto Vespucci (foto Maurizio Cuomo)

Non chi comincia ma quel che persevera

l’editoriale di Enzo Cesarano

Motto Vespucci (foto Maurizio Cuomo)

Motto Vespucci (foto Maurizio Cuomo)

«Non chi comincia, ma quel che persevera»… nei legni della nave scuola “Amerigo Vespucci”, vi è inciso uno splendido aforisma di Leonardo da Vinci, un motto quello adottato dal “veliero più bello del mondo”, che racchiude tanta sagacia e infinita saggezza.

Celebre frase quella di Leonardo che dovrebbe essere ben chiara a tutti, in maniera particolare a noi stabiesi che a breve (per l’ennesima volta), avremo il delicato compito di votare i futuri governanti della nostra Città. Un motto che dovrebbe essere ben chiaro a noi, colpevoli di aver distrutto e dissipato l’enorme patrimonio che avevamo ricevuto in eredità dai nostri nonni. Continua a leggere

Cassarmonica (3)

La Cassarmonica compie 100 anni?! Chi se ne fotte!!! 

( di Enzo Cesarano )

Cassarmonica (3)

Cassarmonica (archivio liberoricercatore.it)

E’ da molto tempo che, sinceramente, vorrei chiedere agli Stabiesi: cosa ne pensano della loro città? Molti sicuramente risponderanno di amarla ed apprezzarla, seguendo alla lettera un canovaccio ancestrale che da sempre ci caratterizza, però a conti fatti sono pochi coloro che muovono realmente un dito per renderla migliore. La decadenza della città l’ho toccata con mano, Continua a leggere