Archivi tag: Ferdinando Fontanella

presepe naturalistico stabiese

Presepe naturalistico stabiese

di Maurizio Cuomo

Cari stabiesi, lettori e autori di liberoricercatore.it spero che la semplicità di questo presepe, lasciato nel bosco del Monte Faito, vi giunga come sincero augurio di pace.

Il vostro amico naturalista Nando Fontanella.

presepe naturalistico stabiese

Un presepe naturalistico stabiese (Ferdinando Fontanella)

La disarmante semplicità di questo presepe naturalistico stabiese, vale senza alcun dubbio, la copertina natalizia di liberoricercatore.it. Il Presepe, arte antica, tramandata di padre in figlio per generazioni, che nell’immaginario ripropone la scena della natività di Nostro Signore, qui incarna uno stato d’animo e diviene espressione ed essenza del proprio essere.

Il naturalista stabiese Ferdinando Fontanella, ispirato dalla forma di tre ciottoli di pietra calcarea del Faito, ha ambientato in tutta la sua semplicità (e conoscendolo, senza pensarci nemmeno tanto), un presepe naturalistico estremamente realistico. Lo ha fatto raccogliendo gli elementi messi a disposizione da madre natura, materiali poveri che insieme colgono l’essenza ed acquistano un valore inestimabile e universale riproponendo la nascita di Cristo. Uno dei sassi, il San Giuseppe, reca un bastoncino di legno (che appoggiato ad esso sembra quasi sorreggerlo), la Madonna, disposta al suo fianco, sembra indicare il Bambin Gesù delicatamente adagiato su di una foglia per giaciglio, un po’ di muschio, e la scena, ambientata in tutta la sua semplicità, prende forma nella mente e nei nostri cuori. Ringraziamo il naturalista Fontanella per aver voluto condividere con tutti noi questa sua creazione intima ed estemporanea… dove i suoi “pastori” di pietra non hanno un volto, non palesano distinzione di razza o del colore della pelle, non discriminano ceti sociali, questi “pastori” incarnano l’uomo nella sua unicità, perché agli occhi di Dio siamo tutti uguali!

Nando, grazie sempre per la tua preziosissima, sensibile e insostituibile opera divulgativa, Castellammare, tutta ti è grata, giungano a te e a tutti i nostri lettori gli auguri più sinceri e cari. Buon Natale!!!

(La Redazione di L.R.)

Patrimoni stabiani perduti

l’editoriale di Maurizio Cuomo e di Ferdinando Fontanella

Patrimoni stabiani abbandonati (foto F. Fontanella)

Patrimoni stabiani abbandonati (foto F. Fontanella)

Questa immagine fotografica ritratta martedì 27 ottobre 2015, dal nostro caro amico Ferdinando Fontanella, che ai più superficiali potrà sembrare la solita immagine di routine rintracciata sul web, attesta in maniera indiscutibile, che Castellammare di Stabia, possiede, ma non riesce a gestire il suo preziosissimo patrimonio.

Ebbene, se oggi facciamo un giro sui boschi o per le nostre montagne, di scene come queste ne possiamo vedere in una quantità disarmante, non scopriamo nulla di nuovo… eppure in questo periodo, un tempo a noi non lontano, ogni buon padre stabiese, portava i suoi figli in questo luogo benedetto da Dio e maledetto dagli uomini, per “respirare” una giornata di natura, accompagnando l’intimo momento famigliare con la raccolta delle castagne, che di lì a breve poi avrebbero allietato e arricchito il pranzo domenicale.

Continua a leggere

Quisisana… terra di nessuno!

riflessioni e considerazioni sussurrate
di Maurizio Cuomo & Ferdinando Fontanella

Castellammare di Stabia – E’ una bellissima mattina di luglio, l’aria pregna di umidità altera l’indice di calore percepito, per evitare l’ennesima immancabile sudata, dovuta alla calura estiva, decido con mio figlio Domenico, di fare una passeggiata ai boschi di Quisisana, luogo ventilato ed ombreggiato, rinomato per la sua frescura, dove per antonomasia si sana corpo e mente. Da sempre affascinato dalla natura e mai sazio di conoscenza, volendo abbinare l’utile al dilettevole, contatto il nostro caro amico, Ferdinando Fontanella, naturalista stabiese, sempre pronto a dare una risposta a qualsivoglia quesito naturalistico. Nando, sempre e comunque disponibile alla divulgazione scientifica, nemmeno a dirlo, è già sul posto con Cichetta, una sua amica a quattro zampe (trovatella randagia di quartiere che lo segue ovunque) e ci dà appuntamento nei pressi di Fontana del Re.

Fontana del Re

Fontana del Re

Non sono un assiduo frequentatore di questo luogo, si e no, tra escursioni e qualche passeggiata salubre di buon mattino per la raccolta di funghi e castagne, mi reco nella selva dei boschi di Quisisana, non più di una diecina di volte l’anno. Giungiamo sul posto, ed in attesa di Nando, facciamo quattro passi. Sin da subito, però, qualcosa non quadra, Continua a leggere

1993-2015: Castellammare oggi come allora

di Valentina Bucciero

(semplici riflessioni di una cittadina stabiese)

È sera esco dall’incontro-dibattito di Ac (Azione cattolica) tenutosi per le elezioni regionali. Sono le dieci di sera e cammino per le strade deserte della mia città, così chiassose durante la mattinata a quell’ora, invece, quasi completamente deserte. Intanto metto in ordine i pensieri, quel silenzio mi aiuta, ho ascoltato tanto … ho sentito i soliti problemi: le terme, il lavoro che non c’è, le potenzialità a disposizione non sfruttate e naturalmente una serie di proposte che se realizzate sarebbero già un bel passo avanti.

I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione

I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione

Intanto la mia mente ha materializzato i miei tormentati pensieri in un oggetto: un libricino, che pochi mesi fa, una cara amica mi aveva donato a ricordo del gruppo Fuci di Castellammare di Stabia. Quel piccolo dossier mi aveva colpito tanto, partendo dalla grafica, una macchia nera su uno sfondo completamente bianco. Un titolo, poi, che nel 1993, anno della pubblicazione, doveva aver fatto proprio scalpore: “I giovani e la camorra a Castellammare tra acquiescenza e ribellione”. Proprio quel termine acquiescenza mi aveva fatto sobbalzare. In quel libro cercavo delle risposte o forse una speranza; leggerlo per capire se qualcosa fosse cambiato rispetto ad un 25ennio prima. I giovani della Fuci, tra la primavera del ’90 ed il dicembre del ’91 si impegnarono in un’attività che proprio loro definirono semplicemente di “anticamorra”. Grazie ad un finanziamento erogato dalla legge regionale n.39/1985 realizzarono un progetto che vide il coinvolgimento dei ragazzi di 9 istituti di scuola superiore di Castellammare di Stabia, mediante la compilazione di questionari redatti da esperti e volti a verificare il grado di informazione e di sensibilità sentito nei confronti della camorra. Ai ragazzi era stata proposta anche la visione del film “Mary per sempre”, che potremmo definirlo il Gomorra degli anni ’90. A questo si accompagnò un confronto tra studenti ed insegnanti con magistrati, sociologi e giornalisti, sviluppato nella forma dell’incontro-dibattito presso i vari istituti, cercando di riflettere sulla criminalità organizzata dal punto di vista storico, giuridico e sociologico. Continua a leggere

Vipera, regole per una convivenza pacifica

vipera_aspis_foto_fontanella

Vipera aspis

Esistono innumerevoli dicerie sulle vipere. Alcune sono impresse profondamente nella mia memoria perché da piccolo mi sono state inculcate come raccomandazioni per scampare un pericolo assai serio.

Se vedi una vipera, mi si diceva, e hai un bastone randellala per bene e schiacciagli la testa perché altrimenti continua a vivere e ti attacca. Se non hai il bastone scappa, altrimenti la vipera ti insegue e ti morde, devi correre veloce però perché questo serpente è un fulmine capace di rotolare giù per i monti, come se fosse una ruota lasciata cadere dal pendio. Non fermarti nei prati perché la vipera ti si infila nei pantaloni. Quante volte, infine, ho sentito la storia della spaventosa e leggendaria, ma mai vista, “Lìpera castagnara”. Bestia antichissima, spaventosamente grande e in proporzione altrettanto velenosa, che vivrebbe, a quanto pare, nelle ceppaie dei castagni del Monte Faito.

Ho creduto, sinceramente, che queste storie fossero vere finché l’esperienza e lo studio mi hanno dimostrato il contrario. La verità è che la vipera è un serpente velenoso, il cui morso in determinate e sfavorevoli circostanze può risultare mortale. Non esiste una vipera cattiva intenzionata a sterminare chi frequenta la montagna. Non esiste giustificazione, se non la paura e l’ignoranza, per chi è pronto allo sterminio, a colpi di bastone, di questo serpente. Continua a leggere